Marketing & Communication

Hai mai pensato a Pinterest per la tua strategia di content marketing?

content marketing con pinterest

Condividere contenuti ispirazionali, divertenti e che promuovono cose interessanti. Sono ottime ragione per fare content marketing con Pinterest.

Nell’ultimo anno Pinterest è cresciuto del 26% arrivando a posizionarsi dietro ai grandi Social Players. Nato nel 2010 il fortunato social si è da subito rivolto verso quel pubblico che vive di contenuti visuali. Il social si basa sull’idea di condividere contenuti che ispirino, divertano e promuovano prodotti interessanti. Un’ottima ragione per capire come elaborare una buona strategia di content marketing con Pinterest.

Pinterest: visualizza la tua ricerca

Prima cosa importante da sapere: i contenuti di Pinterest non sono quelli di Instagram. Se il secondo vive con una grande base di fruitori e produttori di contenuti amatoriali, il primo al contrario privilegia contenuti di qualità e professionali, divenendo di fatto un social per esteti e non un cosiddetto “daily life” style.

Puoi raccogliere i contenuti in dei “folder virtuali”, creandone uno per ogni tema di tuo interesse. Per aggiungere i contenuti basta semplicemente utilizzare la comoda funzione “pin” e selezionare il folder di riferimento.

Chi usa Pinterest? Può sorprendere e sicuramente interessare che il principale audience sia femminile, di cui 8 su 10 sono madri, e con una disponibilità economica sopra la media. Per maggiori dati e metriche potete fare riferimento al seguente Link che riporta fonti e studi su vari parametri di riferimento.

Fatto il quadro introduttivo giungiamo alla domanda cardine: quando è che un’esperienza di contemplazione estetica si tramuta in un momento di marketing?

Marketing di valore: quando il cliente sa cosa cerca

La vera forza di Pinterest sta in un pubblico che è alla ricerca di ispirazione. Semplificando possiamo riconoscere due tipologie di personas:

  1. le creative;
  2. di consumo.

La prima include tutti coloro che utilizzano il social per ragioni ludiche o anche lavorative. Di fatti è molto gettonato da designer, grafici, artisti che lo prendono in considerazione come spunto per progetti e commissioni. Fanno parte di questo gruppo anche coloro che lo utilizzano in modo amatoriale per replicare lavori di hobbistica e DIY.

La seconda tipologia invece adotta il social più come una rivista da sfogliare, in cui ci si aspetta contenuti di un determinato livello volti a scoprire prodotti ed idee nuove, ben categorizzate per gusti e necessità.

Che sia il primo o il secondo tipo di ispirazione, quando qualcosa attrae attenzione, allora stiamo entrando nel regno del marketing.

Il social, proprio come un motore di ricerca dedicato, è in grado di trovare i prodotti che meglio corrispondono alle parole cercate dall’utente, fornendo contenuti il più stimolanti possibile.

Come fare dunque a stabilire una strategia adeguata di content marketing con Pinterest che arrivi agli utenti sperati, e magari porti alle proverbiali conversioni?

I 3 passi per fare content marketing su Pinterest

Qui stiamo parlando proprio di visual content marketing, e capito il processo tramite cui gli utenti trovano quel che cercano, partiamo.

Hai fatto la tua bella iscrizione a Pinterest, attivato l’account business e cominciato a riempire gli spazi.

Step 1. Nome e cognome

Fondamentali sono le parole che andranno a farci individuare. Raramente le ricerche degli utenti sono su nomi di brand, ma più sugli oggetti; dunque opta più per i nomi o tipologie di prodotto che promuovi. Fai quindi attenzione alle keywords descrittive che andrai ad inserire, associandole di fatto al tuo account.

Step 2. Posizionamento e algoritmo

Attualmente è riscontrato che le strategie con migliore risultato sono quelle che postano anche 10-20 volte al giorno, senza disdegnare i re-post. Cosa postare? Anzi, pinnare?

Abbiamo già detto che la qualità della foto non è una condizionale, sicuramente se si ha un ampio catalogo si può procedere al graduale inserimento delle foto. In particolare Pinterest è ben strutturato per integrarsi con le piattaforme di e-commerce più in voga, da Shopify a Woocommerce, permettendo l’acquisto in-app; cosa per nulla da sottovalutare.

Quindi, calendario alla mano, si può ipotizzare una pubblicazione di circa 10-15 contenuti, di cui un terzo possono essere nel tempo re-inseriti per i nuovi utenti. Ma dove inserirli?

Step 3. Bacheche e repin

Pinterest permette di creare fino a 500 bacheche, cosa ottimale è crearne il più possibile, una per tipologia di prodotto, con una buona base di contenuti, di modo che non risulti sguarnita o poco accattivante. In particolare sono presenti anche bacheche di gruppo che hanno un particolare seguito.

In tal modo, soprattutto agli inizi sarà possibile farsi notare e far convergere nuovo traffico al proprio profilo.


Leggi anche Scrivere non basta. Come creare contenuti di qualità per un blog.


Vale la pena fare content marketing su Pinterest?

Se alla fine di questo articolo ti stai ponendo la fatidica domanda, la risposta è: dipende.

Mi spiace deluderti, ma nei miei anni di social media management ho raramente visto un “obbligo” di produzione contenuti sui social.

Scoraggio sempre fortemente chi non è convinto, poiché qualsiasi social reclama una strategia che sia costante e non per perditempo. Ed incoraggio sempre a guardare il proprio target.

È indubbio che l’utenza di Pinterest possa fare gola a molti, la differenza sta nel tipo di prodotto. Sicuramente creare una bacheca semplice, compatta ma con buoni contenuti, garantisce con un modesto sforzo la possibilità di essere rintracciabili sul social. Tutt’altro affare è se si vuole sfruttare la piattaforma al suo massimo.

Presidiare un social non è mai del tutto sbagliato, aprire un account per poi abbandonarlo a sé stesso, rientra a pieno titolo nel codice penale del social media manager.

Hai mai pensato a Pinterest per la tua strategia di content marketing?

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