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CDP Venture Capital-Fondo Technology Transfer: 260 milioni per l’innovazione

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 5 Ottobre 2021

Technlogy Transfer

CDP Venture Capital, di Cassa Depositi e Prestiti che si occupa di realtà innovative; ha siglato una partnership con il Fondo Europeo per gli Investimenti per  sovvenzionamenti fino a 260 milioni di euro.

Lo scopo è semplificare ed accelerare l’ingresso nel mercato alle startup che si occupano di innovazioni tecnologiche.

Si punta a realtà che operano nei campi della robotica, l’aerospaziale e l’intelligenza artificiale, che partono dai centri di ricerca e mirano a creare un settore produttivo a parte.

La partnership porta i finanziamenti dedicati al trasferimento tecnologico (Technology transfer) in Italia oltre quota 400 milioni di euro.

L’intesa è stata siglata dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale di CDP Venture Capital Sgr Enrico Resmini; dall’Amministratore Delegato di FEI Alain Godard, alla presenza dell’Amministratore Delegato di Cassa Depositi e Prestiti Dario Scannapieco.

La partnership vuole dare continuità a ITAtech, la piattaforma di investimenti di CDP e FEI per il Technology Transfer italiano.

Per gli esperti sarà un modo per dare continuità alla grande produzione scientifica del nostro paese e per permettere a tali innovazioni di accedere al mercato.

L’importanza dei fondi  Technology Transfer

L’italia vive da sempre un paradosso quando si parla di scienza e innovazione. Da una parte gli scienziati e i ricercatori del nostro paese sono tra i più apprezzati al mondo; mentre dall’altra il settore dell’innovazione soffre una mancanza di investimenti che genera una stagnazione in tutto il settore, proprio perché la prima fase di ogni ricerca si basa quasi esclusivamente sui fondi. 

Per questo le sovvenzioni tipo quella Technlogy Transfer sono così importanti per il nostro paese. Questa nello specifico si occupa di Fondi di Venture Capital specializzati in alcuni settori specifici e che, chiaramente, diventeranno cruciali per il futuro. Tra questi transizione energetica, sostenibilità ambientale, tecnologie applicate all’agricoltura e all’alimentazione, robotica, life science e aerospazio.

L’idea di fondo è quella di realizzare dei Poli Nazionali che lavorano su tutto il territorio e sono in connessione diretta con le università e i principali centri di ricerca per intercettare e garantire la crescita delle eccellenze imprenditoriali nel paese.

In questo modo si potranno valorizzare adeguatamente le eccellenze e i talenti italiani che nascono dentro le università e nei centri di ricerca. Un modo per stimolare la crescita imprenditoriale e la collaborazione e aiutare il paese a sviluppare il proprio potenziale anche in ambito internazionale.