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Innovare le Università con software che simulano il vero lavoro in azienda

innovare le università

Un'esperienza che insegna come è possibile innovare le Università dando l'opportunità agli studenti di sperimentare e approcciare il mondo reale.

La storia che voglio raccontarti oggi riporta la mente ai tempi dell’Università. A quei momenti in cui studiare sui libri non basta più, devi provare, sperimentare, applicare quello che leggi.
Gli anni in cui la voglia di fare è tanta e non si ha paura di sbagliare. Ma purtroppo la possibilità di fare, concretamente, è poca. È il problema che affligge le Università italiane, troppa teoria, poca pratica.
È proprio partendo da qui che oggi voglio raccontarti l’esperienza vissuta dagli studenti dell’Università di Padova.
Un’esperienza che ci insegna che innovare le Università è possibile, e che dare l’opportunità agli studenti di sperimentare ed approcciarsi al mondo reale con il giusto metodo è la strada da percorrere.

Finalmente l’innovazione travolgerà le Università. Abbiamo bisogno di esperienze come questa

Si parla tanto di innovazione in Italia. E purtroppo in alcuni settori se ne parla troppo e poco si concretizza, o quasi per niente. È il caso delle Università, ancora attaccate ad una logica di insegnamento vecchio stile, volumi ingombranti da acquistare e da assimilare, ristampe non aggiornate.
Nel mio percorso di studi universitario ad esempio posso ritenermi fortunata, ho avuto professori che sono riusciti a trasmettere quel qualcosa in più che sa di vita futura e non solo di carta stampata. Purtroppo però iniziative innovative nel sistema accademico italiano sono ancora gocce nell’oceano.
Oggi con questa intervista voglio farti conoscere due persone che vogliono cambiare rotta. E di persone come loro dovrebbero riempirsi i complessi accademici di tutta Italia.
Corrado e Valerio, due storie diverse accomunate dalla voglia di fare e di innovare. Il destino ha voluto che si incontrassero per creare quel qualcosa che mancava e che finalmente sembra potersi realizzare.
Buona intervista!

Innovare il mondo accademico con un sistema ERP

Un contatto professionale su LinkedIn con una docente dell’Università di Padova è stata la scintilla che ha dato il via al progetto. E poi Corrado e Valerio insieme agli studenti hanno fatto il resto.

Q. Ciao Corrado e ciao Valerio. Chi siete, presentatevi ai lettori di Spremute Digitali.

A. Ciao Sara! Siamo due consulenti con un background di studi economico-aziendalistico e una fortissima passione per le tecnologie innovative!
Ci siamo conosciuti sei anni fa, mentre collaboravamo e lavoravamo entrambi presso un partner Qlik di Padova. Abbiamo poi seguito percorsi professionali distinti – Corrado concentrandosi sulle tematiche Applicativo-Gestionali e di Project Management, Valerio approfondendo quelle di Cost Accounting e di Controllo di Gestione – ma siamo sempre rimasti in contatto, condividendo la passione per la Business Analytics ed il software Open Source.
Quando nel corso del 2018 ci siamo entrambi resi conto di avere la voglia di intraprendere una nuova avventura professionale e la volontà di rimanere “hungry & foolish” abbiamo mollato i rispettivi lavori a tempo indeterminato per costituire ed attivare assieme una rete d’impresa – BIKM.

Q. Perché avete scelto proprio le Università, in particolare l’Università di Padova? Qual è stata la spinta?

A. Diciamo che è stata una felice combinazione di coincidenze! Dopo la laurea avevamo entrambi mantenuto un certo contatto con il mondo accademico, frequentato Corsi e Master post-lauream; in particolare Valerio era rimasto in ottimi rapporti con una sua Prof.ssa – Eleonora Di Maria – dell’Università di Padova, dove si era in precedenza laureato in Economia.
Valerio e la Prof.ssa Di Maria avevano già condiviso nel corso del 2018 alcune riflessioni su Odoo e quando ad Ottobre lei ci ha espresso la sua intenzione di provare ad utilizzarlo per il corso di Relational Marketing che stava iniziando in quei giorno chiedendoci la nostra disponibilità per supportarla in questo… Beh, non ci è sembrato vero!
Avevamo già deciso che avremmo approfondito ed utilizzato Odoo nella nostra offerta consulenziale – siamo attualmente Learning Partner – e al tempo stesso eravamo consapevoli che in Italia non si è ancora affermata la buona abitudine di utilizzare “strumenti reali di business” nei corsi di laurea – come invece avviene già con maggiore frequenza in Francia e Belgio, proprio con Odoo!
Abbiamo visto in queste coincidenze l’opportunità di contribuire e partecipare ad una iniziativa formativa nuova ed innovativa – come l’avremmo voluta avere a disposizione noi quando abbiamo studiato all’università, qualche anno fa – che permetta a chi studia di mettere in pratica la teoria accademica e di avere un contatto con il business reale.


