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7 innovazioni digitali che cambieranno l’umanità nei prossimi 5 anni

innovazioni digitali 5 anni

Gartner stila una lista di innovazioni digitali che in 5 anni stravolgeranno l'umanità e i nostri modi di vivere. Vieni a scoprire quali.

Gartner, multinazionale di consulenza strategica, ha stilato recentemente una lista di innovazioni digitali straordinarie che diventeranno realtà nei prossimi 5 anni. Nei paragrafi successivi scoprirai cosa ci aspetta.

Vivi. Respira. Senti il profumo. Una gamma completa di ricordi, l’aggiornamento della tua memoria costerà meno di una tazza di caffè al giorno e potrai avere un back-up di trent’anni gratuito.

Basta solamente una piccola anestesia locale e il gioco è fatto. Perché i tuoi ricordi valgono una vita! – Black Mirror.

7 innovazioni digitali sconvolgenti: per Gartner esseri umani e macchine saranno sempre più connessi

Io Robot” di Isaac Asimov, è una raccolta di racconti fantascientifici del 1950. Asimov prevedeva un futuro dove esseri umani e macchine si sarebbero contesi il controllo della terra dopo che l’intelligenza artificiale avrebbe superato quella umana.
Il futuro che ci aspetta magari non sarà proprio così – nessuna battaglia fantascientifica in vista, per fortuna – ciò che però è certo, è che uomo e macchina saranno sempre più interconnessi, la tecnologia sarà umanizzata grazie a potentissimi algoritmi che impareranno dalle nostre abitudini e ci aiuteranno nella quotidianità.
Una rivoluzione che colpirà tutte le industries, un pò come anticipato da Ray Kurzweil e da tanti altri.

Innovazione numero uno: DNA data storage

Questa tecnologia consente lo stoccaggio di quantità senza precedenti di tecnologia in uno spazio piccolissimo. Un vero e proprio hard disk per esseri umani, che lavora codificando i dati binari del DNA sintetico. È possibile immagazzinare petabyte, esabyti o anche yottabiti di dati in grammi di DNA sintetico. Una rivoluzione che è quasi al confine tra scienza e fantasy.
Secondo l’analisi condotta da Gartner, 5 exabyte potrebbero da soli memorizzare ogni parola mai pronunciata dagli umani. Un singolo grammo di DNA potrebbe immagazzinare tutta la conoscenza generata dagli esseri umani in un anno. Quei dati possono allora essere immagazzinati dovunque è necessario. Per esempio, potrebbero essere memorizzati nel motore della tua automobile, o un domani anche in un cervello che ha perso completamente la memoria o che sta affrontando una malattia neuro-degenerativa.
Magari verrà installato attraverso un chip – proprio come propone di fare Elon Musk con la sua startup Neuralink – e in questo modo fare una sorta di backup di tutto ciò che è nella nostra testa. Non solo DNA, quindi: secondo molti, anche il cervello potrà essere immagazzinato in una sorta di data storage umano.

Innovazione numero due: tecnologie di calcolo non tradizionali

Mentre la legge di Moore si avvicina al suo potenziale punto di rottura (ormai il miglioramento dei sistemi di computazione non è più correlato alla grandezza dello strumento), la nuova tecnologia sta pian piano prendendo il sopravvento.
Le reti neurali profonde, la memorizzazione del DNA, l’informatica quantistica e altre tecnologie stanno cambiando il modo in cui le organizzazioni pensano agli stili e ai modelli di elaborazione, basandosi su dati e su modelli sempre più precisi, per identificare sempre meglio i consumatori attraverso algoritmi destinati ad espandere i limiti della potenza computazionale.
I chip sono sempre più piccoli, dispositivi impercettibili riescono a contenere sempre più dati, e ne consegue che i computer e le macchine riescano a svolgere compiti sempre più complessi: lo ha dimostrato l’esperimento di Google del 2019 nel quale una macchina ha risolto in poco più di 3 minuti un’operazione che a un computer tradizionale richiederebbe 10.000 anni (anche se la Cina lo ha battuto solo un anno dopo). La ricerca, condotta sotto la supervisione del fisico John Martinis di Google e dell’Università della California, è stata pubblicata su Nature ed è stata portata avanti in stretta collaborazione con la Nasa.

Innovazione numero tre: distributed cloud

Il distributed cloud si caratterizza per il posizionamento dei servizi cloud in località fisiche diverse. Nonostante questo aspetto, il distributed cloud può comunque conservare le informazioni all’interno del cloud pubblico “madre”, garantendone la protezione. E anche se è posizionato in luoghi diversi, è possibile accedervi mantenendo la responsabilità dei processi e di eventuali aggiornamenti direttamente al provider cloud pubblico principale.
Questo significa che i servizi sono dove il cliente ne ha bisogno e il costo ridotto dell’uscita dei dati viene supportato in maniera costante dall’apprendimento automatico.

