Su Instagram e Facebook si può trascorrere il tempo, su LinkedIn si deve INVESTIRE
Approcciare LinkedIn come gli altri social non ha senso. Utilizziamolo per integrare e amplificare le opportunità che come social professionale offre.
Le motivazioni che spingono l’utente ad utilizzare un social network personale rispetto ad uno professionale sono molto diverse.
I personal social network si usano prevalentemente per trascorrere il tempo:
- Socializzare;
- Rimanere in contatto;
- Essere intrattenuti;
- Ammazzare il tempo;
- Condividere contenuti.
Sui social network professionali, invece, se si decide di usarli, si deve INVESTIRE il tempo per:
- Mantenere un’identità professionale;
- Creare contatti utili;
- Ricercare opportunità;
- Rimanere in contatto;
- Aggiornarsi ed informarsi per la carriera e per il business.
Questa differenza fa ben comprendere che approcciare LinkedIn come gli altri social utilizzati per svago non può portare da nessuna parte.
Stiamo parlando di una “piazza del lavoro”, come sostenuto anche in altri miei precedenti articoli o post. LinkedIn è a tutti gli effetti uno strumento che va ad integrare, amplificando notevolmente le opportunità, la nostra “cassetta degli attrezzi professionali”.
Le nostre abitudini stanno cambiando, da quelle personali a quelle lavorative. LinkedIn si inserisce in questa grande evoluzione di rischi e opportunità individuali e professionali.
LinkedIn: la differenza tra profilo personale e pagina aziendale. Importante fare chiarezza!
Tutti abbiamo un’identità digitale (anche chi assente dai social): la rappresentazione virtuale dell’identità reale di una persona o di un’azienda, l’insieme delle informazioni su una persona o azienda a cui si accede con una semplice ricerca in rete.
Tornando al caso specifico di LinkedIn, quindi alle identità su questo social lavorativo, può essere importante fare chiarezza sulla differenza tra profilo personale e pagina aziendale (a volte ancora troppo spesso utilizzati in modo indistinto, non considerando che i profili dovrebbero essere attivati solo per le persone e che per le organizzazioni, invece, dovrebbero essere aperte pagine e non profili).
Per spiegarmi, riprendo alcune parole di Alessandro Gallo – Senior Account Executive at LinkedIn Italia, con cui ho avuto recentemente il piacere di tenere una lezione per il Gruppo Giovani Imprenditori Unindustria Calabria, insieme a Giada Susca e Carlo Bozzo.
Partiamo dalle caratteristiche di un PROFILO PERSONALE di LinkedIn:
- Rappresenta una persona, è la personale vetrina espositiva;
- Racconta della persona, della sua esperienza, formazione, ecc…;
- Le connessioni sono personali e avvengono tramite richiesta diretta ad altre persone (professionisti, colleghi – non amici, aggiungo io per fare chiarezza su questo aspetto poco considerato);
- La comunicazione è bidirezionale;
- I contenuti non sono sponsorizzabili.
Le PAGINE AZIENDALI di LinkedIn (inteso come social professionale), invece hanno delle caratteristiche differenti:
- Rappresentano l’Azienda. Sono la vetrina espositiva di tutta l’Organizzazione;
- Possono avere fino a 50 Amministratori;
- Più persone possono comunicare su queste;
- Non ci sono connessioni ma Followers;
- La comunicazione è unidirezionale;
- C’è la possibilità di veicolare contenuti sponsorizzati per comunicare all’audience di interesse.
Anche il tipo di comunicazione è diversa. Per il profilo personale, come sostenuto da Alessandro, si dovrebbero prendere in considerazione gli aspetti legati al proprio brand personale, che giocano un ruolo chiave per il proprio successo.
Qui i propri aggiornamenti di stato contribuiscono a delineare la personalità professionale: dicono agli altri quali sono i propri interessi e in cosa si è esperti. I contenuti si utilizzano per mantenere alta la propria visibilità e interagire su larga scala con i propri collegamenti su LinkedIn.
Gli aggiornamenti di stato dell’azienda, invece, sono un modo molto efficiente di coltivare le relazioni con i follower su LinkedIn. Quando si pubblica un aggiornamento su una pagina aziendale, questo appare nel feed dei propri follower.
Bisognerebbe incoraggiare i follower a consigliare, commentare e condividere i propri post per amplificare la portata dei contenuti nell’intero ecosistema LinkedIn.
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Quello che gli italiani fanno su LinkedIn…
Oggi su LinkedIn abbiamo 610M+ di utenti (12M+ in Italia). Va sfatato un mito, come sostenuto da Alessandro Gallo, la ricerca del lavoro su LinkedIn è al quinto posto.
Ci sono ben altre cose che si possono fare su questo social network, che spaziano dall’aggiornamento professionale, allo sviluppo del business.
LinkedIn è quindi un potente strumento per ogni professionista. Ma le vere opportunità, con questo social, le ha chi sa fare network davvero e chi usa l’intelligenza relazionale, investendo tempo capendo che è uno strumento che ha bisogno di strategia e comportamenti professionali.
La differenza, anche in questo social, la facciamo sempre noi, come Persone. Non esistono sostituti.
Se aggiungi poco al poco, ma lo farai di frequente, presto il poco diventerà molto. – Esiodo
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