La trasformazione nell’industria millennial – Episodio 9

Siamo finalmente giunti all’arco finale.

Nelle puntate precedenti abbiamo i millennials in stasi, i millennials in movimento, quelli che mangiano e quelli che si prendono cura di loro.

Oggi parliamo di un tipo di industria totalmente radicato nel nostro panorama culturale:

I trasporti e l’automobilismo

Ci sono prevalentemente due spinte contrapposte.

Da una parte i millennials desiderano ancora guidare, nonostante l’apprensione ambientale e nonostante il cambio radicale nei gusti e nei bisogni dal mercato rispetto alle precedenti generazioni.

Dove le vecchie generazioni preferiscono auto di lusso o High-End, l’auto tipica del millennial è la berlina.

C’è da dire che questa frase è parecchio opinabile considerando che la berlina più in generale è l’auto simbolo della working class, per questo rimane salda al timone.

Questo però sommato alla predilezione di: auto elettriche e auto straniere, rispetto sia il mercato americano che quello italiano. Vanno per la maggiore: Nissan, Honda, Toyota, Peugeot, macchine abbordabili anche nuove ma affidabili.

NB: Il mercato si sta adattando di conseguenza.

Dall’altra si riscontra un enorme necessità verso i servizi di micromobilità

Per i giovani di città la micromobilità sarà un fattore cruciale nel prossimo futuro

Sia per l’impatto ambientale che per la facoltà di percorrere piccole distanza senza dover spendere troppo in benzina e tempo in parcheggio.

Bike sharing, car sharing, prenderanno molto più piede. Ora la pandemia ha sedato un po’ la crescita del settore, per non dire che gli abbia segato le gambe.

Le norme Anticovid hanno distrutto la micromobilità, ma la sua rinascita fuori dalla pandemia è già predetta e messa in conto, e per questo anche le case automobilistiche dovranno prendere provvedimenti per non rimanere tagliati fuori rispetto a questa nuova emergente fetta di mercato.

Quanto saranno importanti gli incentivi governativi in funzione di questo nuovo settore?