Marketing & Communication

Social Recruitment: un'opportunità per le Risorse Umane. Parliamo con Koen Lukas Hartog

Schermatas

Il mondo del HR Recruitment, ricerca e selezione del personale, sta subendo notevoli cambiamenti negli ultimi anni. L’avvento dei social media e la diffusione delle tecnologie del web 2.0, stanno trasformando il recruitment da un modello tradizionale basato sulla mera pubblicazione degli annunci di lavoro a un modello più sociale fondato sul reclutamento dei candidati attraverso l’utilizzo di piattaforme sociali. 






Oggi affrontiamo questo tema con Koen Lukas Hartog, olandese, consulente freelance ed esperto di social recruitment oltre a essere un carissimo amico. Conosciamolo meglio. Raccontaci di te.


È sufficiente anche solo Lukas. La prima volta che venni in Italia nel lontano 2005 per il mio progetto Erasmus alla Luiss Guido Carli di Roma ebbi qualche difficoltà a far capire il mio primo nome “Koen” quindi optai per Lukas che, ben presto, si trasformò in Luca. Ma va bene così. Ho vissuto dal 2005 al 2009 tra l’Olanda e l’Italia, per motivi di studio e lavoro. L’Italia è la mia seconda patria, ho molti amici e credo sia arrivato il tempo di tornarci, non solo per vacanza. Ora lavoro in Olanda, principalmente a L’Aia e mi occupo di social recruitment. Offro servizi di consulenza e formazione alla funzione HR delle organizzazioni indirizzandole verso processi e metodologie più social per la ricerca, selezione e gestione del personale. In altri termini aiuto le funzioni HR ad accelerare il loro percorso di transizione verso il social recruitment. Collaboro con un network di professionisti che varia a seconda dei progetti e delle competenze richieste. Non credo che in questo momento storico sia conveniente costituire una grande azienda: il mercato richiede molta flessibilità. Riesco così a gestire diversi progetti e conoscere nuove realtà. Sto per concludere un progetto all’Autorità dei Mercati Finanziari (AFM) e ho avviato un progetto presso FMO, una banca olandese.

Gli scenari cambiano. Cosa pensi dell’utilizzo professionale dei social media?


I social media sono semplici mezzi di comunicazione. Ormai chiedere se sono utili è come chiedere se ha senso o meno rispondere al telefono. Come anni fa furono introdotti nella vita comune il telefono e la mail, adesso dobbiamo adattarci a una nuova realtà. Questa volta però c’è qualcosa di diverso: sui social media la nostra comunicazione è molto più trasparente perchè si è più vulnerabili. Occorre quindi essere se stessi: ognuno appare per la personalità, competenze ed esperienze che ha. Non è semplice nell’epoca dell’apparenza, ma rappresenta di sicuro una interessante sfida e non possiamo tirarci indietro. Credo sia un bene per la nostra umanità. Ci stiamo muovendo verso una meritocrazia, dove chi vale è visibile e facilmente rintracciabile. La realtà professionale ha dinanzi un’opportunità che non può non considerare: accessibilità facile alle competenze e fluidità delle interazioni sono aspetti su cui poter creare vantaggi competitivi.

I social media sono quindi entrati in azienda. non solo reinterpretando la funzione marketing ma anche quella HR. Adesso parliamo del social recruiting.


Decisamente. Social Media non è solo Social Media Marketing. Qui parliamo del rapporto tra social media e recruitment: Social Recruiting. Non significa solo “fare attività di ricerca e selezione del personale attraverso i social media”. Non è il canale che cambia, è il paradigma alla base. Ora la gestione delle risorse umane non è piu unicamente di competenza della Funzione HR di un’organizzazione, nel social recruitment per una grande parte sono i dipendenti che trovano nuovi dipendenti. Niente di più semplice: è molto probabile che bravi consulenti conoscano altri bravi consulenti. Grazie ai social network ora tutto questo è possibile: perchè non approfitare in modo efficace del network dei tuoi colleghi?


Koen Lukas Hartog
Quali sono le opportunità offerte dal social recruiting?


Voglio precisare una cosa. Fare social recruiting richiede nuove competenze del professionista HR: bisogna sapere come gestire i social media e come costruire una community online. Uno dei principali errori che limitano lo sviluppo di nuove pratiche social nel recruitment è proprio la superficialità nel considerare questi due elementi chiave e nel non pianificare accuratamente un piano strategico.


Uno dei vantaggi principali è la possibilità di attrarre professionisti attraverso la rete dei tuoi colleghi recruiter. All’Autorità dei Mercati Finanziari (AFM) abbiamo visto che il livello dei candidati è salito subito quando i dipendenti hanno contributo al processo di assunzione. Puoi spendere anche meno soldi perche non hai piu bisogno (o sempre di meno) delle agenzie di reclutamento.  

I social network sono strumenti importanti per facilitare la comunicazione nel mercato del lavoro: attraverso le esperienze professionali dei dipendenti, le organizzazioni possono mostrare la “loro anima” ed essere attraenti. Questo sarà cruciale per attrare i migliori talenti e professionisti sul mercato e, in molti casi, una organizzazione autorevole, anche online, è un ottimo punto di partenza.


Nella tua esperienza hai sicuramente potuto confrontarti con molte persone. quali sono le difficoltà che loro hanno incontrato nel relazionarsi con i social media?


È normale che professionisti hanno bisogno di un aiuto nella transizione del lavoro tradizionale al social recruitment. Tutti sono impegnati e in tempo di crisi non si cerca il cambiamento. Ora però il rischio più grande è non rischiare nulla. Bisogna sapere come funzionano i social media (competenze digitali), svillupare la sensibilità della cultura digitale e curare la propria reputazione digitale.

Essere attivo sui social network implica inevitabilmente il modo di lavorare. Non si può semplicemente aggiungere le attività sulle social media. Oggi il recruiter è un workflow manager, domani il recruiter anche o soprattutto sarà un social media manager. Per avviare questa transizione i recruiter devono investire nelle competenze digitali applicarle per sentirsi “confidenti” con il mondo online. Il consiglio è iniziare dei progetti, anche minori, insieme ai colleghi. È proprio cosi che è stato avviato il progetto social recruitment all’AFM ed ora al FMO.


Quale può essere il futuro del social recruiting?


Le reti sociali diventeranno sempre piu importanti per il recruitment. Nel migliore dei casi il recruiter è già a conoscenza di chi deve essere assunto prima ancora che ci sia un posto disponibile semplicemente perché conosce bene le reti sociali dei dipendenti. Nel 2013 l’obiettivo per i recruiter dovrebbe essere quello di trasformare i dipendenti in “evangelisti” della propria organizzazione sui social network. Vedremo.



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