Marketing & Communication

Social Media? Ciò che conta è fare business! La parola ad Andrea Albanese

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Social Media? Ciò che conta è fare business! La parola ad Andrea Albanese


Imparare qualcosa da portare a casa ed applicare subito. Questo è l’obiettivo che si pone anche quest’anno il Marketing Business Summit grazie agli interventi di relatori nazionali ed internazionali con un importante bagaglio di esperienze da raccontare. Sfogliando il programma si trovano nomi che fanno veramente gola, come quello di Andrea Albanese personaggio molto conosciuto e seguito da chi lavora nel social media marketing. Il suo intervento mi ha colpito: “F**k engagement on social media: ciò che conta è fare business!”. Un talk interessante e pratico su come utilizzare i social media per fare business: margine, fatturato e flussi di cassa, elementi fondamentali per il bene delle aziende.
Impaziente e curiosa come sono, e non potendo aspettare fino a Novembre, ho intervistato Andrea per avere un assaggio del suo intervento. Ora, dopo averlo ascoltato, è senza ombra di dubbio uno dei relatori contrassegnati nel mio taccuino con la dicitura “da vedere assolutamente“.


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Come utilizzare i social media per il business e fare fatturato?

La prima domanda che spesso viene rivolta ad un Social Media Manager, da chi già possiede il sito web e vuole aumentare il proprio fatturato?

Come posso utilizzare al meglio i social network?

Andrea Albanese grazie alla sua esperienza, in questa intervista e nel suo intervento al MBSummit, ti farà entrare nel mondo del Social Media Marketing business e della Digital & Social Media Transformation.

La Parola ad Andrea Albanese, speaker al MBSummit

Q. Ciao Andrea, presentati ai lettori di Spremute Digitali. Chi sei e di cosa ti occupi?

A. Ciao 🙂 sono Andrea Albanese, Social Media Manager e Digital Communication Advisor, Project Manager, Community Manager. All’interno delle mie aree di riferimento conduco attività di ricerca, formazione e consulenza per aziende private ed organizzazioni pubbliche italiane.
Gestisco numerosi progetti Social e Digital per aziende, e da 6 anni organizzo il Social Media Marketing + Digital Communication Days Italia #SMMdayIT, evento leader in Italia su Social Media Marketing e Digital Communication, interamente B2B.
Insegno in IUSVE (Istituto Universitario Salesiano Venezia e Verona) e sono docente presso il CUOA la Business School de IlSole24Ore ed in altre Università e Master.
Per promuovere la cultura digitale e social, qualche anno fa abbiamo fondato il “Centro di Competenza Permanente Social e Digital” a Milano ed abbiamo organizzato fino ad oggi oltre 30 eventi free a Milano e Roma. In passato ho condotto alcune ricerche sull’utilizzo dei Social Media in azienda per SDA Bocconi e SNID (Social Network Influence Design) Master Poli.Design del Politecnico di Milano, di cui sono stato anche docente e membro del comitato scientifico.

Q. Quali sono i 3 principali trend nel social media marketing che dobbiamo aspettarci prossimamente?

A. Le persone sono oggi molto più consapevoli della loro potenza comunicativa: siamo tutti comunicatori di noi stessi, avendo sperimentato la possibilità di interagire con un numero altissimo di persone, attraverso l’utilizzo dei social media.
L’utente è sempre più attento, non crede più a tutti i messaggi che propone la pubblicità tradizionale.
Ad inizio 2018 si è riscontrato un totale di 3,2 miliardi di utenti attivi sui canali social; questo numero è destinato ad aumentare, difficile fare stime per gli anni successivi, ma è probabile che si avvicineranno al totale delle persone che hanno accesso ad Internet, circa 4 miliardi ad inizio 2018.
Attualmente l’80% di chi ha accesso ad internet utilizza almeno un Social Network, percentuale che rappresenta più del 40% della popolazione mondiale! Le nuove tendenze che i marketers devono pertanto tenere in considerazione per il 2018 sono:

