Marketing & Communication
Se ti chiedi perché la tua azienda ha bisogno di un Brand Manager, permettimi di risponderti facendo un preambolo su cos’è il brand management, o gestione del marchio, incorpora due fasi: la creazione di un brand e il suo mantenimento. D’altronde, creare e poi mantenere un marchio efficace e attraente dovrebbe essere la preoccupazione numero uno per ogni azienda perché il modo stesso in cui il nostro pubblico di riferimento lo percepisce ne determina le sorti.
Investire nel proprio marketing e nell’ottimizzazione di un sito web è fondamentale (Amicidelweb.it).
Per gestire un brand, è evidente, non ci si può improvvisare né si può pensare che un founder, o un CEO, per quando esperto in materia, possa farsene carico da sé. Avere nel proprio team di digital marketing un esperto di brand è la risposta migliore nella maggior parte dei casi.
Vediamo allora chi è il Brand Manager e quale lavoro svolge esattamente nella gestione del marchio aziendale nonché i benefici che ne trae un prodotto o un’azienda.
Il Brand Manager ha in carico la gestione dell’immagine aziendale, o di un determinato prodotto, e studia strategie e tattiche con le quali comunicare al pubblico di riferimento, nella maniera più chiara e incisiva possibile, quelle che sono la missione, la visione e i valori che un marchio incarna, in modo tale da poter rispondere alle necessità, ai desideri e alle prerogative della target audience.
In suo ruolo è anche quello di “custode del marchio”, ossia i suoi sforzi sono volti anche al mantenimento dell’integrità e uniformità del brand, veicolando messaggi sempre riconducibili a caratteristiche identitarie ben precise, in tutte i touchpoint di comunicazione che l’azienda attiva.
Altrettanto importante – e altamente sfidante – è il suo ruolo nel mantenimento della reputazione, la brand reputation, affinché il marchio sia protetto da possibili detrattori, dalla concorrenza e da errori di percorso che, se non gestiti opportunamente, potrebbero affossare il valore percepito di un servizio o prodotto.
Come tale, il Brand Manager deve conoscere e incarnare i valori di un’organizzazione per poterli trasmettere coerentemente sia all’esterno che all’interno dell’azienda, così da garantire uniformità.
Inoltre, deve avere capacità di analisi per monitorare l’andamento del brand positioning e agire efficacemente per correggere il tiro e mantenere la posizione guadagnata – o per raggiungerne una migliore.
Sa, altresì, agire rapidamente in caso di crisi e sa identificare, se non anche anticipare, le esigenze future del mercato e dei clienti tipo, adattandosi.
Quindi, cosa fa un Brand Manager? La risposta è tutto ciò che serve affinché un marchio sia sempre coerente e in difesa degli elementi che lo contraddistinguono, come valore, credibilità e sentiment.
Questo comporta attività di comunicazione per le quali occorrono forti capacità relazionali, e di competenze specifiche per la massimizzazione della reach del messaggio, di monitoraggio della reputazione, di interazione con i clienti, di customer care, di verifica dei KPI e delle relative metriche, di verifica e alineamento con il piano di marketing.
A questo punto ti è ormai chiaro che, qualora tu abbia deciso che è giunto il momento per la tua azienda o prodotto di cambiare identità, affinché sia più in linea con il mercato e/o con un sistema di valori specifico, hai bisogno di un Brand Manager.
Ok, diciamo che ne assumi uno. Vorrai sapere di cosa si occupa esattamente, quali mansioni svolgerà e quali risultati è lecito attendersi. Sono qui per questo. Prosegui la lettura.
Siccome lo scopo ultimo del brand è informare, va da sé che buona parte del lavoro di un Brand Manager sia comunicare. Ciò può includere:
Se non ti ho convinto, ti starai ancora chiedendo se sia o meno il caso di assumere un Brand Manager. Sarò sincero. Il mio parere è che, oggettivamente, molte delle funzioni succitate sono spesso in capo al CMO.
In effetti, specie in una piccola azienda e in una startup, questi ruoli sono sovrapponibili al 100%. Quindi, se hai una figura sufficientemente esperta o trasversale nel tuo reparto marketing, che abbia in special modo propensione per la comunicazione, potresti cavartela, più o meno.
Diverso il discorso per le grandi aziende o per un’azienda di commercio che realizza prodotti destinati a un mercato competitivo – specie se può già contare su un buon brand positioning da preservare.
Tuttavia, permettimi di accompagnarti almeno in un’ultima riflessione. No, non voglio convincerti a tutti i costi. Voglio solo metterti in condizione di scegliere con quante più informazioni possibili alla mano. Ti chiedo quindi solo pochi minuti ancora di attenzione per leggere i benefici che un brand manager è capace di portare alla tua azienda e al tuo fatturato in generale.
Gestire un brand è un lavoro continuo e senza un punto di arrivo. Una volta conquistata un buon posizionamento, mentre si studia come continuare a migliorare, ci si rende conto di essere entrato nel mirino della concorrenza.
Siccome nessuno ha voglia di dividersi quote di mercato con i nuovi arrivati, gli attacchi alla brand positioning conquistato tanto duramente sono all’ordine del giorno.
Quindi, mentre da una parte il Brand Manager si assicura che loghi, slogan e comunicazione aderiscano sempre alle linee guida del marchio, e che tutte le interazioni con il brand ne rafforzino positivamente l’identità, dall’altro monitora la comunicazione esterna da parte del pubblico di riferimento e da eventuali detrattori a protezione della brand health – grazie anche a strumenti dedicati.
Un bravo Brand Manager sa pertanto gestire i momenti di crisi a tutela del brand, anche i condizioni critiche derivanti da azioni diffamatorie, mala condotta o responsabilità legali.
Nel gergo del marketing, il brand management è un termine omni comprensivo che descrive tutte le sfaccettature di un marchio, dal design al posizionamento, dal marketing alla pubblicità, dalla distribuzione del prodotto allo sviluppo di una chiara e inequivocabile brand personality.
Insomma, la tua ditta, la tua attività, il tuo team, i tuoi clienti, il tuo prodotto hanno bisogno di una visione, di una strategia e di tattiche misurabili come complemento del piano di marketing.
Occorre uno stratega che riesca a differenziare il tuo marchio facendone, agli occhi dei clienti potenziali, l’opzione di acquisto migliore che possano sognare rispetto a tutti gli altri prodotti. Un condottiero che, nel tempo, sappia raccogliere proseliti di ammiratori e fan intorno al tuo marchio – è un po’ come costruire una brand community che condivide i medesimi interessi.
Per questo, piuttosto che un consulente di marketing, sempre più CEO cercano un Brand Manager esperto da collocare all’esterno dell’ufficio marketing, e non più subordinato al direttore marketing, in grado di operare in piena sinergia con tutti i reparti aziendali e a diretto contatto con il board direttivo per coadiuvare il modello di business e supportare gli obiettivi aziendali e gli obiettivi commerciali.