La scuola è viva grazie a Big-G e Company
La didattica da remoto è entrata a far parte dell'ambito scolastico. Strumenti come Google Classroom fanno la differenza nell'istruzione.
Un articolo di Valentino Magliaro
Se ti stai chiedendo come i docenti abbiano risposto all’emergenza Coronavirus, non fidarti di chi ti dice che la Scuola italiana è rimasta al medioevo. La Scuola italiana è viva, i docenti sono online, la didattica è da remoto e Google, forse più di altri, ha risposto “presente!”.
Per comprendere il motivo delle parole che scrivo, serve analizzare dei numeri (fonte skuola.net):
- 7 studenti su 10 ha continuato a svolgere le lezioni online;
- Il 56% dei docenti utilizza regolarmente il registro elettronico, e il 34% piattaforme come G-Suite per le lezioni in streaming.
I numeri da soli non bastano. Occorre aggiungere due fattori determinanti per comprendere perché il fenomeno didattica da remoto (o l’obbligo ad adattarsi ad una didattica digitale) ha dato prova di resistere, mentre il mondo intero si preparava ad annunciare la fine di ogni lezione:
- un Ministro, Lucia Azzolina, che ha avuto il coraggio di affrontare l’emergenza non dimenticandosi del ruolo critico e fondamentale di Dirigenti Scolastici e docenti;
- l’immediata apertura ad un confronto con il privato da parte delle Istituzioni, lanciando pubblicamente una call di solidarietà digitale.
È il secondo il punto da analizzare attentamente. Perché l’azione politica pubblica intrapresa dal Miur, realtà caratterizzata da sempre dal rapporto conflittuale con i sindacati della Scuola, ha un enorme peso specifico nella direzione futura del Miur stesso: cari dirigenti scolastici, laddove l’Istituzione non arriva, ci sono i privati; organizzatevi e fidatevi di loro perché sono dalla nostra parte.
Perché quindi tirare in ballo Big-G nella questione didattica da remoto?
Perché mentre tutti hanno proposto la loro soluzione, l’azienda americana ha offerto immediatamente formazione gratuita e insieme a TIM e WeSchool, altra piattaforma degna di nota, sinergia e coalizione, per garantire a tutti i docenti immediato supporto.
Inoltre, Google Classroom si è tolta dalle spalle il peso che si portava dietro da troppo tempo, e che non le permetteva di esplodere nel mercato italiano: la privacy.
Ad oggi infatti molte Scuole non solo utilizzano Google Classroom come strumento per la didattica da remoto, ma la piattaforma integra e responsabilizza ogni studente all’adozione della propria e univoca casella mail personale, permette di verificare velocemente le conoscenze con i moduli per le verifiche e consente ai docenti di svolgere con file condivisi i collegi docenti online.
Google Classroom come funziona
Classroom è uno strumento di Google Apps for Education che aiuta i docenti a creare e organizzare rapidamente i compiti, inviare valutazioni e commenti in maniera efficiente, e comunicare facilmente con gli studenti, anche senza essere in classe.
E gli studenti a loro volta possono utilizzare Classroom per comunicare direttamente con i docenti e i compagni e per organizzare, completare e consegnare i compiti in Google Drive, in cartelle che possono essere condivise a tutta la classe e a cui tutti i compagni hanno accesso.
L’adozione di strumenti come Classroom permettono di cambiare la percezione di quella che è stata la scuola fino ad ora; accompagnano gli studenti ed i docenti in una dimensione in cui la condivisione alimenta il confronto e che condivisione e confronto insieme accrescono la cultura.
Classroom introduce degli enormi vantaggi nella Scuola:
- integrando Drive e Gmail consente ai docenti di creare e raccogliere compiti e verifiche senza ricorrere a materiali cartacei, un buon punto a favore per l’ambiente;
- i docenti possono vedere rapidamente chi ha svolto i compiti e chi no e fornire feedback in tempo reale ai singoli studenti;
- le comunicazioni in classe migliorano perché in tempo reale, sia all’interno che con l’esterno.
- gli studenti impareranno ad essere più autonomi e responsabili grazie al mantenere organizzato in cartelle il proprio Google Drive e nel controllare facilmente i compiti da fare.
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La Scuola è Viva. E un plauso va fatto a chi ad una Scuola migliore crede davvero.
E poi, a emergenza finita, va rivisto il ruolo sociale dei docenti, va elevato al pari del ruolo sociale di medici, forze dell’ordine e infermieri impegnati in prima linea, perché anche loro si stanno impegnando molto.
Hanno cambiato il modo di far didattica, si adattano al digitale, e tengono vivo il sentimento di Scuola ai ragazzi.
Grazie all’amico Valentino Magliaro per questo articolo.
La scuola è viva grazie a Big-G e Company