5 evoluzioni SEO per il 2017. Novità e tendenze
5 evoluzioni SEO per il 2017. Novità e tendenze
Crawl budget, HTTPS, featured snippet, voice search e una sempre maggiore integrazione dei motori di ricerca con la realtà: spunti SEO per l’anno appena iniziato, a cura di Pro Web Consulting.
La SEO, o ottimizzazione per i motori di ricerca, è una disciplina in costante divenire: se le competenze tecniche e una forte componente empirica sono elementi fondanti di questa attività, una visione strategica d’insieme è imprescindibile per inserirla con successo all’interno di un piano di Web Marketing efficace, così come un aggiornamento costante che attinga direttamente dalle fonti di Google.
Abbiamo chiesto a Pasquale Gangemi, Head of Operations dell’agenzia SEO Pro Web Consulting, di riassumerci i 5 trend che stanno caratterizzando l’evoluzione della Search Engine Optimization dall’inizio di questo 2017.
I 5 trend che caratterizzano l’evoluzione della SEO
HTTPS
Questo protocollo di sicurezza è necessario – e pertanto gradito ai motori di ricerca – per tutti quei siti definiti YMYL (Your Money Your Life), cioè contenenti informazioni relative a denaro, salute e altri dati sensibili. Le piattaforme di gestione di questi dati devono essere garantite attraverso login e acquisti protetti: da Gennaio 2017, il browser Chrome mostra una dicitura vicino alla URL per indicare all’utente se il sito in questione è sicuro o meno.
Rich e featured snippet
I micro-data assumono un’importanza sempre maggiore nell’ottica di fornire all’utente una risposta direttamente in SERP, obiettivo ormai evidente di BigG, ad esempio.
Di norma si parla dei “classici” rich snippet: sono informazioni in evidenza sotto il title dei risultati, aggiunte soprattutto per indicare prezzi, disponibilità e recensioni di prodotti sugli e-store, oppure per fornire dettagli aggiuntivi su contenuti testuali, ad esempio il tempo, la difficoltà o le calorie di una ricetta.
Oggi sono disponibili anche i cosiddetti featured snippet, cioè vere e proprie anteprime di un risultato, in cima alla SERP, scelto da Google come la più calzante risposta alla domanda dell’utente, una sorta di “risultato zero” (ancora più in alto della prima posizione). In questa prospettiva si può far rientrare anche la nuova funzionalità di Google Immagini: i filtri proposti dall’intelligenza artificiale del motore cercano di ricalcare le associazioni d’idee del ragionamento umano.
Voice search
Secondo gli ultimi dati forniti direttamente da Google, il 20% delle ricerche sarebbe oggi vocale. Il voice search diventa sempre più importante per gli utenti, unito agli assistenti vocali, capaci di semplificare la vita di ogni giorno; dalla richiesta di chiamare un amico o di visualizzare le mappe mentre si sta guidando, fino alla scelta di un brano musicale da riprodurre o di un’App da attivare. La ricerca vocale sta, ovviamente, portando le query ad assomigliare sempre di più al parlato comune: ci si interfaccia con il motore di ricerca attraverso un linguaggio colloquiale, fatto di chiavi a coda lunga, sempre più strutturate e meno robotiche.
Integrazione dei motori di ricerca con la realtà
Ricollegandomi al punto precedente, a mio avviso una delle direzioni evolutive più chiare che i motori di ricerca stanno seguendo, è la comprensione della vita reale dell’utente always-on, la volontà di essere un supporto concreto per semplificare la quotidianità. Basti pensare, ad esempio, ai dash-button di Amazon, device concreti che con un semplice click si collegano al nostro account per ordinare online ciò che ci serve. Oppure ai frigoriferi domotici, connessi in wi-fi alla rete di casa, in modo tale da permettere di fare la spesa online, rilevando in automatico i prodotti che stanno per terminare o scadere.
Crawl budget
Si tratta di un parametro, spesso sottovalutato, che i SEO Specialist dovrebbero prendere sempre più in considerazione.
In pratica, è un valore che il motore di ricerca assegna al nostro sito, in base al trust dello stesso e alla qualità dei contenuti: più alto è questo fattore, più elevata sarà la quantità di risorse destinate alla comprensione del nostro sito. Il che significa che Google, qualora ci considerasse meritevoli di “considerazione”, aumenterà il numero di pagine sottoposte a scansione, la quantità di kilobyte scaricati e la frequenza di download delle URL del nostro sito. Per questo, riuscire ad aumentare il crawl budget è essenziale, ma come? Ad esempio:
- Mantenendo un’alta qualità dei contenuti, attraverso l’aggiornamento costante del sito e delle pagine più importanti;
- Migliorando le performance di caricamento;
- Aumentando il numero di risorse esterne autorevoli che linkano il nostro sito.
Articolo a cura di Pro Web Consulting
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