Come aprire una startup: una mini-guida per futuri imprenditori
Come si può creare una startup di successo? Quali sono i primi passi e come funziona la fatturazione? Leggi per saperne di più!
Aprire una startup è un processo delicato; e non è semplice portarla al successo e farla crescere bene. Pensa che circa il 90% delle nuove imprese fallisce nei primi due anni successivi all’apertura.
Vorremmo veder diminuire questa percentuale e vedere futuri imprenditori più consapevoli di quello che comporta l’apertura di una startup. Ecco il perché di questa mini-guida: una raccolta di consigli e spunti per scoprire come avviare un’attività di successo, come redigere un buon business plan e quali sono gli strumenti utili per crescere una startup sana e forte.
Cos’è una startup
Può sembrare una banalità iniziare con il descrivere “cos’è una startup“, ma c’è ancora troppa confusione in merito all’utilizzo ed al significato di questo termine.
La parola startup deriva dall’inglese e significa “partire, mettersi in moto”.
È stata definita da Paul Graham come una “società concepita per crescere velocemente”. In generale, indica la fase iniziale di inizio attività di una nuova azienda. Una startup è caratterizzata dal fatto che dispone di una quantità limitata di risorse economiche e di un numero di dipendenti piuttosto ristretto.
Caratteristiche di una startup sono:
- La temporaneità, in quanto lo stato di startup è una fase di passaggio;
- una strategia definibile come “trial and error”, cioè di sperimentazione del modello di business;
- replicabilità del modello di business, applicabile in diverse aree geografiche senza dover ricorrere a sostanziali modifiche;
- il potenziale di crescita, definito anche come scalabilità, ovvero la capacità di una startup di crescere in modo considerevole, pur adoperando un numero di risorse piuttosto limitato;
- l’innovazione, la startup viene creata per rispondere ad un’esigenza di mercato.
Tipologie di startup
Esistono diverse tipologie di startup. Ad esempio hai mai sentito parlare di spin-off? Cioè le imprese che si sviluppano a partire da un’azienda madre.
Le newco (abbreviazione di new company), nate da un periodo di crisi dell’azienda madre, le cui operazioni sane e redditizie confluiscono nella nuova startup.
Le startup innovative, che producono servizi o prodotti altamente tecnologici. Per avere lo status di startup innovativa bisogna rispettare delle caratteristiche ben precise: difatti, una startup innovativa deve avere una sede o filiale in Italia, non deve superare i 5 milioni di euro in produzione annua dal secondo anno di attività, non deve distribuire utili e non deve essere attiva da più di 5 anni.
Inoltre, sono da soddisfare almeno una di queste condizioni:
- le spese di sviluppo non devono raggiungere il 15% del valore totale della produzione;
- un terzo dei dipendenti devono essere dottorandi o aver completato un dottorato e il resto deve avere almeno una laurea magistrale;
- l’azienda deve avere una licenza o brevetto per un’invenzione sviluppata all’interno dell’azienda stessa.
Leggi anche Startup innovative: qualche consiglio sullo statuto
Come si avvia una startup
La fase di costituzione di un’impresa è cruciale ed è anche quella dove si può incorrere nella maggior parte degli errori. Prima di aprire una startup bisogna avere un buon business plan. Il business plan è un documento che rappresenta gli obiettivi dell’impresa e del suo modello di business.
Un buon business plan deve:
- indicare in copertina i dati anagrafici e indirizzo, numero di telefono e sede legale dell’azienda, oltre ad una breve presentazione del fondatore e delle sue pregresse esperienze lavorative;
- descrivere il progetto d’investimento e i prodotti e servizi offerti;
- esporre un piano di marketing con indicazioni chiare sulla strategia da adoperare;
- specificare i punti di forza e di debolezza del prodotto o servizio offerto e quali sono le caratteristiche che differenziano dai competitor;
- contenere obiettivi di vendita e organizzazione commerciale;
- avere un piano di fattibilità economico-finanziario triennale o quinquennale a seconda della natura dell’analisi;
- descrivere la fattibilità tecnica del progetto in relazione al processo produttivo;
- includere gli investitori già coinvolti ed attrarre nuovi investimenti;
- parlare anche dell’eventuale impatto ambientale del progetto
Dopo aver redatto il business plan, è importante rivolgersi ad un notaio, che redige l’atto costitutivo e lo deposita presso il Registro delle imprese.
Se non si desidera rivolgersi ad un notaio, si può utilizzare direttamente la piattaforma messa a disposizione dal Registro delle Imprese e seguire la procedura per ottenere lo Statuto e l’Atto Costitutivo.
In questo modo, l’atto pubblico viene redatto e firmato digitalmente, per poi essere inviato dalla piattaforma all’Agenzia delle Entrate.
Per approfondire leggi Startup Innovative: addio al notaio per la costituzione
Startup e fatturazione
Controllare le finanze della propria startup è un processo delicato e che deve essere curato nei minimi dettagli. Esistono degli strumenti che ti permettono di gestire la fatturazione in modo semplice e intuitivo.
Ci sono infatti dei software tramite i quali puoi creare fatture in cloud che ti permettono di risparmiare tempo e denaro. Oltre ad essere disponibili su PC, lo sono anche per lo smartphone grazie ad un’app.
Per la semplicità e l’intuitività nell’utilizzo e per la gestione totale della fatturazione, un software che crea fatture in cloud è senza alcun dubbio lo strumento preferito dai nuovi imprenditori ed è quello che consigliamo alle startup con cui collaboriamo, per avere un’esperienza più smart senza preoccupazioni.
Come aprire una startup: una mini-guida per futuri imprenditori