Ritorno al lavoro. Consigli per sopravvivere al rientro
Ritorno al lavoro. Consigli per sopravvivere al rientro - Spremute Digitali
Ah il ritorno al lavoro, croce e delizia di ogni lavoratore… Eh sì, tipo hai presente la pubblicità della Costa Crociere, quella di qualche tempo fa, con persone che si disperano e scoppiano in un pianto torrenziale, alla sola vista di un oggetto che ricorda la loro vacanza?
Nel caso della réclame, la si fa un po’ troppo drastica, è vero. Però, diciamo che per alcuni tornare al lavoro dopo qualche settimana di stop, può essere veramente traumatico, soprattutto se non si è consapevoli di quello che si fa e se prima di andare in ferie abbiamo lasciato questioni in sospeso che attendono, sfregandosi le mani, di essere sbrigate al rientro.
Visto che, più o meno tutti, ci siamo concessi qualche giorno di relax, credo proprio non sia il caso di rovinarsi le feste, con lo stress da rientro.
Sai cos’è che spaventa le persone principalmente? Non è proprio il rientro al lavoro in sé, ma è il ritorno alla routine, che per alcuni viene vissuta come uno stato di alienazione “stile tempi moderni”.
La buona notizia è che puoi risolvere in anticipo questa situazione stressogena con delle accortezze da seguire, ed avere così un “back to work” senza problemi e con il sorriso.
Come avere un rientro dalle vacanze no Stress
Consigli per affrontare al meglio il fatidico rientro dalle vacanze, riposati e senza stress.
1. Non auto-convincerti che il primo giorno di rientro al lavoro sia composto da 52 ore; è sempre di 24!
Primo giorno di lavoro dopo le vacanze. Accendi il pc e con un certo terrore, accedi alla mail. Di fronte a te la casella di posta piena, un’agenda fitta di meeting e una sfilza di attività lasciate in sospeso. Cercare di sbrigare tutto il primo giorno può sembrare la scelta migliore. Ma anche no.
È necessario darsi delle priorità e, appena rientrati, affrontare solo le cose veramente urgenti, concedendosi un ritmo lavorativo più disteso e accettando di non essere da subito al 100% operativi. Non puoi pretendere di sbrigare tutto il primo giorno, rischi di fare troppo, stressandoti e male.
Suddividi le attività in task compilando una To Do List, aziona la Pomodoro Technique, e focalizza gli obiettivi da raggiungere ed il tempo a disposizione.
2. La routine è una routine, se la percepisci come tale
Il pensiero di ricominciare a svegliarti tutte le mattine alla stessa ora, fare sempre la stessa strada per andare in ufficio o tornare a fare le stesse attività, ti innervosisce?
La routine esiste perché sei tu a crearla. Cambiare alcune delle proprie abitudini, può aiutare a rientrare al lavoro con un nuovo entusiasmo: prova a puntare la sveglia qualche minuto prima e concediti un partenza meno frenetica, prenditi del tempo per praticare un po’ di sport o una sana colazione.
Se lavori in ufficio e ne hai la possibilità, prova a fare una strada diversa dal solito per raggiungerlo; oppure cerca nuovi luoghi in cui lavorare, sperimenta dei coworking e conosci nuove persone. Questi piccoli accorgimenti renderanno meno noiosa la giornata, e ti aiuteranno ad affrontare il rientro con il giusto spirito.
Qui ad esempio trovi una mappa work friendly piena di luoghi in cui lavorare, inseriti da una community di remote worker, freelancer e smart worker 😉
3. Riabituati gradualmente alla normalità
È sempre difficile lasciare i giorni di festa ed il relax. E spesso si pensa che rimanere in vacanza fino all’ultimo giorno disponibile, sia il modo migliore per affrontare il rientro. In realtà è necessario riabituarsi gradualmente alla quotidianità.
Una soluzione utile è prendersi uno o due giorni di post vacanza per prepararsi al rientro, prima di essere catapultati nuovamente nella vita frenetica, fare il punto della situazione e focalizzarsi sulle attività.
