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Pronti per il futuro dell’innovazione? Riflessioni su nuovi scenari lavorativi rock

nuovi scenari lavorativi

Quali opportunità rispetto ai nuovi scenari lavorativi si stanno delineando? E quali sono le competenze da acquisire per il futuro del lavoro?

Cosa vuoi fare da grande? OPEN ITALY – ELIS – e Carriere.it, in un evento virtuale dedicato, svoltosi il 22 marzo, hanno fatto esplorare alcune possibili opportunità rispetto ai nuovi scenari lavorativi che si stanno delineando. Tra queste, hanno approfondito:

  • L’Innovation Bootcamp di OPEN ITALY – in partenza il 3 maggio – come offerta formativa, vero e proprio trampolino di lancio nel mondo della consulenza nell’innovazione;
  • La piattaforma, Carriere.it, nata per rendere accessibile a tutti una formazione di alta qualità sulle competenze più richieste e i lavori emergenti.

Far acquisire competenze utili nel mondo del lavoro: questo l’obiettivo e il motore comune che muove, quindi, queste due realtà.

Indice
Cosa vuoi fare da grande? Nuovi scenari lavorativi per il futuro

Cosa vuoi fare da grande? Nuovi scenari lavorativi per il futuro

Nel corso dell’evento particolare attenzione è stata posta sui trend del new workplace: Giulia Lapertosa – Co-Founder di Carriere.it, recentemente inserita nella classifica di Forbes 2021 tra gli Under 30 come giovani leader del futuro – si è soffermata su alcuni dati tratti dal report “Future of Jobs survey”, pubblicato ad ottobre 2020 dal World Economic Forum. Da questo studio, Giulia ha sottolineato come entro il 2025 il tempo di lavoro tra uomo e macchine sarà sempre più lo stesso. Milioni di posti risultano a rischio di spostamento a causa di questa divisione, che al contempo rappresenta un’opportunità per nuove forme professionali. Ma queste richiedono necessariamente di aggiornare le competenze, specialmente quelle digitali.

Come fonte di ispirazione per il futuro dei giovani, alla ricerca di strade da percorrere, Luciano De Propris, per OPEN ITALY, e Luca La Mesa, per Carriere.it, hanno risposto ad alcuni stimoli, partendo dalla loro presentazione. Ecco cosa hanno condiviso:

Q. Presentati con un tweet

Luca: “Appassionato di social media e innovazione, #curiosone”.

Luciano: “Un costruttore di nuove soluzioni, 50% designer 50% ingegnere”.

Q. Presentatevi con la canzone per descrivere la vostra carriera professionale

Luca:Ci vuole un fisico bestiale di Luca Carboni, non perché io ce l’abbia, ma perché chi è curioso come me ha bisogno di avere le spalle larghe per fronteggiare il desiderio di mettere sempre più carne al fuoco”.

Luciano: “Sono più old style rispetto a Luca e scelgo L’isola che non c’è di Edoardo Bennato”.

Q. Il lavoro che sognavate di fare quando eravate bambini e il lavoro che avete fatto appena conclusi gli studi?

Luca: “Da piccolo ero molto bravo a tennis, per cui immaginavo di continuarlo anche in un futuro professionale. In realtà poi ho iniziato a lavorare in due multinazionali nell’ambito del marketing e ho intrapreso un percorso altrettanto affascinante”.

Luciano: “Anche io guardavo al mondo dello sport da piccolo, in particolare sognavo di diventare giocatore di pallacanestro o maestro di sci. Il primo lavoro che ho svolto è stato durante gli studi, come cameriere in un pub, dopo il quale sono entrato nel mondo del lavoro come ricercatore in ambito marino-costiero”.

Q. Un’immagine che scegliereste per descrivere la co-innovazione tra Corporate e Startup

Luca: “Mi immagino un gigante sulle spalle di un bambino. La startup a mio parere deve prendere sulle spalle la corporate e provare a farle cambiare leggermente strada”.

Luciano: “L’immagine di Luna Rossa: tutti a bordo di una super barca per lavorare insieme e fare grandi cose”.

Q. Quale caratteristica non può non avere un Junior Innovation Consultant?

Luca: “La curiosità: dobbiamo cercare di trovare del tempo, anche due ore al giorno, per studiare nuove cose che riguardano il nostro lavoro e ogni anno dobbiamo fare delle esperienze per prendere contaminazioni esterne da portare all’interno della nostra realtà. L’innovazione è direttamente proporzionale agli stimoli che riceviamo, andate quindi fuori a cercare spunti.”

Luciano:Curiosità, tutta la vita, proattività e poi la luce negli occhi”.

Q. In che modo, secondo voi, può l’Innovation Bootcamp arricchire e formare un ragazzo che si affaccia al mondo del lavoro?

