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10 statistiche che ti faranno cambiare idea sull'Inbound Marketing

Inbound Marketing opportunità di business

10 statistiche che ti faranno cambiare idea sull'Inbound Marketing

Molti non vedono ancora nell’Inbound Marketing opportunità di business.

La sfida Inbound Marketing vs Outbound Marketing è ancora aperta e anche la questione su quale possa essere la più efficace.

Le due strategie sono molto simili, anzi hanno lo stesso obiettivo: raggiungere clienti. Ma con una bella differenza nell’approccio, nel metodo: l’Inbound Marketing (strategia Pull) intercetta il cliente senza interrompere nessuna azione e mira a coinvolgere in modo naturale, l’outbound invece (strategia Push) spinge sul mercato senza curarsi dell’interruzione o del disturbo di chi riceve.
L’Inbound Marketing funziona perché rivoluziona quel rapporto mono-direzionale tra aziende e clienti che è rimasto immutato nei secoli, dalla nascita della pubblicità ad oggi.
Tale rapporto si è ormai logorato, perdendo la sua efficacia. Ognuno di noi è infatti saturato dalle informazioni commerciali: la quantità di annunci cui era esposta una persona negli anni Settanta era di 500 pubblicità al giorno, oggi quel numero arriva a 5000.
Quanti riescono a catturare la nostra attenzione?

Un nuovo approccio per un’efficacia misurabile

Con l’Inbound Marketing, finalmente, sono le persone a poter scegliere le informazioni e i business con cui entrare in contatto: la pubblicità fa un passo indietro, mentre il marketing ne fa almeno due in avanti.
Le aziende non si devono più preoccupare di farsi vedere da tutti, ma di farsi trovare dalle persone giuste. Per offrire informazioni più che promozioni e nutrire relazioni di lungo periodo.
Molti continuano a non credere nell’efficacia dell’Inbound per lo sviluppo commerciale, perché i risultati non sono immediati e ci vuole un certo impegno nel creare con costanza contenuti di qualità e diffonderli sui canali giusti per raggiungere il proprio target.
Tuttavia ci sono ormai molti studi che ne provano l’efficacia: non si tratta di opinioni, ma di numeri.
Eccone 10 che faranno cambiare idea anche ai più scettici.

Inbound marketing: i numeri di una grande opportunità di business

  • #1. Oltre il 30% dei marketer ritiene che le strategie di outbound marketing siano superateTra queste rientrano le campagne di advertising tradizionale, che sono considerate ormai una perdita di tempo e risorse. Inoltre l’outbound è carente anche nel provare il ritorno dell’investimento (ROI) di una campagna, rispetto a quanto è invece possibile misurare con l’Inbound.

 

  • #2. Il 32% dei business ha intenzione di tagliare le risorse per l’outbound marketing, per offrirne di più all’Inbound Marketing. Questo significa che chi ha già provato queste nuove strategie, ne ha visto l’efficacia e il ritorno economico: nessun marketer sposterebbe il proprio budget da un’attività ad un’altra, se non avesse constatato l’opportunità di questo cambiamento.

 

  • #3. Il 44% dei Marketers che operano nel B2B ha una strategia di Inbound Marketing documentata e condivisa internamente con gli altri reparti aziendali, percentuale leggermente più alta per le piccole e medie imprese. A questo dato possiamo legare un’altra statistica, legata ai ruoli aziendali: l’86% delle aziende ha assunto una persona specifica per la supervisione del proprio content marketing. Questi numeri dimostrano che la presenza dell’Inbound è ormai consistente nelle aziende e parte integrante nelle strategie.

 

  • #4. I siti con un blog hanno il 434% in più di pagine indicizzate rispetto ai siti web che non ne prevedono uno. La creazione di contenuti di qualità non è solo utile ad informare i consumatori, ma anche a migliorare il posizionamento della propria attività on-line.

 

  • #5. Il 43% dei marketer B2B riconosce l’efficacia del proprio content marketing, lo scorso anno questa percentuale era del 36%. L’Inbound Marketing sta crescendo e così la capacità delle aziende di farne buon uso: solo il 2% lo trova del tutto inefficace.

 

  • #6. I lead ottenuti grazie all’Inbound costano il 61% in meno rispetto a quelli realizzati con l’outbound marketing. Questa strategia permette di ottimizzare i budget e avere più risorse a disposizione per nuove attività.

 

  • #7. L’Inbound produce il 54% di lead in più rispetto all’outbound. Ogni iniziativa portata avanti con il nuovo approccio permette quindi di aumentare notevolmente i contatti e quindi i possibili clienti.

 

  • #8. Il 78% degli acquirenti B2B consulta un white paper nelle sue ricerche. Il 73% legge i case study e il 67% segue un webinar. Solo le aziende che dedicano il loro impegno alla produzione e diffusione di questo tipo di contenuti potranno essere trovate e quindi contattate dal target.

 

  • #9. Il 68% degli utenti spende tempo nella lettura del contenuto di un’azienda vicina ai propri interessi. Individuare i temi caldi o di nicchia nel proprio settore, offrendo risposte rilevanti a problemi che i competitor non hanno ancora affrontato, può attrarre un buon numero di persone sui propri canali on-line (blog o social).

 

  • #10. Il costo del 70% dei canali di Inbound Marketing è inferiore al costo di ogni altro canale di marketing tradizionale. Gestire il blog in modo curato e costante, alimentandolo sempre di nuovi contenuti e tenere vivi i social media, creando interazione e coinvolgimento dei follower, sembra costare molto tempo. Ma in realtà è molto meno di quello che si dedicherebbe allo studio di una campagna pubblicitaria.

 
Questi sono tutti i numeri per credere nell’Inbound Marketing e convincere chi ancora è restio verso questa strategia digitale, a cambiare idea.
Non solo attraverso le parole, ma trasformando queste statistiche in realtà per la propria azienda.
 
[Fonti: 1. Hubspot Blog; 2. Impact Branding and Design; 3. – 5. Content Marketing Institute; 4. Sensible Marketing; 6. – 7. Invesp; 8. Beacon; 9. Marketing Cloud; 10. Mashable]

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