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Smart Working Check List: i 5 punti chiave per essere un lavoratore agile (e felice)

diventare smart worker

Smart Working Check List: i 5 punti chiave per essere un lavoratore agile (e felice)

Il lavoro è diventato smart e, di conseguenza, anche il lavoratore si deve “smartizzare”. No, non si tratta di comprarsi una 4 ruote agile per la città, e nemmeno di utilizzare Car2go per gli spostamenti metropolitani.
Se la tua azienda sposa un modo nuovo di concepire il lavoro dipendente, slegato dal vincolo della presenza fisica in ufficio, e sta implementando un piano di smart working ecco la check list per scoprire se sei pronto ad accettare la sfida e diventare uno smart worker (migliorando la tua qualità della vita e aumentando la produttività dell’azienda).

Come diventare smart worker ed esserlo al meglio?

1. Verifica che la tua tipologia di lavoro ti permetta di lavorare in flessibilità e mobilità

Non tutti possono lavorare in modalità smart, anche se lo desiderano.
Ad esempio: come può una persona che si occupa di vendite gestire dei rapporti interpersonali… da remoto? Esattamente.
Ci sono tipi di lavori (e tipi di persone) che sono più adatti a svolgere le proprie mansioni in una sede separata, come gli sviluppatori.
Prima di lavorare da remoto, considera che la tua posizione e la tua personalità sia adatta a tale modalità (e confrontati col tuo capo)!


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2. Verifica che tu abbia la tecnologia e gli strumenti necessari per lavorare da remoto

Può sembrare banale dirlo, ma lavorare da remoto ed essere produttivi anche a distanza dipende moltissimo dalla tecnologia. Avere un Wi-Fi funzionante, un pc veloce ed ottimizzato, o delle cuffie isolanti e adatte a delle Skype call, sicuramente aiuta a gestire il proprio lavoro più efficacemente.
Pensa ad uno scenario in cui state parlando in una conference call con i vostri colleghi, ed un Wi-Fi problematico rende la tua conversazione un singhiozzo unico: sarebbe frustrante ed avvilente.
Quindi, come secondo step per lavorare agilmente, controlla di avere tutti i dispositivi tecnologici pronti e scattanti e gli strumenti adatti a te.

3. Scegli la location ideale (smart working non significa solo lavorare da casa)

Smart working non significa, per forza, lavorare da casa: per alcune persone lavorare nelle proprie mura domestiche può essere, in realtà, un problema. Figli in giro per casa, cani scodinzolanti, e varie altre distrazioni, potrebbero compromettere la vostra produttività da remoto.
Quindi, bisogna iniziare a pensare un lavoro da remoto anche al di fuori della mura domestiche: al giorno d’oggi, la quantità di luoghi in cui coworking e smart working sono concepiti, sono talmente tanti che basta scegliere quello che più ci piace e rappresenta.
In più, potrebbe essere utile pensare a come organizzare lo spazio di lavoro personale, che sia l’ufficio o la propria scrivania: ognuno segue strategie diverse per ottimizzare al meglio lo spazio e aumentare così la propria produttività.

4. Allena le tue soft skills per lavorare da remoto

Diventare smart worker e lavorare da remoto senza organizzare le proprie attività, può essere controproducente per la tua produttività. È fondamentale, quindi, stabilire le priorità, organizzare l’agenda e pianificare.
Le neuroscienze confermano che la percezione del tempo è soggettiva. Per cui è molto importante, quando si lavora da remoto, essere consapevoli di come soggettivamente si percepisce e gestisce il tempo, nonché sviluppare autonomia e autodisciplina, imparando a gestire le interruzioni, gli imprevisti e la delega.
Stabilire un piano di lavoro e rispettarlo, nonostante interruzioni continue o imprevisti sopraggiunti, può risultare complesso in un tempo in cui siamo iperconnessi e sempre online. Oltre a sviluppare una forte consapevolezza oggettiva del tempo, occorre allenare anche le skills più “emotive”, poiché quello che ci motiva maggiormente è ciò che ci emoziona di più.
In un contesto dove abbiamo sviluppato autonomia e responsabilità, è necessario essere consapevoli di quali sono le emozioni che spingono all’azione, in quanto rappresentano la prima leva di automotivazione, necessaria ed indispensabile per lavorare in un contesto di smart working e portare a termine i propri obiettivi.

5. Condividi il tuo lavoro, ma anche i tuoi stati d’animo

Lo smart working è un approccio fortemente basato sulla condivisione e sulla trasparenza comunicativa per tutto quello che riguarda la definizione degli obiettivi e delle metriche, adottate per misurarne il raggiungimento.
Pertanto allena questa tua competenza e impara a fare gioco di squadra, apriti, non stare sulla difensiva, sii proattivo con proposte di coinvolgimento degli altri membri del Team, ascolta, costruisci una vision comune con loro, sentiti come una parte del tutto e non come un corridore in una gara senza fine – anche se lavorate tutti in continenti diversi.
Oltre a condividere l’avanzamento dei lavori, impara a parlare con i tuoi colleghi anche i tuoi stati d’animo: se stai passando un momento difficile, ti aiuterà a stare e lavorare meglio.
Francesca Zuffi


Partecipa alla prossima tappa dello Smart Working Day. La prossima città che ospiterà lo Smart Working sarà Milano, Lunedì 21 Maggio. Clicca sulla foto e scegli la tua città!


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