Startup & Entrepreneurship

Come fare startup: 5 consigli da chi c’è appena riuscito

I 5 consigli che qualunque aspirante startupper dovrebbe seguire partendo dall’esperienza di chi ha appena fondato la sua startup

come fare startup

Silvia Canino

Pubblicato: 7 Febbraio 2023

Le storie di successo su come fare startup che ci capita di leggere quotidianamente sono le più apprezzate, interessanti e ispiranti del momento storico nel quale viviamo, ma dobbiamo scontrarci con la realtà dei fatti: a oggi, il tasso di successo di una startup in Italia è ancora basso

Tra i problemi che possiamo identificare, uno fra tutti è riconducibile all’execution. L’esecuzione, ossia la messa a terra di un progetto e l’operatività, è tra le cause principali del naufragio del proprio sogno imprenditoriale. 

Per preparare i founder a questo scoglio imprevedibile, si è appena concluso il percorso del Founder Institute, dopo un percorso di  14 intense settimane. 

L’edizione appena trascorsa ha portato novità importanti: 

  • un chapter unico per l’Italia;
  •  un team a supporto dei condirettori, con il contributo di Seedble; 
  • nuovi partner e sponsor a sostegno dell’iniziativa. 

Durante le sessioni, si sono alternati più di 40 mentor che hanno contribuito allo sviluppo delle idee di business e alla creazione di valore delle sessioni. 

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Nel percorso del Founder Institute, sono stati inizialmente selezionati 13 progetti. A parziale testimonianza delle complessità legate a un percorso di startup, solo in sei sono arrivati fino in fondo., Oggi, non sono più idee bensì sei nuove aziende, che si presenteranno durante il Graduation Day,il prossimo 14 febbraio (ore 18:00 – 19:30). 

Per approfondire qual è l’elemento chiave per come fare startup, in base all’esperienza appena conclusa con il Founder Institute, abbiamo intervistato sei dei founder che hanno dato vita alla loro idea e che hanno messo a disposizione il loro know-how per evidenziare 5 cose che dovresti sapere prima di fare una startup

1. Visione del futuro

Ido Traini, Founder di Call Me Bus, piattaforma di mobilità condivisa

“A un aspirante founder vorrei trasmettere che il primo e più importante aspetto per una nuova impresa è indubbiamente una forte visione di futuro, dove noi andiamo a coprire un ruolo di facilitatori e innovatori sulla base di problemi che andiamo a risolvere. 

L’idea può cambiare, spesso in maniera drastica, portando a  focalizzarci solo su una specifica implementazione, una specifica direzione; spesso ci porta a consumare energie e risorse in direzioni che non portano a nulla.

Prima ancora di mettere mano su codici e circuiti, il founder deve pensare: cosa voglio risolvere? Quale esigenza (futile o essenziale) voglio andare a soddisfare? 

Poi, sulla base di questo, deve indagare in che modo effettivamente può nascere una domanda (e quindi poi una soluzione) nel potenziale cliente. Attraverso il ciclo Indagine – ideazione – validazione – nuova indagine, vengono fuori gli elementi costituenti un progetto. Solo così si inizia a costruire.”

2. Esecuzione e impegno

Luca Venturella, Founder di TacyPet, cuccia smart per il benessere degli animali domestici

“Il percorso del Founder Institute richiede impegno, non tanto per seguire le lezioni con i mentor, piuttosto per il tempo da dedicare alla propria startup sulla base delle prove assegnate.

Le prove, oltre ad avere uno scopo didattico per approfondire determinate conoscenze, servono soprattutto per far crescere la startup e portarla a un livello accettabile di sviluppo e presentazione. 

Ci sono stati diversi drop out durante questi tre mesi e un po’ mi dispiace, perché le idee presentate erano interessanti, ma in una startup ciò che conta davvero è l’esecuzione. Quindi, se devo indicare un solo elemento chiave, questo è l’impegno.”

3. Validare  il mercato con un MVP

Jose Ramirez Lazo,  Founder di eKyrios, piattaforma di formazione per la crescita professionale, personale e spirituale.

“Dopo aver concluso il programma con il Founder Institute, ho le idee  più chiare su come avviare una startup. 

Innanzitutto, dobbiamo avere un’idea innovativa, ma soprattutto dobbiamo risolvere un problema reale. Una volta identificato il problema che vogliamo risolvere, dobbiamo creare una buona squadra, che comprenda la missione del progetto. 

Prima di fare grandi passi avanti con il prodotto o il servizio, dobbiamo testare il mercato con un prodotto minimo praticabile (MVP).

La lezione che ho imparato è che non è necessario disporre di un prodotto finito prima di eseguire i test di mercato. Da parte mia, stavo facendo il contrario:  investendo molto prima di testare il mercato.”

4. Team solido e affidabile

Stefania Malfatti, Founder di O.S.A. (Officina Sartoriale Alternativa), piattaforma fisico-digitale per la moda a livello locale.

“La mia esperienza con il Founder Institute mi ha insegnato che l’elemento chiave fondamentale per avviare una startup è avere una squadra solida e affidabile

Infatti, l’idea non vale nulla se non viene condivisa e non ti permette di aggiungere persone al team. 

Inoltre, ci sono molti momenti di alti e bassi (è come essere sulle montagne russe!), ma seguire un programma e darsi dei piccoli obiettivi può essere d’aiuto.

Anche O.S.A. nasce proprio con l’obiettivo di condividere e affrontare sfide che da soli i singoli non riuscirebbero. Sono felice di aver incontrato tante persone in questo percorso, che hanno condiviso le loro esperienze e i loro feedback aiutandoci a crescere.”

5. Tempo ed energia

Ilaria Guccini, Founder di Share, soluzione di delivery dell’ultimo miglio.

“Quando abbiamo cominciato a lavorare sulla realizzazione della startup ne avevo già vista qualcuna nell’ ambito della formazione e avevo aiutato a far sì che prendesse forma, in qualità di facilitatrice e networker.

Sapevo che sarebbe servito tempo ed energia. È essenziale, per avviare una startup di successo, avere un‘idea/servizio/prodotto chiaro e scalabile in un mercato che può beneficiare da tale idea/servizio/prodotto. Tutto il resto non è in alcun modo determinante senza questo primo punto. 

Sembrerebbe ovvio, ma in realtà non è così, come non lo è per molti la mole di energia e tempo che il progetto assorbirà nella vita di un founder. Energia, oggettività, conoscenza del settore in cui si vuole operare e contatti utili allo sviluppo professionale del proprio business sono gran parte di ciò che farà il resto.”

Conclusioni

Per concludere, attraverso una chiara visione del futuro, un impegno costante, un’approfondita validazione del mercato tramite un MVP, un team solido, del tempo e dell’energia da dedicare alla propria startup, si può riuscire a concretizzare la propria idea senza disattendere  le aspettative di ogni startupper o aspirante tale.

Per ascoltare direttamente i pitch delle startup intervistate, Il team del Founder Institute ha dato la possibilità a tutti di partecipare al Graduation Day. Qui trovi il link per registrarti

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Contatti

SpremuteDigitali.com è un marchio proprietario di Seedble S.r.l. Seedble è una PMI innovativa parte del gruppo Symphonie Prime. Dal 2014 disegniamo e creiamo organizzazioni future-proof in grado di innovare, evolversi e adattarsi a tutti gli scenari socio-economici.

SEDE LEGALE E OPERATIVA:

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ALTRE SEDI:

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