Perché la Giornata del Lavoro Agile non è solo a Milano
Il 18 febbraio 2016 si terrà la Giornata del Lavoro Agile (#lavoroagile16), una giornata interamente dedicata alla promozione del lavoro flessibile e sostenibile, secondo i principi dello Smart Working. (se vuoi approfondire, consulta questo articolo). Iniziativa fantastica, se non fosse che a lanciarla è una Pubblica Amministrazione Locale (PAL) e non Nazionale, come sarebbe dovuto accadere già da tempo. Infatti, la Giornata del Lavoro Agile – arrivata alla sua 3a edizione – è promossa dal Comune di Milano insieme ad altri enti (vedi pagina ufficiale) e, solo grazie a organizzazioni e professionisti del settore, sta avendo una diffusione interessante che coinvolge diverse aziende private, enti pubblici e studi professionali sparsi sul territorio. L’adesione all’iniziativa è rivolta ad:
• aziende, enti e liberi professionisti che desiderano far sperimentare ai propri worker modalità di lavoro agile;
• aziende, enti e liberi professionisti che già hanno attivi accordi e forme di lavoro agile.
L’iniziativa, che si concentra soprattutto a raccogliere testimonianze e a sponsorizzare il ricorso a modalità di lavoro agile, mostra come la PAL sia sensibile al tema dello Smart Working e, più in generale, alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale. Le passate edizioni hanno dimostrato che i worker delle circa 150 tra aziende ed enti aderenti hanno potuto risparmiare circa 2 ore in un giorno, grazie alla riduzione degli spostamenti e alla migliore organizzazione della giornata.
Tuttavia, bisogna sottolineare che la definizione di lavoro agile data dal Comune di Milano – “una modalità di lavoro che non richiede una postazione fissa in ufficio; consente di svolgere i propri compiti ovunque, da casa, dal bar, dal parco, dalla palestra, da un ufficio decentrato o da una postazione in coworking – si concentra esclusivamente sugli spazi (Bricks) e sui benefici in termini di sostenibilità economica e benessere psicofisico. Bene. Ma affinchè si possa lavorare in totale autonomia ovunque si voglia (“.. da casa, dal bar, dal parco, dalla palestra, da un ufficio decentrato..”), è necessario che il singolo worker abbia ben chiari i co”mpiti e gli obiettivi da raggiungere e disponga delle tecnologie collaborative adatte. Altrimenti la produttività – ciò che effettivamente interessa alle aziende – va a farsi benedire, ma questo è un argomento che abbiamo trattato in altri articoli. (Abbiamo scritto un ebook gratuito “The Smart Working Book – L’età del Lavoro Agile è arrivata… Finalmente!“). Proposta: forse converrebbe inserire nella definizione qualche parola chiave come “fiducia“, “obiettivi“, “tecnologie collaborative” per passare il messaggio completo? 🙂
Al di là dei dettagli (rilevanti), l’obiettivo è educare, informare, rendere consapevoli, condividere la conoscenza, su nuove modalità di lavorare che sfruttano le attuali tecnologie. Il Comune di Milano è da ammirare perchè è stato capace di sollevare un tema che in altri Paesi è da tempo largamente diffuso e che in Italia, sta diventando un trend importante a cui collaborano diversi attori affinchè diventi sempre più affermato. Diverse le iniziative a livello nazionale.
Ad esempio, la Città di Torino, al suo terzo anno consecutivo, parteciperà alla Giornata del Lavoro Agile con un evento pubblico di confronto. Il 17 febbraio si terrà il workshop dal titolo Telelavoro e Smart Working nella PA, per promuovere iniziative e progetti di Smart Working in grado di facilitare l’innovazione all’interno degli enti pubblici e migliorare il servizio al cittadino. Molti coworking, invece, apriranno le porte a professionisti per far vivere un’esperienza di lavoro differente. L’UNIFE, Università di Ferrara, parteciperà facendo sperimentare a un gruppo di 60 worker il telelavoro e la possibilità di svolgere le proprie prestazioni in luoghi diversi dalla propria sede. Seedble, in collaborazione con un’azienda leader in soluzioni innovative per ascensori e scale mobili, continuerà il suo Roadshow e avvierà un progetto Smart Working sperimentale. Nel frattempo ha lanciato una campagna “Esci la tua faccia da #Smartworking” per raccogliere 101 professionisti che lavorano in Smart Working e che verranno inseriti nella nuova cover Facebook Seedble (per partecipare clicca qui).
Un antico saggio una volta diceva “Se Maometto non va alla montagna, allora è la montagna che va da Maometto” (ironia). Insomma.. è il territorio che, comprendendo le esigenze di digitalizzazione, innovazione, sviluppo e progresso si attiva per educare l’intero Paese a comprendere che non viviamo più nel 1995 e che – ad esempio – il fax conviene esporlo in qualche negozio di antiquariato.
Perché la Giornata del Lavoro Agile non è solo a Milano