  • I Social Instant Messaging (chat), che hanno visto un’ascesa sui social media negli ultimi tre anni. Strumenti come mail e telefono vengono messi in secondo piano a favore di investimenti sulle app di social instant messaging, preferite dai consumatori come comunicazione diretta col brand.
  • I Video Marketing.  Il video si è affermato come il contenuto più popolare con un livello medio di engagement doppio, rispetto agli altri formati. Lo smartphone è il device più utilizzato, ne deriva pertanto l’importanza della creazione di contenuti visual ottimizzati per la fruizione tramite dispositivi mobile (per esempio di video verticali o quadrati).
  • Gli User Generated Content, i quali ottengono in media un livello di coinvolgimento degli utenti social, sette volte superiore rispetto a un contenuto di brand. Le aziende scelgono di ascoltare il loro pubblico di consumatori, coinvolgendoli nel racconto della loro User Experience sui social, e in questo modo migliora la brand awareness.
  • Aumentano gli investimenti in social media ADV. Le analisi dimostrano l’espansione considerevole di questa forma pubblicitaria, con percentuali in ascesa rispetto per esempio alla carta stampata.
  • Aumento del costo dell’ADV sui Social dovuto ad una diminuzione della visualizzazione organica dei contenuti postati.

Un’altra evidenza non di poco conto è l’utilizzo più intenso degli utenti su Linkedin ed una crescita dei nuovi utenti (provenienti da Facebook).
Per moltissimo tempo questa piattaforma è stata sottovalutata, ma oggi sempre più persone si stanno rendendo conto che si tratta di un posto in cui, parlando del proprio lavoro e comunicandolo in maniera coinvolgente e adeguata, è possibile accedere ad interessanti opportunità. Si possono stringere relazioni che favoriscono nuove sinergie.

Q. Quali letture o corsi (seri 🙂 ) consiglieresti a chi vuole approfondire lo studio del Social Media Management o svolgere ancora meglio la propria professione?

A. Il mondo digitale si muove ad una velocità impressionante: chi opera in questo settore sa che non bisogna rimanere indietro, pertanto una continua formazione è indispensabile e fondamentale.
Posso consigliare le letture tematiche edite da Hoepli con l’obiettivo di farsi aiutare ad attuare un sistema di comunicazione e marketing più adatto al proprio target.
Inoltre, come approfondimento sul tema dei social media in ambito culturale, posso suggerire la lettura di “Social Museum” e “Il crowdfunding nel settore culturale e creativo” di Civita ai quali ho collaborato, che spiegano e raccontano iniziative interessanti dalle quali trarre preziosi stimoli e riferimenti partendo da casi concreti.
In merito ai corsi da frequentare il mio personale consiglio è di sceglierli in base alla reale esperienza del docente.
Infine – 😉 qua forse sono un po’ di parte – quello di partecipare a “Social Media Marketing + Digital Communication Days Italia”: un punto di riferimento sui temi del social media marketing e della comunicazione digitale che si propongono come momento di formazione oltre che di confronto tra diverse realtà di business. La sua peculiarità è quella di evidenziare come business e funzioni aziendali diversi possano allo stesso modo sfruttare l’enorme potenziale offerto oggi dal mondo dei social.

Q. KPI, croce e delizia di tutti i social media. Quali sono i più importanti da monitorare?

A. Il problema più grande che ha chi gestisce gli account dei social network per conto di un’azienda, è quello di dimostrare il valore del lavoro eseguito.
Ogni attività di comunicazione sui social deve essere organizzata per obiettivi: chi investe in comunicazione online non si accontenta di veder crescere il numero dei fan o follower o di like e condivisioni dei post.
Senza obiettivi prestabiliti non saprai mai veramente cosa i social media stiano facendo per il brand. Fondamentale quindi definire il loro ruolo nella strategia digitale complessiva e chiedersi per quale motivo l’azienda decida di essere presente sui social media.
I principali motivi per i quali le aziende scelgono di avere un profilo social sono:

  • aumento della notorietà del brand;
  • ricevere feedback sul brand;
  • creazione di una community legata al brand;
  • acquisizione di clienti;
  • attività di Social Care;
  • gestione della reputazione online;

Una volta stabilito l’obiettivo dobbiamo dargli concretezza, servono quindi metriche e soprattutto KPI.
Le metriche sono misure quantitative che ci permettono di avere dei dati numerici determinanti rispetto al nostro lavoro (fan, follower, commenti, condivisioni, reach, ecc…)
Anche i KPI sono una metrica ed ogni azienda può avere dei KPI differenti collegati al settore di cui fa parte, ma soprattutto legati ai suoi obiettivi, ed alcune metriche possono diventare dei KPI trasversali, quali ad esempio:

  • amplification rate;
  • conversation rate;
  • % di traffico verso il sito;
  • conversion rate.

