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Chi sono i veri proprietari dei Bitcoin? Analisi e diffusione della criptovaluta

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 26 Ottobre 2021

Bitcoin

La crescente popolarità di Bitcoin non ha cambiato una delle sue caratteristiche principali: la sua proprietà è ancora concentrata nelle mani di pochi.

Secondo il National Bureau of Economic Research, i primi 10.000 investitori individuali in Bitcoin controllano circa un terzo della criptovaluta in circolazione.

Gli appassionati di criptovalute hanno riflettuto a lungo su chi siano i maggiori proprietari della celebre valuta digitale. Parliamo, tuttavia, di una ricerca particolarmente difficile; poiché molti degli indirizzi più grandi spesso non rappresentano individui, ma scambi e altre entità che detengono Bitcoin per conto di altri investitori.

Utilizzando un metodo di raccolta dati che differenzia indirizzi appartenenti a intermediari e individui, i ricercatori di NBER hanno fatto scoperte interessanti.

Ad esempio, che i primi 1000 investitori individuali controllano circa 3 milioni, ma parliamo di dati che potrebbero variare.

Diffusione dei Bitcoin, chi detiene le maggiori quantità di criptovaluta?

Questa misurazione della concentrazione molto probabilmente è un dato parziale poiché non si può escludere che alcuni degli indirizzi più grandi siano controllati dalla stessa entità.

Ad esempio, i dati non assegnavano la proprietà dei primi Bitcoin detenuti in circa 20.000 indirizzi a una persona sola; anzi li consideravano appartenenti a 20.000 individui diversi.

La concentrazione dei miner è ancora più profonda. NBER ha scoperto che circa il 10% di questi “minatori” controlla il 90% della capacità di mining di Bitcoin; mentre solo lo 0,1% controlla il 50% della capacità di mining.

Questi risultati suggeriscono che, nonostante la notevole attenzione che Bitcoin ha ricevuto negli ultimi anni, l’ecosistema è ancora dominato da giocatori grandi e concentrati. 

Come già detto parliamo di dati parziali che non possono essere confermati al 100%; tuttavia è innegabile che per diverse ragioni il Bitcoin sia ancora retaggio di pochi. Se questa criptovaluta si diffonderà in maniera più capillare, diventato magari una valuta “ufficiale”, allora le cose potrebbero cambiare. Potrebbero entrare in gioco altre entità e la diffusione potrebbe essere più omogenea e, magari, regolamentata. Ma questo è un grosso “se”, soprattutto a fronte di tutti i dubbi dei governi al riguardo.