Startup & Entrepreneurship

Settore Cargo: quali gap possono colmare la digitalizzazione e le nuove tecnologie?

Quali sono i gap da colmare per il settore cargo aereo italiano? E quali le nuove tecnologie su cui puntare per favorire la crescita esponenziale?

settore cargo aereo

Il CEO di CargoStart, software multifunzionale nel trasporto merci via aerea, ci parla della crescita esponenziale del settore cargo grazie alla digitalizzazione.

La digitalizzazione ha subito un’accelerazione enorme. Già prima della pandemia cominciava a penetrare nelle imprese, ma è ora nel mondo post Covid che inizia a permeare tutti i settori, anche quelli che, con il digitale, pensavano di avere poco a che fare. Un esempio? Il trasporto merci via aerea, il settore cargo.

Indice
Settore Cargo: la panoramica secondo i risultati dell’Osservatorio Cargo Aereo

Settore Cargo: la panoramica secondo i risultati dell’Osservatorio Cargo Aereo

Le opportunità della digitalizzazione nel settore cargo aereo
La digitalizzazione inizia a penetrare nel settore cargo e trasporto merci via aerea, offrendo innumerevoli opportunità.

Il Cargo Aereo rappresenta il 2% del volume e il 25% del valore dell’export italiano extra-Ue. L’Italia, nel 2019, si colloca al 5° posto e mantiene il 7% del valore delle merci movimentate a livello europeo.

E oggi, dopo 3 anni e una pandemia mondiale di mezzo?

Come evidenziato nel 3° Convegno dell’Osservatorio Cargo Aereo, gli effetti della pandemia e dell’inquinamento hanno cambiato le carte in tavola. Il settore inizia ad avere un forte interesse verso le nuove tecnologie e la digitalizzazione, date le esigenze in termini di efficienza e di flessibilità degli hub aeroportuali che si sono presentate con il Covid.

Inoltre intraprendere questa strada servirebbe a ridurre sprechi e inefficienze in un’ottica di sostenibilità, non solo ambientale, ma anche digitale e funzionale.

Le infrastrutture fisiche e digitali sono elementi imprescindibili per un aeroporto, poiché in grado di fare la differenza in termini di adeguatezza all’andamento sempre più dinamico della domanda: sistemi di data sharing tra gli operatori della catena logistica, infrastrutture fisiche airside & landside, magazzini all’avanguardia e corridoi doganali per agevolare il movimento delle merci nelle cargo city.

Fonte 3° Convegno dell’Osservatorio Cargo Aereo.

Quali sono i gap da colmare, quindi, per il cargo aereo italiano e le nuove tecnologie su cui puntare per favorire la crescita esponenziale del settore?

A questa domanda, e a tante altre, ha risposto per noi Emanuele Vurchio, CEO di Cargo Start, software multifunzionale nel settore del trasporto merci via aerea, con una panoramica sul presente e sul futuro del cargo aereo in funzione della digitalizzazione e delle nuove tecnologie.

La parola a Cargo Start, la startup innovativa del trasporto merci via aerea

Cargo Start startup
Cargo Start è la startup innovativa che si occupa di servizi agli operatori del trasporto aereo delle merci.

Q. Ciao Emanuele e benvenuto su Spremute Digitali. Per iniziare vorrei che ci raccontassi qualcosa di te e della tua esperienza.

Emanuele Vurchio
Emanuele Vurchio, CEO Cargo Start

A. Grazie Lorenzo, è un piacere essere qui. Da luglio 2021 sono il direttore generale di Cargo Start, startup innovativa che si occupa di servizi agli operatori del trasporto aereo delle merci; un settore molto particolare, molto complesso.

Tutto deriva da un’esperienza illuminante che ho fatto molti anni fa: ho iniziato proprio in questo settore collaborando con la Iata, l’associazione delle compagnie aeree che a livello mondiale regola e dà le norme per il trasporto aereo passeggeri e merci; è stato questo l’input che ha indirizzato tutto il mio percorso professionale, da quel momento in poi.