Dati molto utili per le analisi, ma che senza un obiettivo specifico restano una serie di numeri perché cosa i Social Network possano rappresentare per il brand, cambia secondo tantissime variabili. Per alcune realtà è una super risorsa per il business, per altri è un ottimo veicolo per la brand awareness.
Senza scopi specifici e prospettive reali, non possiamo sapere quanto questi ambienti possano significare e restituire al nostro business.
Resta un punto fermo: il fatto che i social network vadano inseriti all’interno di un piano di marketing e comunicazione digitale, con estrema consapevolezza perché sono canali che possono contribuire alle finalità che ci siamo prefissati.
La misurazione dell’impatto della presenza online è molto importante per verificare il raggiungimento degli obiettivi.

Q. Quali consigli daresti a quelle aziende o startup con poco budget da investire, per comunicarsi alla grande sui social?

A. Essere social e comunicare online, è l’unica scelta per fare business oggi.
Avere delle persone dedicate a lavorare con i social non è più una scelta per le organizzazioni e le imprese, ma una necessità. La maggior parte delle aziende sono presenti sui social network, ma non hanno avuto vantaggi perché hanno usato un approccio senza una strategia con obiettivi prefissati. Visibilità e popolarità non vogliono dire assolutamente fatturato in tasca.
Il Social Media Manager ha una visione d’insieme dell’azienda, possiede competenza, attitudine e professionalità; è un professionista del settore, non ci si improvvisa e non lo si può fare nel cosiddetto tempo perso. Erroneamente si pensa che il Social Media Manager si occupi solo di gestire i contenuti da postare che è invece una minima parte del suo lavoro.
Nella parte sommersa ci sono una serie di attività fondamentali per arrivare alla creazione dei contenuti da diffondere in rete:

  • analisi del settore dove opera l’azienda;
  • studio dei potenziali clienti;
  • identificazione dei canali più adatti alla comunicazione aziendale;
  • elaborare una strategia che definisca gli obiettivi da raggiungere organizzando il calendario delle attività sulle varie piattaforme (grafiche, fotografiche, video, ecc.);
  • analizzare ed interpretare i dati insights;
  • interagire ed instaurare relazioni con gli utenti;
  • monitorare e studiare la brand reputation.

Qualsiasi azienda dovrebbe avere un Social Media Manager, indipendentemente dalla sua dimensione e dal numero di dipendenti, perché l’impatto positivo generato da una strategia social soddisfa molti ambiti:

  • aumenta la visibilità
  • crea un’identità

Affermo con convinzione che adottare una strategia social alla fine paga. Se ben strutturata questa attività garantisce nell’arco di pochi mesi il raggiungimento dei risultati e successi.
La sensazione che spesso percepisco da alcuni imprenditori quando mi chiedono consulenza, è che sia un percorso complesso ed intricato, che spesso confonde: in realtà serve tener conto che formazione ed esperienza giocano un ruolo determinante.
Seppur vero che ogni strumento di comunicazione è oggi alla portata di tutti dobbiamo ammettere che l’abilità di conoscerne le potenzialità e applicarle nel piano aziendale, per raggiungere gli obiettivi preposti, non è oggi così diffusa.
La Digital & Social Media Transformation permette di comunicare con i tuoi clienti, ma richiede sistemi informativi e linguaggi appropriati per trasformare il messaggio in parole digitali.
La sfida che, con consapevolezza ed investimenti economici, ogni azienda deve intraprendere per fare progetti online si può sintetizzare così:

  1. Definire gli obiettivi da raggiungere
  2. Scegliere quali strumenti di comunicazione sono ideali per il proprio brand
  3. Comprendere come usare gli strumenti di comunicazione
  4. Misurare i risultati ottenuti

Q. Parlaci del tuo talk al MBSummit 2018. Senza spoilerare troppo eh 😉

A. In particolare affronterò temi legati all’utilizzo dei social media per ottenere fatturato, margine e flussi di cassa nel proprio business.
Il titolo forte scelto già dice tutto ‘F**k engagement on social media: ciò che conta è fare business!’
Vi aspetto!
Andrea

Social Media? Ciò che conta è fare business! La parola ad Andrea Albanese

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