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Scoperta una nuova plastica biodegradabile. I materiali del futuro sempre più resistenti e attenti all’ambiente

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 12 Luglio 2021

Plastica biodegradabile

Apportando modifiche al processo di produzione della plastica, gli scienziati sperano di produrre un nuovo materiale più sicuro e con un minore impatto sull’ambiente.

I ricercatori in Cina stanno infatti lavorando a un nuovo tipo di plastica che si degrada in appena una settimana se esposto alla luce solare e all’ossigeno.

Il nuovo materiale è nato quando un ricercatore della Huazhong University of Science and Technology stava lavorando su un tipo avanzato di sensore chimico.

Lo scienziato dei materiali stava sviluppando un nuovo film polimerico in grado di cambiare colore in risposta ai livelli di pH.

Attraverso gli esperimenti si è visto che il materiale si degrada rapidamente se esposto diversi giorni alla luce del sole. Rompere questi legami è un obiettivo comune negli sforzi di ricerca per riciclare meglio la plastica, e così facendo gli scienziati potrebbero aver inavvertitamente scoperto una versione ecologica della plastica.

La nuova plastica biodegradabile, una svolta per i RAEE 

La nuova composizione molecolare, però, potrebbe non essere adatta per produrre bottiglie o borse della spesa, poiché è stabile solo al buio e senza ossigeno. Se esposto alla luce solare e all’aria, si disintegra rapidamente e si decompone completamente entro una settimana; senza lasciare frammenti di microplastica dannosi per l’ambiente. Tuttavia, un sottoprodotto del processo è l’acido succinico naturale, che potrebbe essere potenzialmente riciclato per l’uso commerciale in prodotti farmaceutici o alimentari.

Questo materiale, per il momento, potrebbe essere impiegato nell’elettronica di consumo dove  sarebbe isolato dall’aria e dalla luce. Non si escludono, tuttavia, nuove modifiche future in grado di renderlo più adatto alle varie funzioni della plastica attuale.

Al momento, il miglior utilizzo di questo materiale è quello legato all’elettronica di consumo, rendendo più facile lo smaltimento di RAEE che, ricordiamolo, sono un grave problema per il pianeta. Gli esperimenti al riguardo continueranno e, magari, sempre per puro caso si arriverà a un materiale tanto resistente quanto innocuo per il pianeta.