Corporate Innovation

Servono più organizzazioni piatte per favorire l’innovazione in azienda

Silvia De Angeli Pubblicato: 17 Gennaio 2022

organizzazioni piatte

La digitalizzazione e le nuove modalità di lavoro hanno spinto le aziende verso un cambiamento profondo, a trasformazioni organizzative. Sono emersi nuovi paradigmi e approcci differenti: metodologie agili, lavoro per obiettivi, responsabilizzazione delle persone, leadership diffusa… Elementi che appartengono alle organizzazioni piatte, le quali favoriscono la creatività, l’innovazione e la collaborazione.

La realtà ora è una, smart, non più divisa tra reale e virtuale. E la società, in generale, non è più quella di prima.

Le organizzazioni piatte favoriscono la creatività, l’innovazione e la collaborazione.

Organizzazioni piatte: un cambiamento necessario e sostanziale

In questo momento storico le organizzazioni possono scegliere di adottare due atteggiamenti, uno l’opposto dell’altro:

  1. continuare con il business as usual, nel rispetto della propria struttura tradizionale, ignorando che l’unica vera costante per progredire è il cambiamento;
  2. reagire proattivamente, comprendendo i fenomeni in atto e la necessità di innovare e trasformarsi.

Non ci sono alternative o vie di mezzo. Le possibilità sono solamente due, in antitesi: vivere o morire.

Non è più sostenibile adottare un metodo rigido, basato su una struttura verticistica. Le organizzazioni verticali, piramidali, quelle con diversi livelli di subordinazione e altrettanti gradi di responsabilità, quelle in cui la comunicazione interna è spesso carente e i tempi di risposta sono lunghi, non sono più efficaci. Viene anche meno la figura dell’uomo solo al comando, il leader oggi è colui che scende dal trono del potere per ascoltare le persone, dando loro responsabilità e fiducia

Le nuove organizzazioni vengono definite “piatte”, proprio perché non ragionano più verticalmente, ma orizzontalmente, sul piano delle competenze.

Gli elementi caratteristici delle organizzazioni piatte sono essenzialmente tre: 

  1. cultura e metodi agili;
  2. responsabilizzazione e benessere delle persone;
  3. soft skill e leadership accessibile.

Cultura e metodi agili: tutto è più smart

Nelle organizzazioni piatte è tutto più smart, lean (snello), agile e flessibile. La burocrazia diminuisce, le procedure vengono semplificate e si registrano miglioramenti sia sul piano qualitativo, sia sul quantitativo.

Innanzitutto, si risparmia tempo. Tutto si muove agilmente, con una fluidità tipica della società liquida. Niente più passaparola infiniti, riunioni superflue, firme non necessarie, spostamenti inutili.

Documenti, progetti e idee non rimbalzano più tra mille uffici, magari per finire nel cassetto di una scrivania. Anzi, in molte realtà, oggi, non vi sono nemmeno più scrivanie e le informazioni circolano fluidamente tra gli addetti ai lavori nei cloud e nelle Intranet, senza salire o scendere alcun gradino (metaforico) della piramide.

La comunicazione è orizzontale, come tutti i processi, ed è dinamica. Grazie ad una maggiore responsabilizzazione, autonomia e libertà di azione, le decisioni sono più immediate e le problematiche vengono risolte con meno giri di chiamate, e-mail o riunioni. 


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Un’importante conseguenza di questo cambiamento è che i clienti, sia nella vendita di servizi sia di prodotti, sono più soddisfatti, poiché ricevono risposte celeri ed un’assistenza personalizzata. 

Si risparmia tempo, anche grazie alle nuove modalità di lavoro agile, ma anche soldi, poiché i costi di gestione e amministrazione, soprattutto nelle piccole imprese, sono minori. Nelle realtà più piccole dirigenti e dipendenti entrano in contatto diretto senza il necessario intervento di figure di middle management. Nelle grandi aziende, invece, si ragiona per dipartimenti, entro i quali la comunicazione e la condivisione di informazioni è più gestibile.

Le distanze, sia fisiche sia sociali diminuiscono e in alcuni casi si annullano completamente. Oggi si può lavorare a distanza senza avvertirla, anzi. Le nuove modalità di lavoro hanno contribuito ad implementare i rapporti umani e a colmare alcuni vuoti, come quello di chi ha lasciato le regioni del sud o piccoli comuni e ora vi fa ritorno (leggi questo articolo se vuoi approfondire il fenomeno chiamato south working). 

Nelle organizzazioni piatte tutto è più smart: i luoghi, le persone e le tecnologie.
Nelle organizzazioni, oggi, tutto è più smart: i luoghi, le persone e le tecnologie.

Responsabilizzazione e benessere delle persone

Le nuove modalità di lavoro orientate al raggiungimento degli obiettivi, responsabilizzano le persone e questo genera maggiore motivazione, coinvolgimento e senso di appartenenza. L’engagement, infatti, è uno dei principali pregi delle organizzazioni che si sviluppano orizzontalmente, dove le persone trovano un motivo profondo in quello che fanno. 

In queste realtà, i valori, il purpose, la mission e la vision dell’azienda vengono interiorizzati, fatti propri, e si registrano meno licenziamenti volontari, quelli che ci hanno portati a parlare di great resignation.

Come illustra una recente ricerca condotta in questo 2021 da IPSOS, il 43% dei lavoratori italiani si ritiene felice se possiede un lavoro di valore. Un dato che conferma quanto ora come non mai, le persone sentano il bisogno di avere un lavoro motivante al di là del compenso, che permetta loro di generare valore attraverso uno scopo, anche grazie ad un clima aziendale piacevole.

Nelle aziende che hanno nel tempo abbattuto la propria struttura piramidale, le persone sono più felici, poiché non vengono considerate solo come lavoratori, ma come individui completi, in nome di una sana integrazione tra vita e lavoro (work-life integration). 

Oggi si lavora per obiettivi, indipendentemente da orario e luogo di lavoro. Le persone hanno maggiore libertà e responsabilità: sono le loro competenze a fare la differenza.

Soft skill e leadership accessibile

Sono le competenze, in primo luogo le soft skill, a fare la differenza, poiché permettono alle organizzazioni di affrontare le nuove sfide e adottare una nuova forma, non più piramidale. 

De-costruire le strutture tradizionali è possibile solo se l’azienda, a livello culturale, ha l’atteggiamento giusto. Può essere semplice se internamente c’è una risposta positiva, o complesso, persino impossibile, laddove le persone si mostrano passive e non disponibili. 

Nelle organizzazioni piatte, i cambiamenti non possono essere voluti e realizzati solo dall’alto. Il vertice inteso come la leadership autoritaria, non esiste più. 

C’è ora una leadership accessibile, che pratica l’ascolto, dà il buon esempio, motiva, incoraggia e crea un ambiente sano e sostenibile. Nella nuova realtà, dove reale e virtuale si fondono, il nuovo leader deve anche saper gestire i team ovunque questi siano (long distance leadership), abbandonando il “command&control” per abbracciare il più people-oriented “trust&empowerment”.

Le nuove organizzazioni l’hanno capito: il cambiamento o lo si governa o si viene governati.

Il pericolo più grande nei momenti di turbolenza non è la turbolenza in sé, ma è affrontarla con le logiche del passato. 

Peter Drucker