Luca: “L’ecosistema è l’elemento che salta all’occhio. Quando ho incominciato a lavorare, non c’era la possibilità di avere questo scambio positivo. Vorrei quindi dire ai ragazzi non solo di trarre il massimo da questi confronti, ma anche di non darli per scontati. C’è stata una generazione di innovatori che non ha potuto beneficiare di questa contaminazione”.

Luciano: “Rispondo con consapevolezza, conoscenza. Innovare nel 2021 è un sistema complesso, poterlo fare parlando con coloro che lo fanno tutti i giorni, è la chiave di volta”.

Q. Quali punti di contatto e di valore vedete nella partnership Carriere.it e OPEN ITALY

Luca: “Stiamo registrando contenuti di alta qualità e ci auguriamo che questi possano essere spunti utili per la fase iniziale che stanno vivendo i ragazzi”.

Luciano: “In primis le persone, ossia Luca e Giulia, che conosco e stimo personalmente. Per questo motivo sono certo che la collaborazione porterà qualcosa di buono. Inoltre Carriere.it è in perfetta sinergia in termini di digitale e nuove professioni”.

Q. Abbiamo chiesto ai ragazzi due aneddoti che li hanno particolarmente colpiti, per cui chiedo a Luca di raccontarci la storia della giacca blu e a Luciano quella del ragazzo di Trento

Luca: “Come potete vedere sono molto abitudinario, per cui a un certo punto, senza un motivo particolare, ho iniziato a mettere queste giacche blu e ora il mio armadio è fatto tutto di abiti di questo colore e soltanto uno nero per le occasioni più tristi. Vi racconto anche un aneddoto, qualche anno fa Zuckerberg disse che nella sua quotidianità prende talmente tante decisioni che a livello psicologico ha azzerato tutte quelle che sono a basso valore aggiunto. Per questo motivo, indossa sempre la stessa tipologia di t-shirt con un jeans”.

Luciano: “Sono stato preso in giro per tutta la sessione del Bootcamp dell’anno scorso, perché sognavo una classe con trenta persone che venivano da posti molto diversi. Avendo visto in fase di selezione alcune candidature anche da Trento, ero certo che ci fosse un ragazzo di lì. Per tutto il mese di formazione ho fatto riferimento a questo e nessuno mi ha mai smentito, se non alla fine. È stata una proiezione nel futuro alla fine, perché quest’anno abbiamo lanciato un pilot specifico sul Triveneto per cui mi aspetto il famoso ragazzo da Trento”.

Q. Un libro che consigliate ai ragazzi che vogliono intraprendere la strada nel mondo del lavoro con questo focus nell’innovazione

Luca: “Consiglio tutti i libri di Yuval Noah Harari, che vi apriranno un mondo”.

Luciano: “Io consiglio il libro Design Your Life di Bill Burnett”.

Q. In conclusione, un suggerimento che date ai ragazzi che stanno cercando l’ispirazione per il loro futuro

Luca: “Da una parte impegnatevi, ma dall’altra godetevela, perché dopo potrebbe essere più difficile. Ora siete in una sorta di cupola protetta in cui le persone sono a disposizione per aiutarvi. Non esiste mai una domanda che non si può fare, ma cercate sempre di fare qualcosa in più rispetto a ciò che vi viene chiesto, per far emergere ciò che siete”.

Luciano: “Disegnate voi il vostro futuro e divertitevi. Fate sempre quello che desiderate con la giusta passione, perché vi porterà lontani”.

Nello stesso evento, tra i vari, sono stati ospiti due Junior Consultant dell’edizione 2020 di OPEN ITALY, Noemi Leone e Mattia Monti. Di seguito ciò che hanno raccontato, ripercorrendo la loro esperienza.

Due Junior Consultant raccontano…

Q. Che cosa avete provato rivedendo il video di racconto dell’esperienza che ha visti messi alla prova con OPEN ITALY 2020?

Noemi: “Una bellissima emozione. Tutti noi junior sappiamo quello che c’è dietro a queste immagini evocative, abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani in pasta e siamo riusciti a tirare fuori un bel prodotto da tutti i progetti di co-innovazione”.

Mattia: “Anche io ho provato una fortissima emozione nel ripensare a come delle semplici e piccole idee di qualche mese fa siano poi diventate dei reali progetti portati a termine”.

Q. Raccontateci chi siete con un tweet

Noemi: “Sono una sportiva, creativa, curiosa, obiettiva laureata in comunicazione e appassionata di sociologia, sempre alla ricerca di nuove sfide”.

Mattia: “Sono uno statistico sempre alla ricerca di nuovi viaggi da fare e progetti da realizzare”.

Q. Se OPEN ITALY fosse una canzone, quale sarebbe?

Noemi:Titanium di David Guetta, non tanto per il testo, quanto per la carica che lascia”.