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Q. Mi avete incuriosito! Raccontatemi meglio il progetto, come è nato, come è stato pensato e strutturato e perché avete scelto proprio Odoo come piattaforma di lavoro.

A. Odoo è stata la scelta naturale fin da subito perché propone un Education Program gratuito già utilizzato con successo da alcuni anni nei programmi accademici di alcune università straniere – in Francia, Belgio e Canada è stato anche inserito nei syllabus di alcuni corsi.
Il progetto si è sviluppato attorno al programma del I Semestre dell’ A.A. 2018-2019 del Corso di Relational Marketing del DSEA di Padova.
Sono stati creati 14 gruppi di lavoro, composti dagli studenti del corso e da quelli del programma ERASMUS che si erano nel frattempo aggiunti, con l’obiettivo di sviluppare una campagna di Marketing Relazionale nel settore del Vino.
Ad ogni gruppo è stato assegnato un proprio Data Base (DB) di Odoo – clonato da un DB di riferimento che avevamo precedentemente già preparato in modo che contenesse un catalogo di circa 1500 referenze di bottiglie diverse.
Con il proprio DB ogni gruppo ha potuto quindi creare un proprio sito web – da collegare anche ai diversi canali social – e sviluppare una propria strategia e campagna di Marketing Relazionale, utilizzando le funzionalità del CRM di Odoo, selezionando e integrando le referenze a disposizione e definendo le proprie attività di marketing in base alle conoscenze apprese a lezione.
Nel corso delle settimane di sviluppo e di attività abbiamo quindi collezionato con Google Analytics le interazioni che si sviluppavano sui diversi siti web rispetto ai contatti che questi generavano.
Alla fine del corso abbiamo partecipato alla giornata di valutazione dei singoli progetti e abbiamo poi mostrato – con Qlik Sense e Google Data Studio – agli studenti alcuni degli spunti analitici che avevamo tratto dalle attività che si erano svolte sul web nelle settimane precedenti.
Si è trattato di una vera e propria esperienza di “Learning by doing!”

Q. E gli studenti? Qual è stata la loro reazione e quale riscontro avete avuto e quali feedback?

A. Gli studenti si sono appassionati molto e alcuni gruppi hanno sviluppato delle campagne di marketing veramente interessanti, realizzando anche dei siti web molto professionali.
Alla presentazione delle analytics abbiamo visto poi un forte interessamento rispetto ai dati e alle informazioni che stavamo presentando e questo ci ha ricompensato molto.
L’esperienza è certamente da ripetere per l’anno prossimo, con maggiore slancio!

Q. Sono a conoscenza che con BIKM state collaborando insieme ai ragazzi di Seedble per portare innovazione seguendo questa scia. Cosa si potrebbe fare in futuro e cosa avete già in programma di fare?

A. Sì, con Seedble collaboriamo già su alcuni Clienti e lo faremo sempre di più rispetto ai temi dello Smart Working e dell’Innovazione diffusa – il prossimo il 17/04 saremo tra l’altro loro “friendly-guests” al Rome Innovation Summit. E mentre scriviamo le risposte di questa intervista siamo insieme all’Odoo Tour 🙂
Si potrebbe sicuramente replicare fin da subito l’esperienza fatta a Padova anche con altri atenei e/o istituti di formazione professionale, diversificando magari anche il perimetro e/o l’ambito dei progetti.
Le aree funzionali coperte da Odoo e dai software di analytics che utilizziamo sono in continua crescita e guardano decisamente verso elementi di innovazione futura quali ad esempio l’IoT, il Machine Learning e la Blockchain ai quali siamo entrambi – Seedble e BIKM – interessati… E quindi le collaborazioni future saranno certamente molteplici!
Grazie Corrado e Valerio, con la vostra voglia di fare si è aperta una strada nuova, fatta di innovazione concreta.


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Innovare le Università con software che simulano il vero lavoro in azienda

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