Daily Orange Squeeze Episodio 24 – Pointsification
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Ciao e bentornato su Spremute Digitali.
Ti ricordi della Gamification? Ne abbiamo parlato nella puntata scorsa, è un concetto di cui parliamo sempre bene. È un circolo virtuoso positivo, con un rovescio della medaglia abbastanza considerevole. Oggi parleremo di Pointsification. La parte cattiva ed oscura.
Sappiamo che giocare stimola competizione e engagement.
Sappiamo che il gioco ce lo portiamo dalla preistoria.
Sappiamo che nel gioco si legittimano comportamenti di gerarchizzazione e di espressione della posizione sociale in virtù delle regole stesse che si impongono e di chi succede meglio.
Bene.
Che succede quando queste regole vengono rese un sistema tossico?
Hai presente Disneyland? Posto idilliaco per famiglie in cui l’accoglienza e la pulizia sono un must. Benissimo è uno dei posti in cui la Pointsification è diventata tra le peggiori nel mondo.
Come hanno fatto?
Hanno preso il sistema points badge leadboards e lo hanno reso tossico.
Il sistema della casa del Topo, si basava su un sistema di punti e stimolazione visuale che promuoveva la produttività nel cambiare la biancheria dalle camere di Disneyland.
Tracciando lo scoring agli impiegati veniva dato un nuovo obiettivo di produttività, ovviamente non richiesto nel contratto, se non fosse che ha reso competitivi gli impiegati che, registrati come poco produttivi, rischiavano di perdere il posto.
Ricordi quando ho detto che il gioco legittima la competizione e l’imposizione gerarchica? È perché le rende innocue, cosa succede però se il gioco impatta la tua vita lavorativa? Esatto succede che diventa un incubo di proporzioni mai viste perché non solo non fai divertire i tuoi dipendenti, che è il meno, ma li poni davanti alla scelta di sovra produrre per un contratto, in cui quello prima non rientrava, con la scusa di monitorarli, sempre per un gioco, e poi li mandi a casa se non sono abbastanza produttivi. Disgustoso.
Il fatto stesso di venir giudicati da delle applicazioni che ti dicono che stai andando male, per un lavoratore è degradante, figurarsi se mette stress e pressione invece di svolgere la sua mansione di palliativo. Fortunatamente si è dimostrato un sistema totalmente antiproduttivo, e la Disney lo ha abbandonato perché alla lunga ha risentito della quantità di incidenti provocati da questo commitment esagerato. E no alle aziende non dovrebbero piacere gli Hunger Games. Alla fine di questa storia potremmo dire che la Gamification è niente di più che uno strumento. Funziona quando supporta le persone che lavorano per te, non funziona se cerca di manipolarle facendo credere il contrario. Quindi, armatevi di pazienza, un buon game designer e Giocate, e fate giocare, migliorate la vita alle persone e tornerà indietro. Sta a noi essere virtuosi.