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Scrivere non basta. Come creare contenuti di qualità per un blog

creare contenuti di qualità per un blog

Scrivi e ti piace scrivere. È il tuo mestiere, la tua passione. Scrivi semplicemente per il piacere di scrivere, per promuovere qualcosa; lo fai per vendere, scrivi per accrescere il tuo personal branding o quello dei tuoi clienti. Creare contenuti di qualità, per un blog, per un sito web, ebook o per qualsiasi altra situazione è quello che vorresti accadesse sempre; soddisfare il lettore e trovare soluzioni alle necessità di chi legge è uno degli obiettivi principali per chi scrive sia per passione che per professione.
Ovviamente se ti occupi di contenuti, non ti capita solo di scrivere, ma anche di leggere, per piacere e formazione, per professionalità, per trovare fonti da cui trarre ispirazione. Ma, voglio farti una domanda: ogni contenuto che trovi, ti soddisfa? Lo leggi fino in fondo? Ti lascia quel qualcosa che ti fa tornare?
Questi interrogativi ultimamente me li sono poste anch’io, ma questa volta non solo sui contenuti altrui, ma su quelli che mi capita di scrivere per gli altri. “E, se anche i miei contenuti fossero ritenuti non esaurienti e incapaci di trovare soluzioni ai problemi dei lettori?”
Penso già saprai che purtroppo una buona parte dei testi che trovi in Internet non viene verificata, e molti autori, non rispettano minimamente le regole base della scrittura online e tanto meno si preoccupano di scrivere per le persone.
Ora, che il lettore sia un pochino malfidato e non si fidi pienamente di ciò che legge, fino a quando non ritiene che lo scrittore sia autorevole, è risaputo. E forse la causa di questo è un po’ del cervello umano (prova a leggere il libro “Psicoterapia della gestalt e neuroscienze. Dall’isomorfismo alla simulazione incarnata“, pagina 149, capitolo 3, gli studi del Professore in Psychological & Brain Sciences Jeffrey Zack, affermano che il cervello reagisce ai cambiamenti descritti in un testo, come se le persone vivessero le esperienze in prima persona, soprattutto quando scatta l’immedesimazione con lo scrittore). Ma siamo sicuri che sia solo per questo motivo?
La “colpa” non è solo di chi legge, ma anche di chi ha iniziato a scrivere e diffondere contenuti falsi, puramente markettari o come le fantomatiche fake news, di cui si parla molto ultimamente, per guadagnare con i click; oppure di chi crea articoli in stile “art attack” con copia ed incolla magistrali di notizie “trite e ritrite” e “vecchie come il cucco“, come si dice dalle mie parti.
Se ti riconosci in alcuni dei comportamenti citati sopra, beh sappi che ti stai dando la zappa sui piedi; quella intrapresa non è la strada giusta. Una strategia del genere può funzionare nel breve periodo, ma non nel lungo… Prima o poi i nodi vengono al pettine.
Per convincere chi è davanti al tuo contenuto ad aprire prima, e leggere poi, c’è bisogno di qualità e valore. Non è facile, niente lo è, ma neanche impossibile; ci sono delle regole da seguire ed alcune accortezze al momento della stesura, che potranno aiutarti a costruire una relazione duratura con il lettore.
E ti svelo un’altra “piccola” cosetta, una delle parti più difficili non è solo nel tenere le persone incollate al tuo testo fino alla fine, ma anche di convincerle a sceglierti; esatto, non sei il solo, tanto meno l’unico che vuole scrivere di un dato argomento, quindi la capacità di risultare interessanti, sarà anche nell’impronta che sarai in grado di dare al testo, uno stile tutto tuo che convincerà a leggere il tuo articolo piuttosto che altri.

