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Neuralink, Elon Musk: “Esperimenti sull’uomo entro l’anno”

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 14 Aprile 2021

A pochi giorni dal successo di Neuralink, il chip di Elon Musk impiantato nel cervello di un macaco, arriva la conferma dei test sul cervello umano.

Ottimisticamente si parla dei primi tentativi già nel corso di quest’anno ma saranno necessari ulteriori test e prove molto più convincenti di una partita a Pong.

Il primo esperimento con questo chip, come già detto, ha riguardato un macaco che è riuscito a giocare al noto videogioco con la sola forza della mente. Machine Learning avanzato, basato sugli impulsi del cervello “filtrati” e riconosciuti dal chip. Parlare però di un imminente utilizzo sull’uomo è una questione che fa riflettere.

Gli intenti del geniale Elon Musk potrebbero essere anche visionari ma pensare già agli esperimenti sull’uomo è una cosa diversa.

Neuralink – Razionalità artificiale

Indubbiamente le possibilità di Neuralink sono potenzialmente infinite. Immaginiamo di essere sempre connessi a internet grazie a un piccolo pezzetto di metallo (che poi metallo non è) dentro il nostro cervello. Immaginiamo di poter comandare apparecchiature elettroniche, meccaniche, protesi artificiali e quant’altro (sì, anche i videogiochi) con la sola forza del pensiero. Indubbiamente una prospettiva affascinante, soprattutto per la lotta ad alcune malattie invalidanti, ma comunque anche piuttosto complicata e potenzialmente non priva di effetti collaterali. Del resto si tratta sempre di inserire in pezzo di metallo nella testa delle persone.

L’abbiamo già detto, l’intento è più che nobile e puntare sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale miste alla razionalità (o all’irrazionalità) del cervello umano potrebbe essere davvero la nuova frontiera di un’umanità 2 se non 3.0.

Intanto dopo il caso del macaco è toccato ai maiali e, anche qui, il successo è sembrato così immediato da essere quasi scontato. Eppure sembra che questa prima versione di Neuralink non sia ancora in grado di gestire tutto il complicato meccanismo del cervello umano e quindi, al momento, non sarebbe ancora adatto all’uomo.

Vedremo nei prossimi mesi se ci saranno già dei volontari umani pronti a provare questa strabiliante invenzione che potrebbe davvero cambiare il futuro dell’uomo, resta da capire se in meglio o in peggio.