Senza categoria

Incubatori e acceleratori strizzano l’occhio alle startup che generano alto impatto sociale

Uberto Saltarelli Pubblicato: 11 Maggio 2021

startup alto impatto sociale

Sfatiamo un mito: a differenza di quello che molti pensano, si può nascere intraprendenti, ma non si nasce imprenditori e non è neanche sufficiente avere un’ottima idea, se poi non si è in grado di metterla a terra e crearci un business. Per questo, da quasi diversi anni ormai, esistono degli spazi dedicati che velocizzano, supportano e valorizzano i team nel processo di trasformazione da una semplice idea ad idea imprenditoriale e non solo!

Per chi è già nel settore, o chi si sta affacciando adesso, sicuramente avrà capito di cosa sto parlando, ovvero degli incubatori e degli acceleratori; brevemente si intendono quei luoghi fisici, ma anche virtuali, che supportano le startup in fase di nascita e crescita (incubatore), diffusione e promozione del proprio business (acceleratore) in percorsi costruiti ad hoc della durata di diverse settimane, solitamente almeno 12.

Il rapporto del Sis

Lo scorso 8 Aprile il Sis (Social Innovation Monitor) ha presentato il nuovo “Report Pubblico sugli incubatori/acceleratori italiani 2020” con la collaborazione di diversi partner tra cui InnovUp, PNICube, Lifegate e tanti altri con un focus di analisi verso quelle realtà che supportano le startup che generano alto impatto sociale nella loro offerta di business.

Secondo il report, in Europa sono presenti più di 1217 incubatori e acceleratori, di cui il 212 (17%) sono Italiani; nonostante l’annata storica che abbiamo passato nell’ultimo anno c’è stato un incremento di nuovi centri aperti, ben 15 (+8%); un chiaro segnale di come il concetto di imprenditorialità stia riprendendo piede in Italia rispetto agli anni passati.

Nello studio viene fatta una distinzione tra gli incubatori e gli acceleratori sulla base del numero delle startup incubate che generano un impatto sociale nel loro business.

È interessante questa distinzione relativamente ad alcuni risultati ottenuti nell’analisi del campione analizzato, pari ad 80 Incubatori/acceleratori, infatti, sulla base dei dati raccolti, un terzo degli Incubatori/acceleratori acquisiscono quote societarie nelle startup che partecipano ai loro percorsi e il dato cresce fino al 50% se si considerano solo i Social Incubator confermando una tendenza/attenzione, in crescita costante rispetto al 2019, del mercato verso questa tipologia di startup.

Nonostante il dato indicativo, a livello di servizi offerti a supporto di queste realtà c’è però ancora una carenza di servizi offerti di valutazione dell’impatto sociale rispetto ad altri servizi offerti come le attività di supporto manageriale o nella ricerca di fondi, attività chiave e tipiche che creano un vantaggio competitivo e rendono gli incubatori/acceleratori molto richiesti.

Startup italiane nel 2021: sono già 5 quelle da tenere d’occhio