Insomma come rendere interessanti i tuoi contenuti per il blog? Ecco alcuni consigli

1) Focalizza il tuo obiettivo e rendi il tuo articolo utile. Scrivi per le persone

Non è una novità. Rispondere ai bisogni ed alle necessità dei lettori, mantenendo ben saldi i tuoi obiettivi aziendali è una delle prime cose a cui devi pensare. Solo così riuscirai a costruire relazioni durature con il pubblico, che sarà sempre felice di leggerti. Alle persone piacciono le soluzioni, non i problemi.
Parola chiave: Customizzare

2) Dimostra quello che dici

Si, le opinioni contano e sicuramente ai lettori piace avere punti di vista differenti su di un argomento. Ma quando si trattano tematiche complesse, a volte il solo punto di vista non basta.
Ci sono argomenti che hanno la necessità di essere collegati alla fonte originale, che può essere un altro articolo o un libro, di cui vogliamo condividerne il pensiero, o di essere spiegati con esempi concreti.
La fonte originale va sempre cercata bene e verificata. Mentre gli esempi saranno ciò che rafforzeranno il tuo punto di vista, dimostrando concretamente quello di cui stai parlando. Non dimentichiamoci che le cose concrete si ricordano meglio; non è un caso se gli oratori nell’antica Grecia ricorrevano a storie per raccontare dei fatti.
Parola chiave: Concretezza

3) Tesi ed antitesi devono essere entrambi all’interno del testo e punti di vista differenti dal tuo sono utili

Credo siamo tutti d’accordo sul fatto che non tutti la pensiamo allo stesso modo e che non esiste un modo soltanto per fare qualcosa. È giusto quindi, parlare di un argomento in modo oggettivo oltre che soggettivo, spiegando magari tutti i punti di vista e poi argomentare sul perché uno è giusto e l’altro no, secondo la nostra opinione. In questo modo saremo molto più professionali e la nostra esperienza aggiungerà quella marcia in più per far comprendere le informazioni. Così sarà più semplice convincere anche il lettore più malfidato a restare.
Parola chiave: Far riflettere

4) Non avere paura a citare le fonti o gli influencer di settore

Citare le opinioni di altre persone è un ottimo modo per rendere autorevole un contenuto. Quest’attività non solo ti renderà più credibile agli occhi del lettore, il parere degli esperti è sempre qualcosa di positivo e ben visto. Questo è uno dei motivi per cui la cura del contenuto e l’influencer marketing funzionano, ovviamente devi essere in grado di scegliere bene.
Parola chiave: Autorevolezza

5) Scrivi in maniera professionale, ma soprattutto, scrivi bene!

Gli errori di ortografia o di sintassi possono capitare a tutti. Ma attenzione, perché sviste di questo genere possono costare caro alla tua credibilità di autore, con un conseguente calo di interesse nel lettore, attento a questi particolari.
Non è molto scorrevole un testo che al suo interno ha errori che intralciano la lettura, vuoi o non vuoi distraggono e distolgono l’attenzione dal filo del discorso.
Apri il bloc notes del pc, o Keep ed Evernote se scrivi da mobile, e stila una lista delle parole che è bene non utilizzare, troppi “praticamente”, “cioè”, “ad esempio” sono l’equivalente degli “eeeehm… uuuhm..” in un discorso verbale; ed una per i termini da utilizzare e relativi sinonimi in modo da eliminare ripetizioni fastidiose e avere un glossario a portata di mano.
Per correggere il testo e trovare meglio gli errori, rileggi al contrario, inizia dalla fine e una volta corretto fino all’introduzione, ricomincia da capo nella direzione giusta, isolando paragrafo per paragrafo; ti servirà per focalizzare l’attenzione sui vari periodi.
Parola chiave: Metodicità

5) I contenuti dipendono anche dal luogo in cui abitano

Anche l’occhio si sa, vuole la sua parte. Avere un sito web interessante e funzionale dove ospitare i tuoi testi, è uno dei motivi per cui il lettore potrebbe rimanere o meno sull’articolo. La fruibilità, il design e la funzionalità influiscono molto sulla soddisfazione dell’utente.
Provaci tu a terminare la lettura di un contenuto con un font

