Adattati o muori: Digital marketing e mutamento
Marketing in mercati digitali
Adattabilità e necessità per prosperare in un ambiente clamorosamente incline al cambiamento repentino
Quando si tratta di marketing, una quantità quasi totalizzante di imprenditori si adagia in una posizione confortevole, dove questi fanno sempre la stessa cosa e guadagnano con margini progressivamente sempre più ristretti.
Questo porta si, a meno esposizione al rischio, ma anche a una resa in declino.
Come se poi la prima portasse a una situazione favorevole; spesso, infatti, il protrarsi di questa situazione di comfort e di decrescente guadagno inizia a manifestare i sintomi, solo con il lento protrarsi nel tempo, come una malattia che porta a un inevitabile punto di crisi, dove le aziende realizzano che devono fare azioni brutali, tempestive e massicce per rimettersi in carreggiata.
Marketing e mutamenti improvvisi
Come pratica, e ancor di più come campo di studi, il marketing è in una evoluzione continua ed improvvisa.
Bisogna adattarsi se si vuole prosperare, oltre che sopravvivere. L’involuzione di Facebook ha causato incertezza, per esempio. Dopo che quest’ultima ha lanciato le pagine per i brand, i marketers hanno iniziato a usufruirne per creare rapido engagement. Oggi, con la compagnia che ha abbassato il reach della visibilità delle pagine, senza annunci a pagamento, lo stesso marketer, è fortunato ad avere l’1% di quello stesso reach. Senza contare che l’IA è particolarmente incline ad errori e banna con estrema facilità contenuti sbagliati e adatti alla piattaforma, o non monetizza affatto. Questo costrinse anche i più strenui a cambiare piattaforma. L’errore fu però a monte, ossia nell’affidarsi totalmente ad una piattaforma soltanto. La risposta è multimodalità. Anche Google, in seno a questo, è un ottimo esempio, ogni volta che cambia l’algoritmo si è costretti, puntualmente, a reinventarsi metodi di trovabilità da capo.
La risposta che ci si sta dando al quesito su come andare avanti è, temporaneamente, quella dei dati sui clienti e sulle relazioni personali, corroborata da una forte diversificazione e personalizzazione dell’advertising.
In effetti non è un caso che a livello relazionale stiano tornando i podcast, che includono le persone e rendono il contenuto confortevole e appagante, e dall’altra, sul fronte della personalizzazione, Facebook si stia battendo per mantenere gli annunci profilati, possibili e rilevanti sulla sua piattaforma.
La risposta alla domanda che dovrei farti per creare engagement è si. Bisogna innovare ed adattarsi in continuazione. È un lavoro duro? qualcuno dovrà pur farlo? Probabilmente, ma per il momento ho creato una seppur minima connessione.
Adattati o muori: Digital marketing e mutamento