Facebook Advertising: fumo e alcohol ai minori australiani
Facebook ha approvato recentemente degli annunci a target teenagers che avevano come argomento: gioco d’azzardo, fumo, estrema perdita di peso e alcohol.
I ricercatori del gruppo Reset australia hanno creato una pagina Facebook sotto il nome di Ozzie News Network per esplorare tali possibilità pubblicitarie.
Sono stati così in grado di creare ads, basate sul profiling del gigante tecnologico, e ci sono riusciti, hanno creato delle minacce digitali non di poco conto indisturbati.
Facebook ha però comunicato alla BBC in merito, che gli annunci vengono verificati e controllati sia prima che dopo la pubblicazione.
Minacce digitali
Tenere al sicuro le persone giovani su Facebook è di vitale importanza.
“Abbiamo un significativo numero di misure a riguardo inclusi sistemi automatici e revisione umana”. – dichiara il portavoce di Facebook.
“Qualunque pubblicità sulla nostra piattaforma deve assicurarsi di essere concorde con le nostre policies e a tutte le restrizioni legali del paese in cui sono lanciate, tra le quali, nel caso dell’Australia, il divieto di pubblicizzare alcohol ai minori.”
A supporto di questo già abbiamo presentato dei tools per la restrizione in base all’età che aiutano gli imprenditori a implementare sui loro account il controllo su chi vede i loro contenuti.
Reset Australia, il quale si descrive come un ente che lavora per evitare minacce alla democrazia nel mondo digitale, ha invece istituito un codice di condotta per tutelare i bambini dal profiling di prodotti per adulti nell’advertising.
Facebook espressamente vieta quindi di vendere prodotti inappropriati, ma il collettivo, indagando è riuscito a preparare pubblicità per:
- Ricette cocktail – viste da 52000 teenagers interessati
- Vape pen – per 1000 giovani;
infine per 14000 ragazzi Facebook designa interesse nei confronti di:
Perdita di peso estremo, fast food, gioco d’azzardo.
Questo getta ombre tetre su come Facebook guadagni dai dati dei minori, e su quante protezioni abbiano effettivamente contro questo genere di targettizzazione.
Una quattordicenne che si dichiara single, dovrebbe vedere ads da siti di sugar daddy?
Un sedicenne radicalizzato dovrebbe poter vedere annunci politici a lui targettizzati?
Domande spiazzanti con una risposta altrettanto non semplice, da quanto si vede.
Una presa di coscienza è necessaria a livello mondiale sul genere di rischio a cui si espongono i ragazzi non di loro volontà.
Facebook Advertising: fumo e alcohol ai minori australiani