Daily Orange Squeeze Episodio 31 – Agrifood 4.0
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Ciao e bentornato su Spremute Digitali!
Ti ricordi per caso di quando abbiamo parlato di Blockchain riguardo agli NFT? Oggi parliamo di Agrifood 4.0, ossia di come il Made in Italy enogastronomico si stia adeguando al digital drive. Che c’entra la blockchain con delle succose mozzarelle? Ottima domanda. Partiamo dall’inizio, un mini mini spiegone, lo giuro.
La blockchain, ricordiamo è una tecnologia basata su distributed ledger particolare, che registra elettronicamente ogni transizione su una base dati che è trasparente e accessibile a tutti in ogni suo punto.
Ogni transazione nell’unità della piattaforma verifica l’altra. Ma tornando a noi, cosa c’entra questo con la meravigliosa mozzarella di bufala che sogniamo tutti di mangiarci la notte?
C’entra che il Var Group ha intrapreso un percorso di investimento nella startup Apio. L’obiettivo?
Esplorare le soluzioni dell’open innovation e nella fattispecie la tecnologia blockchain in funzione di una applicazione, trusty che tenterà di rendere competitiva la filiera della produzione agroalimentare.
La collaborazione nasce per creare un ecosistema di soluzioni e competenze in grado di aumentare la trasparenza del settore agroalimentare nel mondo e supportare i prodotti locali.
L’esito che giunge al consumatore è un Qr che l’utente può inquadrare per ottenere tutte le informazioni in grado di ripercorrere la filiera produttiva che serviranno a stringere contatti con i produttori di volta in volta diversi. Il risultato di questo procedimento si trova nei vantaggi competitivi e nei miglioramenti produttivi inestimabili.
Non è però la blockchain la vera innovazione del settore, quanto la capacità di sfruttare il digitale per rendere trasparenti le più essenziali informazioni da condividere con la clientela, come i dati sul prodotto in modo sicuro, diffuso e accessibile a un pubblico vasto.
A cambiare le regole del gioco sono le funzioni Free dell’applicazione che hanno una immensa capacità di penetrazione del mercato, cioè si rende funzionale anche ai consumatori, che devono usufruirne, oltre che chi dovrà farci business, che invece vedrà le sue funzionalità a pagamento.
L’intero processo di validazione avrà conferme nel prossimo futuro, ma è bene sperare che la fiducia dei consumatori ha già riscosso grandi risultati nel garantire l’autenticità dei prodotti Made in Italy così come la trasparenza. Sarà possibile adattarsi al nuovo mercato digitale in un settore così importante?