Coach, consulente o allenatore – Cosa ti serve?
Necessità diverse delle aziende
Competenze per discernere cosa serve all'azienda: Coach allenatore o consulente
I termini coaching, training e consulting sono generalmente presentati ai clienti come se fossero tre intercambiabili.
In realtà, spoiler, non lo sono: devono essere considerate soluzioni uniche tra di loro che beneficiano solo a determinati tipi di persone. In realtà neanche risolvono gli stessi problemi e non sono per nulla analoghi, se non nel campo di appartenenza. Ogni soluzione deve rispondere a delle esigenze che il cliente ha per massimizzarne il risultato.
Andiamo quindi a vedere in cosa differiscono e dove vengono applicati per avere risultati:
Consulenza: dire agli altri cosa fare
Una consulenza valuta e prescrive una soluzione, spiega agli impiegati o alle compagnie quando e cosa fare nel momento del bisogno. I consulenti generalmente sono esperti nella loro industria, ed estremamente capaci di dare risposte ai clienti.
Il successo di tali pratiche è generalmente misurato dalle soluzioni efficaci consegnate, non dalle soluzioni che il cliente ha sviluppato da solo dopo la consulenza. Questo tipo di aiutante aziendale ha la conoscenza per trasmettere soluzioni direttamente agli esecutivi o al team di management che di conseguenza comunicherà alla sua maniera agli impiegati con la sua metodologia.
Coaching: Fare domande proattive per creare un ambiente in cui le persone agiscono per fare.
L’obiettivo del coach è quello di aiutare le persone, le compagnie o i dipartimenti a liberarsi dalle situazioni di stallo, in modo tale che questi desiderino andare avanti e crescere ulteriormente.
Il coach deve portare un cliente in una prospettiva futura. Di solito vengono usati da un imprenditore per migliorare un dipartimento che già crea un gran valore ma che non sta ancora sfruttando tutto il suo potenziale. Un coach incoraggia facendo domande aperte e mettendo in posizione favorevole gli impiegati per far sì che rispondano sentendosi progressivamente più sicuri. Questa determinazione è il propellente per andare avanti nella crescita. Il coach non è però per nulla legato alle scelte che l’impiegato prenderà.
Training: Insegnare skill in modo che poi sappiano come fare.
Questa forma di aiuto aziendale va applicata quando c’è bisogno di sviluppare competenze specifiche nella propria forza lavoro. Il training è generalmente utilizzato quando c’è un gruppo di persone che ne beneficia. Il ruolo del trainer è quello di conoscere il metodo di apprendimento degli adulti e come si viene motivati a migliorare per assicurarsi che i partecipanti possano sviluppare i mezzi necessari a continuare a lavorare nel loro campo.
Nella stessa filiera possono essere necessari contemporaneamente anche tutti e tre.
Come leader nelle aziende, non sempre è possibile assoldare un coach esperto o un consulente, e per questo almeno in parte c’è bisogno nelle competenze di management di rendersi conto quanto e come sia necessaria l’una o l’altra, e di dare il meglio per far si che quella posizione, nei limiti del fattibile la si possa ricoprire momentaneamente di persona per tirar fuori dalla stasi i propri dipendenti.
L’importante è conoscere i tre tipi di approccio.
E a te? Cosa servirebbe di più per migliorare?
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