New Ways of Working

Si, l'ufficio condiziona la creatività dei lavoratori.

Due terzi dei lavoratori dipendenti ritiene che il luogo di lavoro condizioni in negativo la creatività individuale e l’innovazione. E tu cosa ne pensi, come valuti il tuo luogo di lavoro?
Un survey online, promosso da Gensler e chiamato 2016 Workplace Survey, ha cercato di scoprire se il workplace può rendere i worker più creativi e l’azienda intera più innovativa. Il campione comprende più di 4000 persone appartenenti a diverse industry (tech, finanza, Media, ricerca scientifica, etc.) che lavorano almeno la metà del tempo in ufficio e che fanno parte di aziende con più di 100 dipendenti.
La definizione di un business “creativo” o “innovativo” è basato sulla percezione che gli intervistati hanno della propria azienda. Per esempio, ci si è basati sul livello di accordo o disaccordo con affermazioni quali “la mia azienda ha una chiara strategia per perseguire innovazione” o “la mia azienda assume personale creativo” o ancora “la mia azienda è gestita da una leadership che promuove l’innovazione e che incoraggia ad essere creativi”. Le variabili-chiave considerate ai fini del survey sono state il design, il senso e lo scopo del luogo di lavoro, e le relazioni con il management.
Circa due terzi degli intervistati ha dichiarato di lavorare in spazi che schiacciano creatività e innovazione.
Per leggere correttamente questo risultato dobbiamo analizzare come un luogo di lavoro può intralciare e ostacolare la creatività, e passare subito alla soluzione per ognuno di essi.

#1 Non c’è connessione tra workplace e mission aziendale.

Il survey ha evidenziato che, al fine di creare un’azienda creativa, è fondamentale il suo scopo. E’ importante, ad esempio, creare uno spazio che rinforzi il perché le persone lavorano in quella determinata azienda. Ciò aiuta i lavoratori a sentirsi coinvolti, il che ha un profondo impatto sulla qualità del lavoro che svolgono.
Il Design connette le persone allo scopo e agli obiettivi dell’organizzazione. Una delle evidenze nella ricerca è che, nel caso dei worker che nelle varie industry appartengono alle aziende più innovative, lo spazio di lavoro è allineato all’essenza dell’azienda e aiuta ogni singolo individuo a capire perché si trova lì, quanto importante sia essere lì, quali sono i loro obiettivi, e cosa vogliono raggiungere.
Questo significa che bisogna trovare il modo di comunicare ai worker quale sia l’essenza dell’azienda per la quale lavorano attraverso l’architettura e il design. Ad esempio, se una particolare azienda ha una ricca e gloriosa storia, si possono usare elementi grafici che leghino passato e presente e che rendano i lavoratori orgogliosi.

#2 Manca diversità nei tipi di spazio.

Il survey ha riscontrato che le aziende giudicate più innovative dagli intervistati enfatizzano il lavoro individuale e il lavoro di gruppo e hanno spazi che favoriscono e accolgono la collaborazione tra colleghi. La collaborazione è critica ai fini dell’innovazione.
Questo significa che bisogna creare aree comuni che favoriscano gli incontri tra worker, sia per lavorare che anche solo per socializzare. Da un punto di vista infrastrutturale, significa anche provvedere ad un’ottima connessione Wi-Fi e ad una rete elettrica appropriata che permetta di utilizzare il proprio laptop in ogni punto dell’ufficio.

#3 Rende impossibile concentrarsi.

La collaborazione è critica ai fini dell’innovazione si è detto, ma non bisogna assolutamente passare da un eccesso all’altro. Ogni worker ha in ogni caso bisogno di lavorare nel modo che ne massimizza il potenziale, o che preferisce. Non a caso il survey ha rilevato che almeno il 40% della giornata lavorativa riguarda attività e mansioni che devono essere svolte da soli. Deve esserci uno spazio dove l’individuo possa sedersi e lavorare “a manetta” senza distrazioni.
Questo non significa uffici privati, costosi e nocivi ai fini della collaborazione. La soluzione è la riduzione dell’inquinamento acustico, perché è la quiete ciò che davvero serve e non l’isolamento. Gli uffici più moderni hanno pensato alla creazione di “quiet zone” e di aree open space con postazioni individuali insonorizzate, lontano da aree comuni più rumorose.

#4 Non lascia scelta.

L’ultima evidenza della ricerca si concentra sulla possibilità per i worker di scegliere dove portare a termine il lavoro al massimo delle loro potenzialità. Le persone fanno cose diverse nell’arco della stessa giornata e hanno bisogno di poter scegliere il luogo dove portare a termine ciò che devono portare a termine. Circa due terzi degli intervistati non hanno questa possibilità, mentre in tutte le aziende considerate più innovative questa flessibilità era presente.
Questo significa offrire ai worker la possibilità di lavorare in spazi differenti all’interno dell’ufficio (scrivania, area comune, postazione individuale, quiet room, ecc.) o al di fuori.  Il campione intervistato ha dichiarato di voler lavorare idealmente in ufficio per circa il 70% del suo tempo, il che significa non solo provvedere alla massimizzazione degli spazi in ufficio, ma anche alla creazione di dinamiche culturali che facilitino e permettano il lavoro in spazi diversi.

 
Alcune delle evidenze messe in risalto dal survey possono sembrare banali (certamente si ha bisogno di spazi che eliminino distrazioni), ma il risultato finale pone l’accento su come il design e l’architettura possano essere un fattore chiave nel migliorare le performance dell’azienda come somma di performance individuali migliori.
Non stiamo assolutamente parlando di inserire un tavolo da ping pong, un biliardino e un bar. Magari anche queste cose, ma prima di tutto spazi con funzioni diverse che diano flessibilità e opzioni diverse a seconda della mansione da svolgere, e che diano l’idea della cultura, della storia e dello scopo aziendale.
Articolo di Alberto Rossini -> Profilo linkedin

Si, l'ufficio condiziona la creatività dei lavoratori.

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