Marketing & Communication

Perché l'e-mail marketing non muore mai?

perché utilizzare email marketing

Nonostante le contraddizioni che ruotano attorno all'e-mail marketing è ancora il canale tra i più utilizzati nel web; perché continuare ad utilizzarlo?

L’e-mail: amata, odiata, dichiarata fallita… Nonostante le grandi contraddizioni che ruotano attorno a questo canale è ancora tra i più utilizzati nel web; e l’e-mail marketing funziona ancora e sta riscoprendo una sua importanza ai tempi del COVID19. Perché continuare ad utilizzarlo?

Perché sono nate le e-mail

L’e-mail nasce agli albori del web, non con il WWW, ma ben sì in ARPANET, primo rudimento di interconnessione fra computer per scopi militari e di ricerca. E all’interno di questo primordiale network Ray Tomlinson porta alla luce un nuovo sistema di comunicazioni fra computer differenti. Era il 1971.
Dovremo aspettare quasi 20 anni per vedersi insinuare negli uffici questo rivoluzionario sistema. Di pari passo alla sua diffusione, si sviluppano i primi client di gestione e-mail, giungendo ai giorni nostri, dove la posta elettronica è alla base delle comunicazioni.
Se l’e-mail ci ha liberato dalla schiavitù di fax e supporti cartacei, oggi più che mai soffriamo di un abuso del mezzo. Newsletter di aggiornamento e informative, phishing, offerte e sconti, inviti a webinar, updates di prodotti ed eventi… Sono tutti elementi questi che popolano giornalmente gli account mail degli utenti.


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Continueremo ad utilizzare l’e-mail e perché?

Oggi continuiamo ad utilizzare le nostre mail per due motivi principali:

  • comunicazioni interne o ufficiali;
  • per strategie di marketing;

Se per le comunicazioni interne o ufficiali la mail sembra ancora essere uno degli strumenti preferiti e non accenna a scomparire, al massimo ad essere implementata da tool di project management come ad esempio Slack; nella seconda opzione il destino di questo strumento è un po’ più complesso.
Il numero di e-mail inviate e ricevute ogni giorno ha raggiunto cifre inaudite, fenomeno dovuto anche all’utilizzo di servizi per la gestione e invio automatico (per citarne uno, Mailchimp). Database di imprese sempre più aggiornate e tecnologiche, foraggiano questo nuovo mercato supportandone la crescita.


Per chi fosse interessato a dati più specifici, al seguente link può trovare il report annuale sull’e-mail marketing di Mail Up.


Iconico è questo grafico tratto dal report dell’osservatorio Statistico di MailUp.

Il trend è nettamente positivo, ed in particolare leggere una voce fa particolarmente piacere, il tasso di apertura: indice che dichiara praticamente il successo o fallimento del piano di email marketing. Il fatto che a livello nazionale le mail da un anno all’altro vengano aperte maggiormente è riconducibile a due possibili fattori:

  1. c’è volontà di aprire le mail;
  2. la qualità delle mail è in miglioramento.

Certo c’è chi potrebbe pensare che negli anni il servizio andrà scemando, e perciò non sia il caso di investire su una barca che sta affondando.
Per i più scettici dunque, ecco le proiezioni tratte dai report di Brancati, agenzia di Palo Alto specializzata nel settore. Qui riportano non solo un indice positivo, ma un incremento costante nei prossimi anni di questo mercato.


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Cosa rende una e-mail di successo?

Se il servizio ottiene risposte positive è perché incontra il gradimento del pubblico. Questo perché le strategie applicate negli ultimi anni hanno portato ad una sempre maggiore accuratezza nel targettizzare il cliente, oltre ad una legislazione, per quanto opinabile, che porta ad un sempre più chiaro e limitato abuso delle email.
Riguardo alla vera e propria stesura e strutturazione della mail, il web è stracolmo di guru, evangelist, amici che vogliono condividere un segreto con voi e molto altro ancora 🙂
L’unica chiave di successo che mi sento di proporre e condividere è l’autenticità del contenuto. La vera email che funziona è quella che Ray Tomlinson avrebbe inviato. Una mail utile, contenente nel modo più efficiente possibile i contenuti necessari al ricevente.

Perché l'e-mail marketing non muore mai?

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