Crescono le tensioni con i social – Mosca Multa Tik Tok
Tensione big tech
Tensione social e governi locali
La corte distrettuale Tagansky di Mosca ha inflitto una multa di 28.000 euro (2,6 milioni di rubli) al social cinese per non aver rimosso dei presunti inviti ai minori, sulla sua piattaforma, a partecipare attivamente alle proteste contro la detenzione dell’oppositore di Putin. La sentenza però è arrivata in un momento in cui mosca sta vertiginosamente aumentando le pressioni sui social network stranieri. Poco tempo fa lo stesso tribunale ha inflitto tre multe a Twitter per un totale di 100.000 euro per non aver rimosso contenuti vietati dalla legge russa, tra i quali gli stessi appelli ai minori a partecipare a manifestazioni non autorizzate.
La tela vista da lontano
La problematica che può sembrare una dinamica di potere interna allo stato russo però andrebbe contestualizzata in un periodo storico in cui c’è sempre più scetticismo e conflittualità con i giganti del digitale da parte dei governi.
Non è nuova, infatti, la dichiarazione di Trump di voler cambiare l’articolo 230 del Communications decency act del ’96 per minare lo scudo che i social hanno come Host dei contenuti, inoltre recentemente, a causa dei fatti avvenuti a Capitol Hill, c’è stata una interrogazione al congresso per valutare quanto la colpa dovesse ricadere sulle piattaforme per le stesse rivolte.
Il dilemma della libertà d’espressione e la garanzia del diritto di cronaca, in tutto il mondo mettono una enorme pressione alle giganti tech che si vedono attaccate da entrambi i fronti, e in più istanze sono stati contestati.
Caso italiano, con Google è quello di Byoblu, redazione iscritta all’ordine che è stata cancellata da Youtube perché diffondeva, a detta dell’host americano, informazioni false riguardo la pandemia e contenuti non consoni ai termini e condizioni.
Da una parte la piattaforma viene pressata affinché i contenuti dannosi vengano rimossi, in quanto totalmente non sostenuti da prove scientifiche e forieri di ulteriori danni. Dall’altra, la parte lesa sostiene che per diritto di cronaca loro vogliono dare voce ai cittadini e agli inascoltati. (Omettendo che ci sia una legislazione obsoleta che non tiene assolutamente conto delle dinamiche che regolano la ricezione social e che senza una contestualizzazione del discorso esplicita nello specificare l’assoluta non conoscenza della materia dei soggetti presi a parlare, questi potrebbero sembrare avere una qualche competenza che non hanno e quindi presi sul serio creando danni incalcolabili, ma sorvoliamo).
Che sia l’inizio di una presa di coscienza collettiva verso una nuova legislazione a livello mondiale tuteli tutti? O rimarrà a lungo una schermaglia per sostenere i propri giochi di potere?
Crescono le tensioni con i social – Mosca Multa Tik Tok