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HR e Metaverso – quale futuro?

Matteo Sola Pubblicato: 20 Aprile 2022

hr e metaverso

Facebook rilancia e diventa Meta. Da quel momento non si fa altro che parlare di Metaverso, un nuovo scenario che connette VR, AR, intelligenza artificiale, visori di nuova generazione, Blockchain e altro ancora per creare una realtà alternativa e un nuovo campo di azione per aziende e persone.

Bolla speculativa e operazione di marketing o futuro del business?

Difficile dirlo ora.

Sul Metaverso ci sono pareri discordanti

Metaverso: futuro del business o speculazione?
Metaverso: futuro del business o speculazione?

Da un lato si schierano i filosofi della “distrazione di massa” da parte di Zuckerberg, reduce da anni di scandali e accuse relative all’utilizzo dei dati degli utenti, dai presunti meccanismi di influenzamento persino politico degli elettori al costante calo del brand, che da tempo ormai non fa più presa sulle nuove generazioni scappate su Tiktok.

Scettici anche quelli che ricordano bene l’esperimento di “Second Life”, il social che diversi anni fa propose un mondo alternativo e virtuale in cui vivere, fallendo nel giro di poco. Non a caso il suo fondatore è stato il primo a commentare il rilancio di Facebook in modo critico, tra amore-odio e fascinazione in vista di una possibile nuova vita per il suo sogno. E non solo lui.

Dall’altro è palese che le tecnologie studiate per anni proprio da Facebook e da altri player del settore, possono finalmente permettere un salto di qualità notevole rispetto al passato, quindi potrebbe essere il momento giusto, storicamente, per riaprire questo fronte.

La cosa certa è che gli entusiasmi, per ora, sono importanti e i brand fanno la corsa per mettere una bandierina in questo mondo, comprando terreni, lanciando negozi virtuali e vestiti alla moda. Questo in particolare grazie al trend non trascurabile degli NFT, ovvero dei certificati di proprietà di un item digitale, astratto, ma esistente, unico e non riproducibile, registrato e autenticato grazie alle logiche della Blockchain.


Sul tema puoi leggere anche le potenziali applicazioni degli NFT nel campo dell’istruzione.


E forse le vere potenzialità, sempre più rivoluzionarie, sono proprio legate alla Blockchain, che ben oltre al tema dei bitcoin sta ponendo per alcuni le basi di una nuova era di internet, il Web3.

Vi è poi chi dice che di metaversi ne esistono tanti e non da poco. Se si pensa al gaming, “World of Warcraft è stato forse il metaverso di maggior successo nella storia, insieme appunto a Roblox, dove aziende come Nike stanno già investendo per creare i loro mondi privati, a MineCraft, videogioco di tipo sandbox sviluppato nel 2009 dallo svedese Markus Persson e acquisito da Microsoft nel 2014 per 2,5 miliardi di dollari.”

Quale sarà l’impatto del Metaverso sul mondo HR?

Impatto del Metaverso nel mondo HR
L’impatto del Metaverso nel mondo HR sarà inarrestabile. Quale futuro?

Come prepararsi all’impatto del metaverso nel mondo delle risorse umane?

Come sempre, seguendo le evoluzioni del business e della tecnologica e cercando di comprendere al meglio ciò che si sta muovendo.

Di seguito provo a immaginare le principali trasformazioni che, come HR, potremmo ritrovarci ad affrontare in tempi più o meno rapidi.

1 – Cambio di mindset del management: un nuovo mondo richiede nuove strategie e mentalità

Se il metaverso e il web3 prenderanno piede, i primi a dover capire cosa sta succedendo, come sfruttarlo o almeno come non rimanere travolti saranno i top manager delle aziende. Come sempre anagraficamente svantaggiati e meno digital savvy, i manager dovranno rimboccarsi le maniche e affrontare un cambiamento sia di business, sia organizzativo, che potenzialmente si imporrà a ritmi molto più alti rispetto all’evoluzione tecnologica precedente (perché il digitale è così, accelera e non ha molta intenzione di aspettare gli scettici). 

L’HR come sempre dovrà abilitare questa evoluzione in primis di mindset e superare le resistenze ai cambiamenti che si renderanno necessari.

