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Blue Origin fa causa alla NASA, la nuova battaglia di Jeff Bezos

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 18 Agosto 2021

Blue Origin Nasa

Blue Origin di Jeff Bezos ha fatto causa al governo degli Stati Uniti dopo che la NASA ha assegnato un contratto per un lander lunare a SpaceX.

La causa è nata dall’idea dell’ideatore di Amazon, secondo cui l’agenzia ha “erroneamente” assegnato il contratto da 2,9 miliardi di dollari a Elon Musk all’inizio di quest’anno.

Un portavoce di Blue Origin ha affermato che la società vuole rimediare ai difetti nel processo di acquisizione riscontrati nello Human Landing System della NASA.

Sembra, infatti, che i problemi identificati in questo appalto non abbiano rispettato l’equità, e la leale concorrenza per garantire un ritorno sicuro sulla Luna per l’America.

SpaceX, Blue Origin e Dynetics erano in competizione per quelli che avrebbero dovuto essere due contratti; dopo che i finanziamenti del Congresso sono stati più bassi del previsto, la NASA ha optato per un solo contratto.

La NASA contro Blue Origin, la parola agli avvocati

SpaceX si è aggiudicata l’esclusiva ad aprile; la società dovrà, quindi, costruire un veicolo spaziale per trasportare gli astronauti sulla superficie lunare nell’ambito del programma Artemis della NASA; che mira a riportare gli esseri umani sulla Luna per la prima volta dal 1972.

Blue Origin ha protestato contro questa decisione, ma il Government Accountability Office si è schierato con la NASA sulla sua decisione di scegliere un unico offerente.

Adesso si attende la risposta della NASA che dovrà “replicare” a Jeff Bezos entro il 12 ottobre. Al momento le fonti interne all’agenzia si sono limitate a dire che è in corso l’esame dei dettagli del caso. 

La missione sulla Luna ha comunque la priorità su tutto, perché pensata per un bene superiore e per lo sviluppo di nuove tecnologie che aiuteranno all’approdo su altri pianeti; di certo “perdere tempo” con cause e controversie legali non è tra i progetti del Governo e dell’agenzia spaziale. 

Non sappiamo se la questione andrà a finire realmente in tribunale, l’unica certezza è che qualcuno dovrà sborsare un bel po’ di soldi entro i prossimi mesi.