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Robotaxi e guida automatica, quanto manca alla rivoluzione?

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 3 Agosto 2021

Robotaxi

Giganti della tecnologia come Google, Apple e Amazon avevano promesso l’arrivo delle loro flotte di robotaxi su larga scala. Naturalmente, questo non è accaduto.

Costi eccessivamente elevati, periodi di prova prolungati e problemi di sicurezza hanno indubbiamente fatto la loro parte. Ma è emersa anche una nuova minaccia, come ha illustrato il Financial Times.

Il problema di fondo, sembra derivare dai sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) in rapido sviluppo. Questi, secondo gli esperti, potrebbero mostrare un percorso migliore verso la tecnologia completamente senza conducente.

Al momento questa tecnologia ha raggiunto il Livello 1 e 2; non si esclude una rapida evoluzione verso i nuovi e ambiti Livelli 4 e 5, dove un veicolo sarà realmente autonomo e prodotto a un costo inferiore.

Robotaxi, quale è il problema?

Il “problema” forse è proprio questo: i tempi di produzione. Sembra, infatti, che le aziende vogliano offrire una piena automazione senza compromessi. Per questo la tecnologia è in ritardo sulla tabella di marcia. Però a questo fa seguito il fatto che le varie aziende non sembrano avere un piano di riserva; nel caso del mancato raggiungimento dei Livelli 4 e 5 (in tempi brevi) significherebbe una mancanza di alternative.

Certo i sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) sono notevolmente migliorati e le aziende dietro di loro stanno già offrendo prodotti molto interessanti; ma non è il livello a cui ambiscono gli scienziati; non ancora almeno.

Molti sostengono che il divario dal livello 2 al livello 4 è troppo grande da colmare; il salto evolutivo di questa tecnologia per la piena automazione è tanto complesso quanto necessario al settore. 

Gli studiosi, per il momento, sono a lavoro su queste prospettive future; ma dato che la tecnologia non ha ancora avuto la diffusione di massa come sperato, si procede un po’ a rilento. C’è molto ottimismo comunque e si spera nel “grande salto” in tempi ragionevolmente brevi e, solo allora, potremmo usufruire di un taxi completamente automatizzato.