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Uchuu, l’esplorazione spaziale riparte da un universo simulato

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 13 Settembre 2021

Uchuu

L’astronomia è un po’ diversa dalle altre scienze. Il cosmo, ad esempio, contiene tutto ciò che possiamo osservare; quindi gli astronomi non possono studiare più universi per vedere come funziona il nostro.

Però si possono creare simulazioni al computer e “modificare a piacimento” i vari parametri. Tramite queste “prove”, gli astronomi possono vedere come cose tipo la materia oscura e l’energia oscura svolgono un ruolo nel nostro universo.

La simulazione Uchuu è la più grande e dettagliata simulazione dell’Universo mai realizzata. Contiene 2,1 trilioni di “particelle” in uno spazio di 9,6 miliardi di anni luce. Il test modella l’evoluzione dell’Universo attraverso più di 13 miliardi di anni. Non si concentra sulla formazione di stelle e pianeti, ma esamina invece il comportamento della materia oscura all’interno di un Universo in espansione.

Uchuu, un “universo tascabile” a portata di mano

Il dettaglio di Uchuu è abbastanza alto da consentire al team di identificare qualsiasi cosa, dagli ammassi di galassie agli aloni di materia oscura. Poiché questa costituisce la maggior parte della materia nell’Universo, è il principale motore della formazione e del raggruppamento delle galassie.

Ci vuole un’enorme quantità di potenza di calcolo e di spazio per creare un modello così dettagliato. Il team ha utilizzato oltre 40.000 core di computer e migliaia di ore per generare la simulazione e ha prodotto più di 3 petabyte di dati.

Sono 3000TB o 3 milioni di GB per noi mortali. Utilizzando la compressione ad alta densità, tuttavia, il team è stato in grado di comprimere i risultati in soli 100TB di spazio di archiviazione. È ancora un’enorme quantità di dati, ma può essere archiviata su una singola unità.

Inoltre il team di Uchuu ha condiviso i suoi dati grezzi su skiesanduniverses.org; quindi teoricamente è possibile esplorare il loro universo virtuale in qualsiasi momento.

Oltre ad essere una simulazione cosmica dettagliata, questa può essere utilizzata dai ricercatori che lavorano sull’estrazione di dati scientifici. Man mano che vengono create grandi rilevazioni del cielo e più simulazioni, i dati diventeranno così grandi che il data mining svolgerà un ruolo cruciale nella ricerca astronomica.

Insomma a conti fatti gli scienziati hanno lavorato su un “universo tascabile” che in soli 100TB permette di avere il “nostro spazio” a portata di mano.