Mattia:We stayed up to all night dei Tourist, il cui brano ricorda come sia necessario agire al più presto”.

Q. Avete vissuto l’esperienza dell’Innovation Bootcamp in digitale, ce la raccontate in cinque aggettivi?

Noemi: “Sicuramente direi: impegnativo, formativo, variegato sfidante e creatore di Community”.

Mattia: “Trasversale, concreto, impegnativo, coinvolgente e soprattutto utile”.

Q. La testimonianza che vi ha colpiti di più durante il periodo di formazione

Noemi: “Abbiamo assistito a tante testimonianze e incontrato moltissimi professionisti. Ritrovo qui a video Luca La Mesa, che per me è stato un intervento estremamente stimolante”.

Mattia: “Non dimenticherò mai la testimonianza di Salvatore Majorana, Direttore di Kilometri Rosso, che ci ha raccontato come l’innovazione sia persuasiva e contagiosa”.

Q. Cosa secondo voi non può mancare nella valigia di un futuro Junior Consultant?

Noemi: “L’entusiasmo, il desiderio di superare i propri limiti e un impegno costante”.

Mattia: “Il pacchetto Office, tanta voglia di imparare e nessuna paura di mettersi in mostra”.

Q. Qual è stata la soddisfazione più grande tra la formazione e i progetti che vi hanno visti lavorare con Corporate e Startup?

Noemi: “La soddisfazione più grande durante il Bootcamp è stata quella di essere incanalata e guidata verso il riconoscimento del proprio profilo, grazie a una formazione sartoriale. Per quanto riguarda i progetti, sicuramente i feedback positivi sono stati importanti”.

Mattia: “Concordo sull’importanza di ricevere feedback da parte dei colleghi. Ricordo inoltre la grande soddisfazione l’invito da parte del CEO della startup a visitare la loro sede principale”.

Q. E se invece vi chiedessi la difficoltà più grande che avete affrontato?

Noemi: “La gestione dell’emotività, anche solo per affrontare un SAL, e il dover sviluppare una buona dote di empatia, al fine di entrare il più possibile nella mente di due realtà come la corporate e la startup”.

Mattia: “La gestione dei vari stakeholder, tenendo conto di caratteristiche e obiettivi differenti tra di loro”.

Q. Oltre al lavoro sui progetti di co-innovazione, avete avuto l’opportunità di collaborare con il team di OPEN ITALY su progetti interni, come ShareYourTalent, il programma di Mentoring tra corporate e startup. Com’è stata questa esperienza del dietro le quinte?

Noemi: “Inaspettata! Mai avrei pensato che servisse tanta energia, positività ed effort per un progetto zero. Ha richiesto tanto problem solving, portando comunque a molta soddisfazione”.

Mattia: “Vedere il dietro le quinte significa anche creare le quinte, rimboccandosi le maniche e dando il proprio contributo”.

Q. Cosa vi portate a casa da quest’esperienza in ELIS?

Noemi: “Crescita, consapevolezza e ambizione”

Mattia: “Project management, innovazione e community”.

Q. In conclusione, che consigli vi sentite di regalare ai vostri coetanei che vi stanno ascoltando?

Noemi: “Di fare sempre la scelta che scaturisca una buona dose di entusiasmo e paura, perché queste due emozioni vanno sempre di pari passo”

Mattia: “Non esitate mai a dare la vostra opinione, perché il vostro punto di vista conta sempre e possibilmente specializzatevi in ciò che vi appassiona”.

La conclusione dell’evento ha previsto dei consigli aggiuntivi da parte di una professionista nel campo Risorse Umane, Ofelia Ilenia Doronzo – Employer Branding & Talent Acquisition di Snam: alle citate e sottolineate innovazione, curiosità, contaminazione, digital mindset e capacità di disegnare con passione il proprio futuro, Ofelia ha aggiunto la capacità di pensare fuori dagli schemi, di non avere la paura di osare, di essere imprenditori di se stessi/pionieri del futuro.

E poi, ancora, l’importanza di conoscere la realtà con cui ci si interfaccia, che sia una startup o una corporate, quindi capirne i suoi valori e il modello delle competenze e non darle per scontate. Farsi domande come: potrei andare bene io per questa azienda? Mi riconosco in questi valori? Come posso fare per acquisire queste competenze per loro importanti?

Hai tra i 23 e i 28 anni e cerchi una strada per il futuro verso l’innovazione? 

Candidati e inizia il viaggio del mondo dell’innovazione:

👉🏻 https://open-italy.elis.org/it/page/junior-innovation-consultant-it

🡪 Per rivivere l’evento Rock Your Future:

👉 https://www.youtube.com/watch?v=MfdG2G5KcoY

Pronti per il futuro dell’innovazione? Riflessioni su nuovi scenari lavorativi rock

Contatti

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