Il lavoro nell’epoca post COVID: il futuro delle donne e la Diversity&Inclusion
Oggi è fondamentale parlare di Diversity&Inclusion. La Diversity permette di contare su talenti che con il loro supporto fanno la differenza.
#SoluzioniNoStress la miniserie di webinar a cura di Diana Nesyn (Founder e consulente – “Al Lavoro felici!”) e Francesca Larocca (Business Analyst, Happiness Ambassador e Chief Happiness Officer – HP) prosegue a ritmo serrato. Il futuro delle donne e D&I (Diversity&Inclusion) questi i temi oggetto del quarto incontro che ha visto come ospite Sara Franzoni (Leading Diversity & Inclusion – Yoox Net-A-Porter).
Lo scenario post-covid: una visione più rosea grazie alla remotizzazione del lavoro
Nel corso della prima parte dell’incontro, la Founder di “Al lavoro Felici” ha chiarito il quadro complessivo della situazione, nonché lo scenario attuale.
Secondo gli ultimi dati di una ricerca ISTAT, l’occupazione femminile ad oggi ha un tasso pari al 48,9%, in termini pratici quindi più di metà delle donne non lavorano o ancor peggio non hanno purtroppo un’occupazione. Analizzando il quadro attuale in maniera più dettagliata e approfondita, in Italia oggi il 73,2% delle donne lavora part-time e addirittura il 60,4% possiede un contratto di questo tipo non su base volontaria.
Altro dato allo stesso modo non confortante riguarda il reddito percepito. Il 25% delle donne vanta infatti un reddito complessivo medio inferiore agli uomini.
In ultimo, sono il 65% le donne tra i 25 e i 49 anni, con figli fino a 5 anni che ad oggi risulta loro difficile lavorare per motivi logistico-familiari.
Molte donne, specie in passato, sceglievano di trasformare un contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale con l’obiettivo di gestire al meglio la vita familiare e la loro responsabilità dell’essere madri. Questa inclinazione se da un lato ha migliorato la gestione degli impegni lavorativi e privati dall’altro, ha portato delle rinunce: stipendio, carriera e pensione.
spiega Larocca
Ancora, gli altri dati illustrati dalla Happiness Ambassador e CHO di HP riguardano la scelta a cui sono messe davanti le neo-mamme: figli o carriera? Nel 2019 sono infatti 37.611 che hanno abbandonato il lavoro dopo il parto, di cui il 73% rappresenta il campione delle dimissioni volontarie.
In seguito alla recente pandemia che ci ha visti tutti coinvolti nel riprogettare le logiche del nostro lavoro, possiamo sicuramente dire che il lavoro part-time non esiste più.
La remotizzazione del lavoro sotto questo punto di vista ha migliorato se non altro il work-life balance, permettendo di raggiungere un buon equilibrio tra famiglia e lavoro, invertendo così il paradigma. Sono tante le donne infatti – come ci spiega Larocca – che hanno iniziato a rinunciare al part-time perché grazie al lavoro agile, possono gestire meglio vita privata e professionale. Ciò che davvero conta sono gli obiettivi.
#SoluzioniNoStress per le donne alla ricerca del lavoro: l’importanza di creare connessioni e formarsi costantemente
Il confronto ha poi visto coinvolta la manager di YOOX che in merito al tema sottolinea che per quanto una persona possa impegnarsi, la ricerca di un impiego è sempre una sfida che in qualche modo più o meno può essere fonte di stress.
Quello che suggerisco sempre è fare networking. Creare connessioni è fondamentale a tutti i livelli
chiarisce Franzoni.
Oggi, rispetto a una ventina di anni fa siamo molto più all’avanguardia poiché ad esempio, con il social network professionale come lo è LinkedIn, risulta molto più semplice e diretto entrare in contatto con professionisti e aziende.
L’altro punto fondamentale è non demordere mai a prescindere dal punto della carriera professionale in cui ci troviamo. Ciò che conta è mai smettere di formarsi e acquisire competenze.
Diversity&Inclusion: perché è così importante parlarne in azienda
Oggi è fondamentale parlare di Diversity&Inclusion seppur siano due cose ben distinte. La Diversity permette di avere veramente un pool di persone che variano dal genere, alla situazione sociale, al background, etnia, educazione. Ma avere persone diverse in azienda non basta perché ciò su cui bisogna far leva sono la partecipazione e interazione perché soltanto grazie a queste due prerogative si può parlare di azienda innovativa, motivo per cui entrambe le cose devono però andare di pari passo.
spiega Franzoni.
Il concetto di partecipazione è lo stesso che intendiamo quando parliamo di Talent Retention, rispettare e coinvolgere la persona sono sempre le prime cose da fare. Far comprendere all’altro/a che il suo apporto può fare la differenza.
Una responsabilità molto delicata quella della D&I all’interno dei contesti professionali, un ruolo che come spiegato da Franzoni, puoi ricoprire soltanto sei hai a cuore le persone.
Di passi avanti ne sono stati fatti, ma purtroppo la strada è ancora lunga. Basti pensare alla questione STEM e mondo del lavoro. Ecco che, come ribadito da Sara Franzoni, risulta fondamentale il bisogno di Role Model e iniziative (come Women in Tech di YOOX), che sensibilizzino le persone su questo tipo di temi e riducano gli stereotipi di genere.
Il lavoro nell’epoca post COVID: il futuro delle donne e la Diversity&Inclusion