Blog aziendale. Perchè aprirlo?
Alzi la mano chi di voi non ha un blog!
Ecco, se stai leggendo questo articolo e non hai una presenza editoriale online è opportuno che ti ponga qualche domanda. Che sia per avviare un tuo progetto, per parlare delle tue passioni, per promuovere la tua azienda è fondamentale oggi che su Mr G tu sia qualcuno. Senza contare di quanto influisca sul concetto di personal branding e sulle opportunità di poter fare carriera.
Ma in quel gran calderone del Marketing Online, soffermiamoci sul blog aziendale. Perchè un’azienda dovrebbe avere un blog?
Non è indispensabile, ma sono sempre più le Pmi che riscontrano in esso una grande opportunità. Se poi si parla di un’impresa di piccole dimensioni o di una startup, il vantaggio è enorme. Il blog aziendale diventa quel luogo in cui raccontare la propria storia, distinguendosi dai competitor con contenuti multimediali e sempre nuovi da integrare con i social network. Proviamo a passare dall’altra parte del palcoscenico e indossiamo le vesti del cliente. Cosa ci spingerebbe all’acquisto? Cosa ci piacerebbe sapere? Il primo passo per ottenere la fiducia del consumatore è quello di creare contenuti che facciano la differenza, che siano rilevanti per chi legge. Il segreto per combattere una sempre più spietata concorrenza è, quindi, quello di differenziarsi.
Il fine ultimo di un’azienda è quella di convertire, attraverso il marketing online, l’audience in clienti. Oggi è sempre più complesso riuscire ad intercettare i consumatori online: il blog è una delle soluzioni, proprio per la sua capacità di attrarre potenziali clienti e trasformarli in contatti direttamente interessati al brand.
Attenzione però, perché i primi risultati arriveranno nel medio lungo termine, solitamente dopo sei – dodici mesi. Così come per i social network, anche per i blog è fondamentale misurare i risultati in maniera tale da poter intervenire direttamente sulla strategia ottenendo migliori risultati. Tra gli strumenti offerti dal web, Google Analytics è quello che considero indispensabile.
Ma a che cosa serve un blog? È occasione per fare business, per trovare nuovi clienti e supportare le attività di customer care.
Ovviamente, come ogni cosa, anche il blog necessita di una strategia e di una definizione di obiettivi. Uno degli errori più comuni è quello di aprirlo senza avere idee chiare e gestirlo senza linee guida. Può accadere che i contenuti non vengano aggiornati o non seguano una coerenza tematica o editoriale. Ecco perché consiglio un calendario editoriale (potete usare Excel, creando delle celle, ad esempio: CONTRIBUTOR – indicando il nome di chi scrive, TOPIC – argomento dell’articolo – TITOLO – titolo dell’articolo, DATA CONSEGNA, DATA PUBBLICAZIONE BLOG, DATA PUBBLICAZIONE SOCIAL nel caso in cui il contenuto poi sarà integrato sulle piattaforme social; con Google Calendar, potete trasferire le date e invitare i singoli contributor) in cui si individuano gli argomenti da trattare: una sorta di catalogo in cui, in anticipo, vengono definiti contenuti, scadenze, persone coinvolte, azioni di marketing. Chi lavora dietro ad un blog è un vero team e necessita di coordinarsi. Altro consiglio? Creare una community su Google Plus!
Un altro errore da non sottovalutare è quello relativo al tono. Spesso si pensa che scrivere per un blog implichi un tono di voce colloquiale e per nulla formale. Sbagliato! Andremo a confondere la nostra clientela. Siamo sempre noi il mittente di quel messaggio, che sia trasmesso tramite social, comunicati stampa o blog. Quindi, perchè cambiare e rischiare di dare una diversa e sbagliata immagine di noi? Il tono di voce è uno di quegli elementi essenziali da scegliere in fase di pianificazione strategica e, una volta deciso, deve rispecchiare l’immagine che vogliamo dare del nostro brand.
Quanto costa aprire un blog?
Il blog è una grande opportunità a costo zero. Esistono numerose piattaforme open source (cioè di utilizzo gratuito) per realizzare un blog, come WordPress. Consiglio anche Jimdo (di cui già ho parlato relativamente al Lavoro Agile nella sezione Smart Working) che ti permette di creare un sito web gratis offrendo una variegata scelta di layout, perchè ricordiamo il blog può essere anche inserito all’interno del sito ufficiale dell’azienda.
Vista la preponderanza dei contenuti testuali, la struttura dei blog piace molto ai motori di ricerca che li indicizzano con grande facilità. Nel caso di un blog collocato su un dominio differente da quello del sito aziendale, i motori di ricerca lo trattano a tutti gli effetti come un sito esterno all’azienda. Quindi, il blog sarà visto come una base di atterraggio per i link del blog dell’azienda, così da contribuire ad aumentare la popolarità del sito corporate aziendale.
Per concludere, vorrei portare l’esempio di due blog, relativo a realtà aziendali di diverse dimensioni.
Quello di Jimdo che viene usato come spazio per promuovere le novità relative ai propri prodotti, ma soprattutto per assicurarsi la tanto ambita fidelizzazione del cliente. Come? Dando tips su vari argomenti come il web design, la SEO e ogni topic utile per chi fa blogging. Dateci uni sguardo, si trovano davvero delle chicche da veri professionisti del settore!
Quello di Sinemodus, una piccola realtà imprenditoriale del made in Italy in fase startup specializzata nella ri-visitazione di abiti e accessori vintage e nella realizzazione a mano di turbanti impiegando stoffe provenienti da abiti d’epoca. In tal caso, il blog è un vero e proprio storytelling del brand, che nasce da un’amicizia e dal profondo amore per la moda e la fotografia. Le fondatrici sfruttano molto la componente visual, postando risultati di shooting fotografici nel loro store che poi veicolano attraverso i canali social Facebook e Instagram, assicurando la pubblicizzazione dei prodotti, la visibilità del negozio e ottenendo un sempre più vivo interesse da parte del popolo digitale. Riescono a trasformarlo in clientela? Credo proprio di sì!
Buon blogging a tutti!
Blog aziendale. Perchè aprirlo?