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YouTube vieterà fake news e disinformazione sui vaccini

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 30 Settembre 2021

YouTube Vaccini

YouTube ha annunciato che vieterà tutti gli account e i contenuti contro i vaccini, inclusi alcuni molto popolari.

La società ha confermato che gli account verranno rimossi; così come tutti i post che esprimono preoccupazioni infondate sui vaccini o ne danno informazioni false.

Sono migliaia, infatti, i video che mettono in correlazione i vaccini con l’autismo o il cancro, cose che, ovviamente, non sono assolutamente collegate.

Con i nuovi controlli di YouTube, comunque, alcuni grandi account conosciuti a livello globale verranno chiusi e i contenuti cancellati.

Alcuni di questi sono di proprietà del rampollo della famiglia Kennedy, Robert F. Kennedy Jr.; un altro, invece, è del sostenitore della medicina alternativa, Joseph Mercola. 

Prima di questa mossa, YouTube aveva già bloccato gli account che diffondevano contenuti fuorvianti sul vaccino COVID-19; ora l’azienda ha fatto di tutto per qualsiasi contenuto relativo all’anti-vax.

La mossa di YouTube a favore dei Vaccini

YouTube ha affermato che nell’ultimo anno ha rimosso 130.000 video per aver violato le sue politiche sui vaccini COVID-19; ma alla luce dell’esitazione sui vaccini e del sospetto generale sulla loro sicurezza era necessario fare di più.

Per questo l’azienda, lavorando a stretto contatto con le autorità sanitarie, ha cercato di rimuovere quanti più contenuti dannosi possibile; non è più tollerabile che la rete sia invasa da disinformazione su vaccini o sul covid; come non è più tollerabile che YouTube venga usato per diffondere fake news e informazioni che mettono in allarme la popolazione senza alcun fondamento scientifico.

Questo non significa, comunque, che i discorsi sui vaccini saranno vietati. La piattaforma consentirà ancora dibattito, nonché discussioni sugli effetti collaterali reali dei vaccini e su tutte le informazioni verificate sulla loro efficacia o inefficacia.

I divieti serviranno a promuovere l’esitazione in base a ragionamenti errati e a fake news sull’argomento e non a censurare le discussioni civili e lo scambio di opinione; a patto che queste siano concrete e verificabili.