“Corsiva” dimensione 8 e di colore blu elettrico 🙂

Parola chiave: Testare

7) Misurare l’efficienza e l’efficacia del testo

Dopo aver scritto un contenuto ed averlo indirizzato alle persone giuste, devi vedere se quel pubblico individuato, è giusto veramente.
Efficienza ed efficacia sono due termini astratti che devono trovare la loro concretezza, attraverso la scelta di obiettivi e KPI, una volta definito il ruolo di un contenuto bisogna poi vedere se ha avuto veramente successo.
Quante volte l’articolo è stato letto? Dove si è incartato il lettore? Il testo ha generato riflessioni tanto da far lasciare commenti o generare altre visite interne al sito?
Uno strumento che utilizzo spesso per un monitoraggio iniziale è Hotjar: piattaforma che registra la sessione degli utenti sul tuo blog, da cui puoi vedere il dispositivo utilizzato per leggere, il sistema operativo, il luogo da cui proviene la visita, quanto tempo viene impiegato per leggere il contenuto, da quale parte dell’articolo il lettore è uscito, dove si è soffermato, dove ha cliccato…
Grazie a queste registrazioni puoi avere un’idea iniziale di quale sia la soddisfazione del lettore di fronte al testo e al tuo modo di scrivere. Ovviamente non puoi fermarti qui, ma devi incrociare i dati ottenuti con gli analytics e se ci sono, confrontarli con i competitor.
Parola chiave: Monitorare

6) Utilizzare newsletter e social per replicare il contenuto su canali differenti ed arrivare al tuo pubblico da una via alternativa

Quando si scrive un testo per un sito web, un articolo, bisogna sempre prima pensare all’obiettivo. Cosa deve trasmettere? A chi lo devo trasmettere? Quali sono le possibili informazioni che portano il lettore ad eseguire un’azione dopo la lettura?
Queste domande non si esauriscono con il blog, ma proseguono anche nella strategia sui social e nella newsletter.
Grazie ai giusti social network (per giusti intendo quelli adatti al tuo business, all’argomento del blog, all’articolo), il tuo contenuto può arrivare ben più in là del traffico organico. E per social non si intendono solo Facebook o Twitter, ma a seconda del tuo target e di dove risiede, potrai utilizzare piattaforme come Pinterest, Youtube, Instagram, Flipboard e dare una seconda vita ed una forma diversa, non per forza testuale, ai tuoi articoli.
Per la newsletter il discorso è ben più ampio, ci sono già delle persone affezionate lì sopra, chi si iscrive è ovvio che vuole tornare a leggere i nostri aggiornamenti. Alcune delle motivazioni di sottoscrizione alla newsletter sono proprio il bisogno di informazione e aggiornamento e l’interesse verso i contenuti.
Il segreto sta nel non deludere le aspettative e dare i giusti contenuti al giusto target; non è un caso infatti che ci sia la possibilità di dividere la base iscritti in liste, per poter prendere in considerazione la tua audience raccogliendo dati e studiare, passo dopo passo quali argomenti interessano davvero. Una delle soluzioni per capire come essere interessanti agli occhi degli iscritti, può essere quella di dividere la newsletter in sezioni differenti e monitorare le azioni.
Dare informazioni accurate e i contenuti giusti sarà il principale motivo per cui gli iscritti e i lettori torneranno a visitarti.
Parola chiave: Diffusione e differenziazione
 
Questi sono alcuni consigli utili per creare contenuti di qualità per il blog, diciamo che non seguire queste regole, significa proprio minare alla base del proprio business. È importante sapere in quale direzione si vuole andare e a chi vogliamo rivolgerci per creare una community solida di lettori.
Non farti prendere dal panico e scrivimi nei commenti, se hai altri consigli da suggerire 😉

Scrivere non basta. Come creare contenuti di qualità per un blog

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