Furto di dati da Facebook e LinkedIn, oltre 35mila i profili italiani trafugati
Dalla recente notizia del furto di dati su Facebook e LinkedIn, sembra che una buona fetta degli utenti sia italiana.
Dalla recente notizia del furto di dati su Facebook e LinkedIn, sembra che una buona fetta degli utenti sia italiana. A fronte degli oltre 500 milioni di profili “rubati”, il nostro paese conquista un “ottimo” secondo posto posto, subito dopo l’Egitto e subito prima degli Stati Uniti.
L’analisi dei profili è stata fatta dai ricercatori di Surfshark che hanno individuato la provenienza di buona parte dei dati venduti nel dark web. Ovviamente il Garante italiano della Privacy ha prontamente aperto un’istruttoria, ma resta il fatto che buona parte delle informazioni trafugate dai nostri profili social, adesso si trovi nelle mani di qualche persona che, potenzialmente, potrebbe farci di tutto.
Ricordiamo che non si tratta comunque di dati riferiti a conti bancari o carte di credito, fortunatamente, ma si parla comunque di numeri di telefono, indirizzi email, nomi, date di nascita, indirizzi ecc ecc.
Per quanto riguarda il nostro paese sembra che il furto abbia interessato 35.677.377 profili italiani; consolatorio rispetto ai 44.833.547 utenti egiziani e un soffio meno gratificante rispetto ai 32.315.282 americani. Subito dopo il terzo posto della classifica troviamo Regno Unito, Arabia Saudita, Francia, Turchia, Marocco, Colombia, Iraq e Sud Africa.
Dall’analisi condotta da Surfshark si può notare come ad essere state rubate siano state info riguardanti per l’89% dei casi i numeri di cellulari e per il 61% dei casi info sulla posizione. Non è difficile immaginare che incrociando questi dati si possa costruire una rete di truffe legate a un determinato operatore telefonico o a un determinato luogo.
Per cui l’invito che rivolgiamo a tutti è di stare attenti ad offerte insolite con promozioni o vantaggi di qualsiasi genere, soprattutto se sembrano decisamente troppo belle per essere vere.
Il database, nonostante essere stato trafugato e messo in vendita molto tempo fa, nei giorni scorsi è tornato nuovamente disponibile gratuitamente. Gli esperti raccomandano attenzione soprattutto per quanto riguarda SMS, email e messaggi sui social che potrebbero arrivare nei prossimi mesi. Generalmente, a meno che non si tratti di qualcosa di cui abbiamo fatto esplicitamente richiesta, si tratta di truffe o di “offerte” poco chiare che potrebbero essere un modo per rubare i vostri profili o, peggio, le vostre coordinate bancarie.
Furto di dati da Facebook e LinkedIn, oltre 35mila i profili italiani trafugati