Troppe videocall senza pause stressano il cervello
Nell’ultimo anno e mezzo l’uso intensivo di videochiamate e meeting a distanza ha portato a un accumulo di stress non indifferente che sta diventando una vera e propria problematica legata alle nuove prospettive di lavoro da remoto.
Secondo gli esperti, passare da una videoconferenza all’altra, senza pause nel mezzo, può essere una grave fonte di stress per il cervello. Questo è quanto emerge da un’analisi condotta da Microsoft che, per far fronte al problema, ha introdotto in Outlook la possibilità di impostare delle pause obbligatorie.
L’esito della ricerca è arrivato con alcuni studi condotti su 14 volontari che, durante diverse sessioni di videoconferenza, sono stati monitorati tramite un dispositivo per l’encefalogramma.
Una parte della ricerca ha riguardato quattro conferenze da mezz’ora senza intervalli tra l’una e l’altra. Mentre nel secondo caso preso in esame era previsto un break di 10 minuti tra un’intervento e l’altro.
Le pause permettono al cervello di fare una specie di “reset” che fa ridurre lo stress dovuto al meeting. Questo stress, oltre a ridurre il rendimento lavorativo, riduce anche la capacità di concentrazione e la partecipazione attiva alle riunioni.
A fronte di questo si sta cercando di ridurre i livelli di stanchezza mentale dando alle persone la possibilità di utilizzare delle pause preimpostate sulle proprie App di videochiamata. Altro suggerimento utile è quello di accorciare la durata dei meeting per permettere ai propri dipendenti di fare un momento di pausa tra una sessione e l’altra.
Nell’ultimo anno e mezzo l’uso intensivo di videochiamate e meeting a distanza ha portato a un accumulo di stress non indifferente che sta diventando una vera e propria problematica legata alle nuove prospettive di lavoro da remoto.
Per questo sempre più aziende stanno cercando soluzioni per risolvere il problema senza rallentare troppo i ritmi lavorativi ma, allo stesso tempo, senza spingere troppo oltre i propri dipendenti, già gravati da tutti i nuovi “obblighi” nati dall’emergenza sanitaria.
La ricerca è stata rapidamente ricondivisa da molte testate autorevoli che stanno invitando le aziende a riprogrammare i propri ritmi lavorativi in maniera più sostenibile.
Troppe videocall senza pause stressano il cervello