In questo modo si avrà l’impressione di avere maggiormente la situazione sotto controllo senza spendere troppe energie.
Pianifica la giornata seguente, il giorno prima. Ci sono dei tool molto utili in questo, che ti consiglio di provare.
4. Non si muore 🙂 Ci si diverte e rilassa anche nei giorni lavorativi
Organizza qualcosa di carino da fare al tuo rientro, iscriviti ad un nuovo corso, pianifica un weekend fuori porta. Raduna i colleghi e suggerisci qualche attività divertente da fare insieme, per ritrovarsi in un clima disteso, dopo la pausa.
Un’applicazione molto carina ed intuitiva per organizzare delle attività con i colleghi, formative e non, è Kahoot!, una piattaforma game-based learning lanciata nell’agosto 2013 in Norvegia, sviluppata da Johan Brand, Jamie Brooker e Morten Versvik e ad oggi utilizzata da milioni di persone in 100 paesi.
Kahoot! mette a disposizione dei quiz a scelta multipla che possono essere creati da chiunque e riprodotti utilizzando qualsiasi dispositivo mobile , desktop o laptop con una connessione Internet e un browser web e un proiettore.
Uno strumento coinvolgente e semplice da utilizzare per creare quiz, discussioni e sondaggi online.
Il primo giorno di rientro al lavoro è fissato un brainstorming? Al termine coinvolgi tutti con un quiz per trovare nuovi stimoli, idee o impressioni su un progetto che si sta seguendo.
Oppure, hai organizzato un corso di formazione insieme ai tuoi colleghi o dipendenti? Puoi verificare la comprensione e le impressioni generali su di un argomento o il coinvolgimento delle persone. La cosa bella è che i risultati finali ottenuti da un semplice gioco di Kahoot!, possono essere scaricati su di un Excel.
5. Questione di mindset
Vivere il ritorno alla quotidianità con un atteggiamento insofferente, è controproducente; aumenta il senso di frustrazione, e un alto livello di stress impedisce al cervello di riabituarsi ai ritmi del lavoro.
In questo caso un aiuto non da poco, è quello di non abbandonare completamente il lavoro e mantenere il cervello accesso, anche durante i giorni di pausa.
Certo questo non vuol dire lavorare il giorno di Natale o di Capodanno, tra un morso ad un panettone e un piatto di lenticchie o con un cocomero tra i denti a Ferragosto. Non interpretare male!
Ma tenere la mente allenata leggendo un buon libro formativo o articoli utili per la professione, scrivere di tematiche interessanti ed organizzarsi le giornate, è un toccasana per ripartire con la giusta energia, senza perdere colpi.
6. Non pensare allo stress, come uno stress
Lo sapevi che la percezione che si ha dello stress è per la maggior parte soggettiva e sotto il nostro controllo? Si, il tuo cervello è influenzato dal modo in cui controlli e percepisci circostanze impegnative. A seconda di come è il tuo stato d’animo, esso sa come reagire.
Se pensiamo allo stress in un contesto negativo, questo diventa realtà e si rivela dannoso a mente e fisico. Se invece cerchi di ripensare il tuo approccio allo stress, come ad una preparazione mentale e fisica ad una sfida, la percezione cambia completamente, e cambierà anche il modo in cui lo affronterai.
La risposta allo stress deve essere utile per le tue prestazioni sul lavoro, non dannosa.
Secondo una ricerca Hays, coloro che vedono lo stress con accezione positiva, reagiscono fisicamente in modo diverso da coloro che lo vedono negativamente. Ad esempio, la frequenza cardiaca in entrambi i gruppi aumenterà, ma quando vediamo lo stress come positivo, i nostri vasi sanguigni si dilatano, consentendo più ossigeno a muscoli e cervello.
Si restringono invece, se consideriamo lo stress come un problema, eliminando il carburante necessario per funzionare correttamente.
Direi che già solo questo può farci riflettere, non pensi?
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