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Smart Working Designer: chi è, e perché le aziende ne hanno bisogno? Come sono diventata leader del cambiamento

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Chi è lo Smart Working Designer e perché le aziende ne hanno bisogno? La storia di chi è diventata la figura in grado di ridisegnare le organizzazioni.

La pandemia da Covid-19 ha spinto le realtà aziendali a porsi domande sempre più insistenti sul modo di lavorare ed in particolare sul luogo e sul tempo di lavoro: il lavoro da remoto funziona? Come aderire allo smart working? Chi è lo Smart Working Designer? I miei dipendenti possono lavorare dove vogliono? Per necessità, infatti, si sono dovute ripensare in chiave “remotizzabile” (aggettivo che, non a caso, rientra tra i neologismi 2020 del dizionario Treccani) attività che prima venivano identificate come strettamente office-based e si sono dovuti studiare nuovi metodi di gestione dell’orario di lavoro per permetterne una maggiore compatibilità con le esigenze personali e familiari, cresciute con la pandemia.
Se pensiamo infatti che (secondo il report 2020 dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano) il 51% delle imprese apporterà dei cambiamenti agli spazi fisici al termine dell’emergenza Covid-19 o che il 36% delle grandi imprese modificherà i progetti di smart working già in corso, possiamo facilmente comprendere come il ventaglio di progetti che saranno messi in pratica in ambito organizzativo per l’implementazione dello smart working sarà sicuramente molto ampio e diversificato nei prossimi mesi e anni.
E quando cambia il lavoro che cos’altro cambia? Facile: le competenze richieste.

Chi è lo Smart Working Designer?

Al cambiare dei contesti e delle dinamiche sia esterne che interne all’azienda, si accompagna sempre la creazione di nuove figure professionali che nascono proprio per soddisfare determinati bisogni e colmare specifiche lacune di competenze. Basti pensare che secondo il report effettuato sulla base del Gartner 2021 HR Priorities Survey, sul podio delle priorità del mondo HR per il 2021 – al 2° posto – troviamo proprio Organizational design and change management.
In altre parole, servono figure in grado di ridisegnare l’organizzazione in chiave smart working (Smart Working Designer), esperte di dinamiche aziendali, di progettazione e di lavoro – appunto – “smart” per venire incontro alle esigenze delle aziende di reinventarsi, per stare al passo con i cambiamenti del mondo e del mercato del lavoro come lo abbiamo finora conosciuto. Queste professionalità ibride dovranno essere in grado di:

  • anticipare i bisogni delle organizzazioni;
  • disegnare un piano d’azione come un project manager;
  • organizzare i team di lavoro e le realtà aziendali più diverse secondo le tecniche del design thinking;
  • facilitare lo sviluppo di idee condivise con le realtà imprenditoriali che vogliono diventare le aziende leader del domani.

Così, ho deciso di specializzarmi per diventare una di queste figure e di condividere con te il percorso che mi ha portata fino al conseguimento della certificazione di Smart Working Designer.


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Leader o follower del cambiamento: sei tu a decidere

Oggi, come in tutti i momenti di cambiamento che interessano l’umanità, ognuno di noi ha due alternative: guidare il cambiamento o esserne trasportato. 
Stante infatti che non esistono opzioni che prevedono la possibilità di non seguire il cambiamento (non ci sono alternative alla necessità di adattarsi), chi non cambia subito rimanda semplicemente il proprio momento di adattamento: resterà indietro e sarà comunque obbligato a cambiare (e quindi ad adattarsi) in un secondo momento, quando sarà magari tardi per essere tra le realtà dominanti emerse.
È questo quello che è successo ad aziende come Kodak (che non ha reagito per tempo all’avvento delle fotocamere digitali – da cui il termine Kodak moment per indicare quando un’impresa non reagisce per tempo al cambiamento) o come Blockbuster (che è fallita proprio per non essersi adeguata per tempo ai nuovi trend di mercato, a differenza della sua concorrente Netflix che era a sua volta nata come azienda di noleggio DVD – pensa un po’!). In questi casi ciò che era diventato obsoleto era il prodotto, ma lo stesso ragionamento vale per il modello organizzativo.
È proprio per guidare il cambiamento che è nata in me un’esigenza: acquisire competenze certificate per mettere a frutto le idee diverse ed innovative che avevo in ambito organizzativo e lavorativo. Acquisire competenze di project management per i progetti che sarebbero nati da lì in avanti in ambito Smart Working era quindi diventata per me una necessità, per approcciarmi al nuovo mondo del lavoro e del mercato aziendale risultato dal cambiamento globale in atto.
Come già detto, l’alternativa era (ed è) guidare il cambiamento o lasciarsi trasportare: esserne leader (nell’accezione letterale, da leading → guidare) o esserne follower – ed io ho scelto di esserne leader.

Come sono diventata Smart Working Designer

Tutto questo mi ha portata qui, a scrivere questo articolo per raccontarti come sono diventata una Smart Working Designer.
Ho partecipato alla prima edizione del workshop Driving the Change, organizzato da NuMoLa in collaborazione con Seedble ed Evermind, che prevede il rilascio di una certificazione di Smart Working Designer.
Nel workshop ho imparato cosa vuol dire davvero intraprendere un percorso di smart working e le tecniche per implementarlo. Ho capito come sfruttare le tecniche del design thinking per tradurre in pratica quelle che inizialmente erano solo idee, grazie all’utilizzo dei canvas che gli esperti hanno messo a disposizione.
Ho messo in pratica quanto appreso confrontandomi con un project work (sperimentando sulla mia pelle che la collaborazione da remoto è più che possibile – in questo gli strumenti messi a disposizione come Miro e Slack si sono rivelati grandi alleati!) e mi sono poi confrontata con gli altri partecipanti per far convergere tutte le idee in un unico disegno.
Così ho capito che se vogliamo fare e portare innovazione, dobbiamo necessariamente aprirci al confronto con idee e professionalità differenti dalla nostra, e avere figure esperte che facilitino questo processo è essenziale.
Il ruolo di mentor che gli esperti ricoprono durante il workshop e al termine dello stesso, in effetti, è uno strumento prezioso che permette di sentirsi accompagnati e supportati lungo tutto il percorso.
Ho appreso competenze e sono cresciuta, sia da un punto di vista professionale, sia da un punto di vista personale e di network. 
Se sei interessato a sviluppare la tua carriera nel mondo dell’organizzazione aziendale e dello Smart Working, ti consiglio di assecondare la tua voglia di essere leader del cambiamento e di seguire il mio stesso percorso.
Qui trovi tutte le informazioni per le prossime edizioni del workshop Driving the Change per la certificazione di Smart Working Designer; mentre se il post ti è piaciuto o ti ha dato qualche spunto di riflessione, lasciami pure un commento: sarò felice di confrontarmi con le tue idee.

Smart Working Designer: chi è, e perché le aziende ne hanno bisogno? Come sono diventata leader del cambiamento

Contatti

SpremuteDigitali.com è un marchio proprietario di Seedble S.r.l. Seedble è una PMI innovativa parte del gruppo Symphonie Prime. Dal 2014 disegniamo e creiamo organizzazioni future-proof in grado di innovare, evolversi e adattarsi a tutti gli scenari socio-economici.

SEDE LEGALE E OPERATIVA:

Via Prisciano, 72 - 00136 Roma (RM)

ALTRE SEDI:

Via Canova 15, 6900 Lugano (CH)

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