2 – Re-design organizzativo: come ci riorganizziamo?

dao organizzazioni decentrate e autonome
Le DAO – Decentralized Autonomous Organization, organizzazioni autonome decentrate basate sulla Blockchain, sono il futuro o già il presente?

Cambio o evoluzione di business richiederanno nuove strutture organizzative o modifiche di quelle attuali per far fronte alle nuove sfide. E i modelli a disposizione non sono scritti nel passato, ma andranno inventati, a partire dai nuovi ruoli che eventualmente verranno introdotti in azienda.

Si tratta di una sfida nella sfida, in realtà, visto che un altro trend legato proprio al Web3 sono le nuove forme organizzative, sempre più radicali come le DAO (Decentralized Autonomous Organization). 

Nel frattempo l’HR sarà ancora concentrato sul capire come rendere i manager super-gerarchici semplicemente un po’ più “gentili”?

3 – Accelerazione nella scomparsa di professionalità considerate come “superate” e non dotate delle competenze utili a rimanere al passo con i tempi. 

Nel Web3 sarà necessario capire “chi sta rimanendo indietro”, rischia di perdere il posto per esclusione o sostituzione tecnologica (tema già presente da tempo nei dibattiti a causa dell’automazione e del diffondersi dei robot sul lavoro) e come aiutarlo a riconvertirsi aggiornando le proprie competenze

Come spesso si dice in ambito digital transformation in generale, sarà un tema di up-skilling e reskilling ulteriore, a meno che l’HR non voglia trovarsi a gestire primariamente accordi con i sindacati per i licenziamenti.

4 – Nuove professioni e caccia ai talenti: se alcuni saranno in difficoltà altri potranno inventarsi nuovi lavori o avere più mercato. 

Un’analisi di LinkedIn ha rivelato infatti un picco di offerte di lavoro legate alla crittografia lo scorso anno. Secondo i dati del social network gli annunci nel settore della Blockchain nel mercato USA sono aumentati di oltre il 395% tra il 2020 e il 2021. Questa crescita nello spazio crittografico supera la crescita del più ampio mercato tecnologico, che ha visto un aumento dei posti di lavoro del 98% nello stesso periodo.

Si parla di “Web3 developer”, designer della realtà virtuale o aumentata, “Crypto artist” (l’artista digitale che grazie alla Blockchain rende uniche e non riproducibili le sue opere), ma anche Innovation Manager ed esperto di Cyber Security, professioni già esistenti e in continua crescita di importanza già da qualche anno. 

Professioni che come sempre, in parte, si inventano da sole (per affinità di competenze già possedute da alcuni rispetto a quelle richieste dalle nuove figure, o per capacità di crearsele sul campo da parte dei più proattivi), ma che poi, su larga scala, qualcuno dovrà formare e reclutare in azienda.

Professioni che l’HR dovrà imparare a conoscere e che si potrebbe ritrovare a “cacciare” disperatamente sul mercato, sperando di aver qualcosa di ghiotto e attrattivo da offrire a livello di ambiente di lavoro, benefit e cultura aziendale per non ricadere nella guerra dei talenti fatta a colpi di solo stipendio (non molto economica). 

Sarà quindi necessario anche chiedersi chi siano questi personaggi che ricoprono i nuovi ruoli come persone in carne ed ossa: cosa cercano dalle aziende? Dove sono disposti a venire a lavorare e per fare cosa esattamente? Cosa li farà rimanere?

 5 – Evoluzione del ruolo HR nel contesto di spazi aziendali multipli

Ormai non è più cosa nuova parlare di “Digital HR”, un approccio al lavoro nelle risorse umane che in realtà sembrava fantascienza solo pochi anni fa.

Dopo UX design, data driven approach, comunicazione digitale e metodologie di lavoro “agile”, all’HR potrebbe essere richiesta un’ulteriore evoluzione in prima persona, volta a capire cosa farcene della Blockchain in ambito people, come sfruttare realmente VR&AR integrati nei nostri processi, e come abilitare una vita e cultura aziendale che, non solo abbandona il perimetro dell’ufficio tradizionale, ma si sviluppa contemporaneamente su piani di realtà diversi e sovrapposti (alla faccia del dilemma smart working e dei dibattiti su quanti giorni si può lavorare da casa al mese). 

Insomma, ci sarà da divertirsi.