Unicorni nel mondo – Alla ricerca della specie rara
Definire geograficamente la posizione strategica degli unicorni è fondamentale per capire le possibilità di aziende non cinesi e americane.
Come sono distribuite nel mondo le aziende che hanno portafogli miliardari?
È una domanda semplice da porre quanto pedissequa da rispondere.
Ora però, perché farsi una domanda del genere? Beh per vedere la situazione anche in relazione agli investitori, per esempio.
Ad oggi ci sono più di 650 unicorni, ossia quelle compagnie private valutate più di un miliardo, e sono in 35 diverse del mondo.
Anche se la maggior parte si trova negli Stati Uniti (52%), seguite poi da quelle cinesi (21%).
Ecco quindi come si distribuiscono gli investimenti in unicorni
Innanzitutto: c’è da tenere conto che gli investitori sono proporzionalmente territoriali con gli investimenti, e in questo senso la maggioranza delle Startup Americane ad esempio vengono supportate da Americani, Cinesi da Cinesi e via discorrendo.
Per tutte quelle americane, i migliori 10 investitori hanno almeno metà del loro portafoglio di investimento dedicato a loro.
Sequoia capital China invece, il maggior gruppo Cinese investe l’80% delle sue risorse in Compagnie cinesi.
Solo Hong Kong investe in capitale che non faccia parte dei due blocchi continentali.
Hong Kong investe in Belgio, India, Indonesia e via discorrendo verso altri lidi.
L’unicorno cinese più profittevole è ByteDance, casa di advertising parente di TikTok, valutata 140 miliardi di dollari, in cui hanno investito Tiger Global Management, SoftBank Group, Sequoia, Goldman Sachs, e la holding di Tencent.
L’unicorno americano più redditizio invece è Stripe, 95 miliardi, finanziato da case analoghe.
Si evolverà nel tempo questa situazione? Sarà possibile per altri paesi accedere al mercato miliardario?
Unicorni nel mondo – Alla ricerca della specie rara