Blackberry: storia di un fallimento – Parte terza
Blackberry riuscì a impressionare i suoi focus group come mai prima con una user experience disruptive per il tempo. Un esperienza esplosiva.
L’importanza di scrivere solo messaggi. Siamo ancora nell’età dell’oro. La tecnologia è disruptive.
Un dispositivo di messaggistica istantanea che con una batteria sola arrivava a durare mesi, era un qualcosa di mai visto prima.
Nelle puntate scorse abbiamo visto il concetto di Do Less, ma fare che cosa?
Eccoci giunti alla storia di blackberry in crescita: Parte Tre
Blackberry ci insegna che l’esperienza è tutto
Quello che fece spopolare il dispositivo fu un piccolo pezzettino di metallo a cupola, posizionato al centro, che invece di essere di plastica come nello standard del mercato, avrebbe reso possibile un leggero click, ogni volta che lo si premeva, come nelle vecchie tastiere.
Posero l’accento su come si dovesse interagire col telefono stesso, una cosa mai vista prima, e questa, come dire, pagò.
Le persone al tempo non volevano le E-Mail portatili
Era un assoluto prodotto di breakthrough, nessuno pensava che dall’oggi al domani avrebbe smesso di odiare le mail, beh quasi, ed ecco che però si faceva largo nei focus group, un desiderio non sempre crescente di vedere i messaggi elettronici da qualsiasi posto e potergli rispondere, ma a dire il vero avrebbero fatto a meno di scrivere, preferendo, giustamente le chiamate, ma nel momento esatto in cui gli venne posto innanzi un prodotto come il prototipo del blackberry da provare, tutto cambiò.
Doveva essere loro
Subito.
La vita come la conoscevano era cambiata.
Come hanno concretizzato nel reparto vendite questa sorpresa?
Ci aspetta un’altra entusiasmante puntata.
Blackberry: storia di un fallimento – Parte terza