Q. Tutti sappiamo che poi c’è stata anche una pandemia di mezzo, e che ha lasciato il segno su tutti i settori, obbligando molti player a ridefinire le regole del gioco. Nello specifico del comparto cargo, quali logiche e dinamiche sono sopravvenute rispetto al passato? E come hanno impattato le aziende come la tua?

A. Sicuramente all’inizio della pandemia le conseguenze sul settore dei trasporti sono state devastanti. Nonostante questo il trasporto aereo è stato quello che, probabilmente, invece ha subito meno problematiche, un po’ per gli aspetti legati alla logistica del farmaco e dei beni necessari, proprio durante la pandemia. E poi, soprattutto perché le altre modalità di trasporto hanno avuto dei veri e propri problemi. Faccio l’esempio del trasporto su mare dove c’è stata veramente una crisi delle disponibilità, andata a beneficio del trasporto aereo.

Trasporto merci su mare
La crisi del trasporto su mare delle merci, è andata a beneficio del settore cargo aereo.

In questo momento il trend per il trasporto via aria è comunque sostenuto, quindi sicuramente i volumi ci sono. Potrebbero mancare le disponibilità di mezzi, perché come forse non sai, nel trasporto aereo delle merci si utilizzano anche i voli di linea, e quindi molti di questi, soprattutto durante la pandemia, sono stati completamente fermi, e chiaramente il traffico oggi è minore di quello pre-covid.


Se vuoi, grazie alle nostre Audiospremute, puoi anche ascoltare l’intervista a Emanuele Vurchio.


Q. Chiaramente è immaginabile. E Cargo Start ovviamente si sta muovendo con Seedble per assecondare l’evoluzione di cui ci hai appena raccontato e anzi, per certi versi, anticiparne le ulteriori manifestazioni in futuro. Ti andrebbe di raccontarci qualcosa del progetto nello specifico?

A. L’opportunità che abbiamo, o il potenziale che noi rappresentiamo in questo settore, è tale che abbiamo pensato di non aver fatto abbastanza fino ad ora. Dall’inizio del nostro percorso abbiamo acquisito i clienti solamente con il passaparola, ma la competizione con grandissime multinazionali e con altre startup che hanno ricevuto ingenti somme di finanziamento, ci ha fatto realizzare che era arrivato il momento di sfruttare il nostro potenziale in competenza tecnologica e in competenza funzionale.

E per massimizzare il risultato per poter competere a livello internazionale abbiamo pensato che serviva altro.

Fortuna? Non credo alla fortuna. Penso che fosse destino incontrare Seedble, perché il vostro team è sicuramente il completamento di quello che è necessario per poter affrontare questa sfida, dove la crescita non sarà lineare, ma dovrà essere esponenziale.

In Seedble abbiamo trovato il partner giusto per affrontare la nostra sfida. Sicuramente un supporto fondamentale per gli aspetti di marketing, per gli aspetti di comunicazione, ma stiamo lavorando adesso anche agli aspetti organizzativi, perché dobbiamo strutturarci in un modo completamente diverso da come eravamo fino a ieri.

Q. Beh, questo non può farci che piacere ovviamente. Se dovessi descriverci quali opportunità avete saputo cogliere, quelle che per certi versi vi mettono un passo avanti rispetto al resto del mercato, quali indicheresti?

A. Beh, allora, se parliamo del nostro vantaggio competitivo, abbiamo un’esperienza pluridecennale nel settore. Quindi il team di Cargo Start è un team fortemente preparato sulle tematiche, cosa che non tutti i nostri competitor hanno, perché l’opportunità per altre startup e per altre aziende è stata quella di inserirsi in un mercato dove il processo di digitalizzazione adesso è in forte fermento.

Ma noi, oltre alla competenza tecnologica, abbiamo una competenza funzionale dei processi che ci consente veramente di avere un vantaggio competitivo. Noi facciamo parte da molti anni dei gruppi di lavoro Iata che si occupano di innovazione tecnologica e lì abbiamo maturato tutta l’esperienza, tutta la competenza su argomenti che, probabilmente, i nostri competitor ancora non hanno raggiunto. Quindi pensiamo che la competenza del team sia assolutamente un vantaggio.

