Apple: dopo aggiornamento solo il 13% accetta il tracciamento pubblicitario
Una persona su dieci o poco più, questi i numeri sul tracciamento pubblicitario mirato emersi dai dati raccolti dopo che Apple ha rilasciato il suo aggiornamento al Sistema operativo. Il fine era quello di rendere consapevoli i propri utenti sul monitoraggio delle app dei loro dati a fini pubblicitari, e così Apple ha permesso a questi ultimi di dire no ad un utilizzo commerciale di essi.
Dai dati di Flurry Analytics, società che esamina il flusso dati dei dispositivi mobili, emerge che, da quando è stato rilasciato l’aggiornamento, solo il 13% ha acconsentito al tracciamento per le pubblicità targettizzate, percentuale che per giunta scende di un ulteriore 5% negli Stati Uniti.
Il campione non è molto rappresentativo, circa 2.5 milioni di utenti attivi al giorno, ma comunque mostra un trend crescente sul fatto che gli utenti preferiscano avere controllo sulla loro privacy (e non sentirsi sfruttati come galline dalle uova d’oro dalle pubblicità targettizzate).
Un trend non da poco visto che il business della pubblicità online andrà totalmente ristrutturato dalle basi, tanto da costringere Facebook a dichiarare guerra ad Apple, già da prima del debutto della nuova funzionalità della casa di Cupertino, per non veder svanita la maggior parte dei suoi ricavi che arrivavano dalle pubblicità.
Esiti futuri si vedranno nel breve periodo, ma anche il colosso di Zuckerberg ha dovuto accettare l’esito, consigliando ugualmente di attivare il tracciamento dati.
Apple: dopo aggiornamento solo il 13% accetta il tracciamento pubblicitario