Finalmente operativo il primo dei due satelliti Sentinel dell’ESA
È finalmente entrato in funzione satellite per il monitoraggio del livello del mare Sentinel-6 dell'ESA ,lanciato il 21 novembre 2020
Il satellite per il monitoraggio del livello del mare Sentinel-6 dell’Agenzia Spaziale Europea, lanciato il 21 novembre 2020, è finalmente entrato in funzione.
I dati che genererà in futuro potranno essere utilizzati per le previsioni meteorologiche oceaniche e potranno aiutare i ricercatori che si occupano del clima nella raccolta dati.
Al progetto hanno collaborato diverse agenzie internazionali tra cui: ESA, Eumetsat, NASA, National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e l’agenzia spaziale francese CNES (Centre National d’études Spatiales).
Mentre Sentinel-6 è il primo satellite della missione, il suo gemello Sentinel-6B sarà lanciato tra quattro anni, nel 2025. La missione dovrebbe fornire dati almeno fino al 2030; i satelliti sono progettati per durare cinque anni e mezzo, ma potrebbero fornire dati per molto più tempo.
Il satellite Sentinel, un monito per l’umanità intera
L’obiettivo dei satelliti Sentinel è quello di a fornire dati sull’innalzamento del livello del mare. Una missione molto importante perché, probabilmente, sarà l’impatto del cambiamento climatico che interesserà il maggior numero di persone nei prossimi tre decenni.
Quasi 800 milioni di persone, infatti, vivono entro cinque metri dal livello del mare; anche un aumento del livello di pochi centimetri può tradursi in molti più danni causati dalle alte maree e dalle mareggiate. Ovviamente questo include danni alle persone e alle città oltre che perdite incalcolabili per agricoltura e via dicendo.
La lotta al cambiamento climatico sta diventando una priorità per tutti i paesi del mondo; non sorprende quindi che anche le varie agenzie spaziali stiano cercando di dare un contributo tangibile alla causa. Intanto i dati che raccoglieranno i “gemelli” Sentinel possono essere un modo più “immediato” per dimostrare alle persone gli effetti di uno stile di vita poco sostenibile; non sarà la soluzione a tutto, ma mettere l’umanità intera davanti al problema è già un piccolo passo per cercare una via alternativa. Non a caso il termine della missione è il 2030, quando in teoria molte nazioni dovrebbero essere già a buon punto nella corsa alle zero emissioni di CO2 prevista per il 2050.
Finalmente operativo il primo dei due satelliti Sentinel dell’ESA