Il vantaggio di avere un team con competenze specifiche
Le competenze del team sono un vantaggio per le startup.

C’è un altro aspetto: facciamo digitalizzazione per il cargo aereo dal 1999; siamo stati un’azienda che ha proposto al mondo Iata dei servizi digitali già all’epoca, primi nel mondo. La nostra ottica, è stata veramente sempre quella della digitalizzazione.

Oggi tutti parliamo di digitalizzazione, ma noi quando, nel 2001 in particolare, siamo partiti come nodo telematico, come Cargo Community System – e parliamo di un momento nella quale la digitalizzazione veramente era sulla bocca di pochissime persone – ci siamo preparati per essere assolutamente pronti oggi.

Quindi nonostante le nostre dimensioni, nonostante competiamo con aziende quotate in borsa, startup che hanno ricevuto decine di milioni di finanziamenti, siamo assolutamente pronti alla sfida.

Q. Ne sono sicuro. E secondo te c’è qualcosa che in questo scenario di opportunità di evoluzione possono cogliere anche i vostri competitor, per la crescita comune del settore?

A. Allora, intanto faccio riferimento agli operatori, quindi parliamo delle compagnie aeree, parliamo degli spedizionieri e sicuramente l’adozione dei processi digitalizzati contribuirà a migliorare l’efficienza, la competitività, la sicurezza e, non ultimo, avere un minore impatto ambientale, tematica che in questo momento è particolarmente sentita, e sulla quale anche noi ci siamo fatti trovare pronti.

Nel mercato abbiamo concorrenti che spesso diventano anche dei partner, cioè noi ci confrontiamo su varie tipologie di servizi, in alcuni casi collaboriamo, in altre magari competiamo.

L’opportunità, quella che vedo per tutti è di creare dei sistemi collaborativi. Noi già oggi abbiamo ricevuto interessamenti da parte di aziende di tutto il mondo specializzate in altre modalità di trasporto, perché l’obiettivo comune è quello di fornire una piattaforma only one, dove ci siano tutte le modalità di trasporto per una serie di servizi.

Sicuramente un’altra opportunità è incontrare le aziende giuste, e insieme fare un percorso importante nella direzione e nell’interesse del mercato.

Q. Prima di lasciarci volevo chiederti un’ultima cosa, in base a quella che è la tua esperienza e al processo di trasformazione che Cargo Start sta vivendo oggi, che tipo di scenario immagini per il settore cargo da qui a cinque anni?

A. Non è semplice immaginare da qui a cinque anni, anche alla luce degli eventi che ci hanno colpito e trovato sicuramente impreparati. Però Cargo Start è un’azienda che vive di innovazione.

Noi da sempre pensiamo che la frontiera dell’innovazione sia la nostra garanzia per per il futuro. Quindi anche in collaborazione con università e con ricercatori, siamo impegnati per cercare di disegnare il nostro futuro.

La digitalizzazione completerà il processo paper-less legato alla documentazione che, ancora oggi, è in parte cartacea. Sicuramente sarà necessario adottare piattaforme only one dove tutta una serie di servizi, anche multimodali, sono a disposizione dei clienti, e ancora oggi non è totalmente così.

Con Cargo Start stiamo iniziando a ragionare su sistemi digital twin per il monitoraggio e le previsioni dei processi logistici, un argomento estremamente di interesse per il mercato. Dovrà essere posta un’attenzione particolare alla qualità dei dati che farà tutta la differenza. I dati che abbiamo a disposizione oggi sono moltissimi, ma non tutti hanno la qualità che il mercato richiede, in quest’ambito credo ci sarà competizione.

In più bisognerà migliorare la visibilità delle spedizioni, quindi dare quante più informazioni possibili, contestuali e reali, veritiere e in qualche modo certificate. Il tutto per cercare poi di fornire strumenti che aumentino l’efficienza di chi utilizzerà i nostri sistemi.

Settore Cargo: quali gap possono colmare la digitalizzazione e le nuove tecnologie?

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