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Centennials, la Generazione Z. Sono loro i clienti del futuro

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I riflettori dai millennials si spostano sulla generazione Z: più creativi, socialmente coinvolti, più digitali. È il profilo del consumatore del futuro.

Basta un click. Questo è il motto del nuovo secolo che porta con sé una nuova generazione. Più creativi, più socialmente coinvolti, più digitali e positivi… Il profilo del giovane consumatore del futuro, la cosiddetta generazione Z, è più complesso che mai.

Generazione Z: ovvero i nati dopo il ’95

I tempi cambiano, le generazioni evolvono. Fino all’anno scorso i riflettori erano puntati ancora sui millennials, a tal proposito molto interessante è un articolo del Pew Research Center che riporta il superamento numerico dei millennials sui baby boomers.
Allo stesso modo, quest’anno, la generazione Z si prepara ad imporsi nei pensieri del mercato. Anche se non sono ancora numericamente superiori, i centennials sono una generazione perfettamente collocata nel loro contesto storico e per il tipo di marketing odierno, nonché la non troppo futura fascia prediletta dal mercato globale.

Chi sono e come vivono

Analizzare questa generazione può risultare un’impresa non da poco, ad aiutarci a tracciare alcune linee guida è Snapchat. Il colosso social ha infatti rilasciato diversi studi riguardo la generazione Z, rivelandone al mondo il vero potenziale, e al mercato il target di riferimento.
Due report che forniscono da una parte il ritratto dell’indole di una generazione, dall’altra il loro stile di vita e abitudini digitali.
Estremamente connessi, desiderosi di esprimere la loro creatività e profondamente coinvolti emotivamente, i centennials sono tra le generazioni più sensibili e complesse. Cresciuti in un contesto eterogeneo, multietnico e figlio maturo della globalizzazione, hanno sviluppato una visione sempre più elastica della realtà.
L’ente per la ricerca Ipsos MORI ha ben sottolineato in diverse sue ricerche questi fattori (se sei curioso di saperne di più puoi leggere il seguente articolo). Questa visione si traduce in un’assenza di schemi rigidi e fissi, mentre predilige una prospettiva più “liquida” dove ogni situazione viene vista in evoluzione.

La generazione Z, una generazione eticamente consumistica

Giovani attivisti, consumatori coscienziosi e alimentazioni sane. La nuova generazione ha una considerazione di ciò che li circonda molto più alta delle passate. Emerge dalle ricerche una predilezione dei prodotti eticamente lavorati e che non hanno comportato fenomeni di deturpamento ambientale, sfruttamento e simili.
Allo stesso tempo, risultano una delle generazioni con il più alto desiderio di pagare per prodotti che ben precisamente appagano i loro obiettivi (non superflui).
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Nativi digitali, questa volta per davvero

Il termine “nativi digitali” è nato nel 2001 da Mark Prensky, consulente ed innovatore nel campo dell’educazione e dell’apprendimento (una lettura molto interessante il suo libro “La mente aumentata. Dai nativi digitali alla saggezza digitale“). Erano definiti come tali coloro che crescevano circondati da una esperienza digitale.
Negli anni sono state decine le contestazioni riguardanti questa definizione, sia riguardo a chi fosse riferita, sia quali fossero i limiti tecnologici di riferimento.
Ad oggi possiamo dire che la generazione Z corrisponde esattamente e veramente alla descrizione di Prensky. Diversamente dalle passate che vi hanno migrato o approcciato, la generazione Z è letteralmente nata all’interno del mondo digitale.
Ciò comporta un nuovo modo di concepire la narrazione, che si struttura sempre di più con parametri precisi di storytelling, ovvero la cura ad una narrazione che abbia trama, sviluppo veridicità ed interazione.
Da sottolineare una minuziosa attenzione ai dettagli narrativi, all’idea dell’esperienza customizzata dove possono essere pienamente loro stessi, cosa che molto più facilmente può accadere nel web.
In modo assolutamente coerente con questa descrizione abbiamo anche assistito negli ultimi anni ad una crescente domanda di giochi virtuali dove venivano premiate le esperienze più interattive e capaci di fornire immedesimazione del giocatore.

Come può un imprenditore fare colpo sulla generazione Z?

Ricapitolando, i fattori fondamentali da far emergere nel proprio brand per arrivare a catturare l’attenzione di questa generazione sono:

  • autenticità: ovvero far trasparire il perché sia nato un determinato prodotto e le sue origini;
  • storytelling: una narrazione accurata, non noiosa, dinamica, che dia valore al brand ed efficacia comunicativa;
  • etica e fair trade: far percepire o elaborare un modo per trasmettere un duplice valore del prodotto, non solo materiale, ma anche etico;
  • creatività: dare modo di esprimere la natura dell’individuo e farne percepire l’apertura ad un mondo sempre più dinamico e libero da preconcetti;
  • customizzazione: possibilità di personalizzare, rendere esclusivamente personale una cosa;
  • adattabilità ed evoluzione: non fermarsi, la novità è la cosa più vecchia del mondo ed il centennial vuole il meglio.

Che lo si voglia o meno questa è la generazione del futuro con le sue peculiari necessità e degli interessi specifici. Figlia del contesto creato dal passato, propone una visione di un mercato più etica, coerente e dinamica, senza tralasciare lo stile, l’emotività e la personalità.
In sostanza il centennials è alla ricerca di quell’equilibrio perfetto di personalità ed efficienza.
Potrà sembrare una serie di indicazioni molto ampie, invece forse è solo uno dei modi più sottili per pretendere dal mercato una sana e costante innovazione.

Centennials, la Generazione Z. Sono loro i clienti del futuro

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