Innovazione numero quattro: un duplicato della Terra in forma digitale

Una “copia digitale” della Terra permetterebbe di prevedere numerosi fenomeni. Ad esempio, ci aiuterebbe a studiare meglio l’inquinamento atmosferico o a monitorare situazioni riguardanti un pericolo imminente, come un incendio.
La terra a questo punto diventerebbe un terreno di monitoraggio e di studio dove potremmo simulare potenzialmente qualsiasi cosa, dall’erosione del suolo delle spiagge fino alle migrazioni degli animali e, secondo alcuni, potremmo riprodurre anche il comportamento umano verificandone gli effetti sulla Terra (dall’inquinamento fino alle radiazioni).


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Innovazione numero cinque: biohacking tecnologico

Il futuro e l’avanzare della tecnologia, metterà l’umanità di fronte a nuove sfide e innovazioni. Il biohacking tecnologico, è sicuramente una di queste e probabilmente porterà l’essere umano ad aumentare le sue capacità fisiche e mentali, attraverso l’uso di microchip e altri apparecchi.
I computer, di conseguenza, analizzeranno e memorizzeranno i dati forniti da questi chip: dalla salute fisica ai trigger verbali. Qualcuno sostiene addirittura che presto le telecamere urbane potranno connettersi a questi dispositivi ed identificare ipotetici problemi fisici o malattie dei quali la persona in questione non è a conoscenza.
La preoccupazione riguardo al fenomeno del biohacking tecnologico non è solo mantenere la privacy, ma anche e soprattutto capire come verranno utilizzate le informazioni private “prodotte”dal nostro corpo.
Tuttavia, ciò che è certo è che il biohacking può portare a una produzione di farmaci più economica e a migliori diagnosi mediche.

Innovazione numero sei: analisi delle emozioni

Secondo voi potrà esistere in futuro un’azienda che valuta i dipendenti anche sulla base delle loro emozioni? Una realtà stile “Black Mirror” dove le nostre emozioni diventano schedulabili e analizzabili? Stando alle previsioni di Gartner la risposta è sì.
I computer dotati di telecamere possono ora comprendere se sei arrabbiato, triste o angosciato, il che significa che teoricamente le aziende potrebbero valutare i tuoi sentimenti o espressioni e utilizzarli per poter valutare il tuo rendimento lavorativo.
Per farlo, basterebbe davvero poco: parliamo di sensori poco costosi in grado di tracciare la biometria fisica. Secondo Gartner, entro il 2024 la biometria e l’analisi degli stati d’animo influenzerà anche la metà degli annunci pubblicitari online che vedremo, trasformandosi in un vero e proprio posizionamento di advertising che ci permetterà di targettizzare le persone anche in base a come si sentono in quel determinato momento.

Innovazione numero sette: esseri umani potenziati

La tecnologia presto permetterà agli esseri umani di potenziare le proprie caratteristiche fisiche. Non parliamo dei cyborg visti nei film di fantascienza, ma di veri e propri supporti tecnologici interconnessi in grado di migliorare la vita delle persone.
In questo momento, i computer sono in grado di tradurre i pensieri e le immagini astratte della nostra mente in testo, per poi proiettarle su uno schermo. La stessa tecnologia – stando alla ricerca di Gartner – permetterà alle persone di inserire ricordi e immagini nel cervello.
Grazie a questo processo, le persone saranno in grado di potenziarsi – dagli esoscheletri per la velocità superumana agli impianti per l’udito super potenti.
Questo cambierà ciò che significa essere umani, ma solleverà anche alcune serie questioni di tipo etico: siamo disposti davvero a cambiare il paradigma della nostra esistenza per vivere una vita migliore?

In conclusione…

Il futuro ci riserverà un mondo nuovo, probabilmente migliore, l’innovazione e la tecnologia porteranno l’umanità a superare i propri limiti e tutto accadrà più velocemente di quanto crediamo.
A fronte di questi cambiamenti ormai imminenti, per non restare indietro è importante affidarsi a professionisti dell’innovazione. E se non sei disposto a restare indietro e vuoi immergerti sin da subito nel futuro, focalizzati sulle tecnologie emergenti e sul loro impatto nel business, potrebbe essere la soluzione che stai cercando.

7 innovazioni digitali che cambieranno l’umanità nei prossimi 5 anni

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