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La corsa dell’auto elettrica può ripartire dai fondali marini?

La corsa

Per far fronte alla crescita del mercato dell'auto elettrica si pensa di estrarre elementi per le batterie dai fondali marini con dei robot

Secondo gli scienziati i fondali marini sarebbero pieni di risorse che potrebbero essere importantissime per le energie rinnovabili. Questi materiali infatti, sarebbero ricchi di nichel, cobalto, rame e manganese, tutti elementi utili per le batterie dei veicoli elettrici e gli accumulatori per l’energia solare.

Vero è, però, che da sempre questi spazi sono difficilmente raggiungibili dall’uomo, per questo molti studiosi stanno lavorando a “metodi alternativi”.

The Metals Company, ad esempio, sta sperimentando dei veicoli robotici che saranno impiegati nei fondali per raccogliere questi materiali. Questi robot faranno capo a una flotta di navi in grado poi di lavorare questi componenti e trasformarli in materiali utilizzabili per gli scopi di cui sopra.

Energie rinnovabili: i fondali marini sono la soluzione?

Come ben sappiamo, i veicoli elettrici nonostante l’utilizzo di energia pulita hanno un forte impatto ambientale per colpa dei metalli richiesti per le batterie.

Il litio, ad esempio, viene estratto dalle profondità della terra con un impatto fortissimo sull’ambiente che lo ospita. A fronte di un sempre maggiore sviluppo di questi veicoli è chiaro che in futuro occorreranno moltissime tonnellate in più di materiali da costruzione. L’impatto sul pianeta potrebbe essere devastante se non si trovano al più presto soluzioni alternative, tipo questa delle profondità dell’oceano. Non tutti la pensano come The Metals Company: per molti infatti estrarre materie prime dai fondali oceanici potrebbe avere un impatto ancora più dannoso per il pianeta.

Comunque la società è ancora a lavoro sia sui robot che si occuperanno dell’estrazione e sia sulle tecniche che useranno per recuperare i materiali. Non si esclude quindi che nel tempo arrivino a soluzioni meno dannose. 

Auto elettriche e nuove necessità

Si stima che il mercato delle batteria per auto elettriche sarà in forte espansione vino al 2026, con un business di circa 80miliardi di dollari l’anno.

A fronte di questo è evidente che serviranno molte più risorse in tempi molto più brevi. Ovviamente l’estrazione classica di queste risorse potrebbe non essere sufficiente oltre che potrebbe causare forti problemi all’ambiente; per questo i fondali marini sembrano al momento l’unica alternativa valida. Se poi si riuscisse a congegnare qualcosa in grado di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale potrebbe essere una vera svolta per il settore.

Per il momento, quindi, questa sembra essere l’unica alternativa. L’aiuto di robot faciliterà non poco la cosa ma restano ancora forti dubbi sulla sicurezza e sulla salute del nostro pianeta. Vedremo cosa succederà nei prossimi anni, per adesso non resta che sperare in alternative sempre più sostenibili.

La corsa dell’auto elettrica può ripartire dai fondali marini?

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