Il cambiamento organizzativo attraverso lo Smart Working
L’introduzione del concetto di Smart Working tende ad applicare nelle aziende ciò che è già successo nel contesto dei consumer. Le persone hanno imparato che, attraverso la collaborazione reciproca e la trasparenza nel condividere le loro esperienze, si ottengono benefici nel medio-lungo termine.
Uno degli esempi più semplici che ci permettono di capire questo concetto è rappresentato da TripAdvisor. La piattaforma collaborativa per eccellenza per gli amanti dei viaggi mette insieme una serie di luoghi di interesse pubblico: gli utenti visitano luoghi, scelgono strutture di accoglienza e scelgono il prossimo posto dove ristorarsi fornendo feedback attraverso le loro esperienze. Il risultato è l’acquisizione di una intelligenza collettiva sui luoghi e sulle strutture visitate, e la conseguente capacità per ognuno di noi di comprendere quali tra di esse soddisfano i nostri bisogni o i nostri requisiti.
Applicando lo stesso meccanismo all’interno di un’azienda, la condivisione di esperienze permette una crescita di conoscenza collettiva che migliorerà processi e conversazioni.
Affinché ciò accada, occorre indurre l’applicazione e la crescita di alcuni valori chiave: collaborazione, condivisione della conoscenza e trasparenza nella comunicazione. Non facile, ma neanche impossibile: la sfida è rompere le abitudini. Infatti, siamo ancora abituati a comunicare tra silos mediante protocolli di comunicazione particolari che rendono difficile la condivisione della conoscenza, e quindi la collaborazione.
Questi tre comportamenti (collaborazione, condivisione, e trasparenza) sono il nutrimento dell’elemento su cui si fonderà l’organizzazione del futuro: la fiducia. Molti dei nuovi sistemi di business non funzionano senza fiducia: non ti affideresti ad Uber se non avessi fiducia nel conducente, così come non ti affideresti ad AirBnB se non avessi fiducia nel proprietario. La fiducia è il simbolo della nuova era di social collaboration.
Non si tratta quindi di un problema tecnologico o di processi. È una sfida ti tipo comportamentale attraverso cui la nuova cultura organizzativa inciderà sui processi, mutandoli, e creerà un nuovo livello di performance.
Cambiare la cultura aziendale è una sfida non facile, come detto, ma non impossibile: un cambiamento nei linguaggi, nei comportamenti, nei toni, nel modo di gestire la comunicazione e il raggiungimento degli obiettivi. Parafrasando J.P. Kotter, la consapevolezza di essere in un “clima di urgenza” faciliterà qualsiasi procedimento di cambiamento organizzativo; al contrario, in presenza di una organizzazione di successo, il cambiamento è difficile da avviare. In quest’ultimo caso, solo un management illuminato in grado di cogliere i segnali di un cambiamento che non si può più ritardare, sarà in grado di avviare un progetto così complesso.
Articolo di Alberto Rossini -> Profilo linkedin
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